San Donato, leggenda Dovizioso e freni Brembo: benvenuti al Mugello

06/06/2023

 Quattro settimane dopo il GP Francia, la MotoGP riparte dall’Italia. Secondo i tecnici Brembo, l’Autodromo del Mugello rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni.

Quattro settimane dopo il GP Francia, la MotoGP riparte dall’Italia che ospiterà anche un secondo appuntamento a settembre, anche se storicamente quest’ultimo viene chiamato GP San Marino. Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con il 100 per cento dei piloti del Mondiale MotoGP, l’Autodromo del Mugello rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni.  


In una scala da 1 a 6 si è meritato un indice di difficoltà di 3, inferiore ai 4 di Misano Adriatico. La pista toscana vanta anche uno dei rettilinei più lunghi del Mondiale (1.141 metri) che richiede un motore potente e naturalmente un impianto frenante di prim’ordine per non perdere in frenata quanto si potrebbe aver guadagnato sul dritto. La distanza tra le 14 curve restanti consente però ai dischi in carbonio di raffreddarsi.



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Dovizioso diventa una Leggenda

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Il GP Italia sarà teatro della cerimonia di introduzione di Andrea Dovizioso nella Legends Hall of Fame della MotoGP. Nel 2001 il forlivese ha conquistato il Campionato Europeo della 125 con l’Aprilia dotata di freni Brembo e tre anni dopo ha vinto il Mondiale della 125. Ha debuttato in MotoGP nel 2008: nella classe regina è stato vicecampione del mondo nel 2017, 2018 e 2019, regalandoci grandi duelli.

Tutte le sue 15 vittorie in MotoGP le ha ottenute con dischi, pinze e pastiglie Brembo, di cui utilizzava anche la pompa pollice, una soluzione ideata nel 1992 per permettere a Mick Doohan di utilizzare il freno posteriore malgrado la menomazione al pieno destro. Dovizioso se ne serviva solo nelle curve a destra perché a centro curva non aveva la possibilità di utilizzare il freno posteriore con il piede.



 


Attenzione prima e dopo il traguardo

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I piloti della MotoGP usano i freni all’Autodromo del Mugello 10 volte al giro, per un totale di 25 secondi, valore che corrisponde al 24 per cento della durata complessiva della gara, una delle percentuali più basse del campionato insieme al GP Australia che però si svolge su un circuito dalla conformazione differente.

Le frenate più dure della pista toscana si trovano in prossimità della linea di partenza/arrivo, anche se tra loro le differenze sono notevoli: quasi 100 km/h di decelerazione e oltre 120 metri di spazio di frenata. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva Brembo del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore supera i 9 quintali e mezzo.



 

320 metri di frenata

Delle 10 frenate dell’Autodromo del Mugello 2 sono classificate come impegnative per i freni, 4 sono di media difficoltà e altrettante sono scarsamente impegnative.

La staccata più dura è quella alla San Donato (curva 1): preceduta da uno scollinamento, vede le MotoGP arrivare ad almeno 337 km/h (senza scia) ed entrare in curva a 89 km/h.

Per riuscirci i piloti si attaccano ai freni per 5,6 secondi durante i quali percorrono 320 metri. La decelerazione è brutale, 1,6 g, il liquido freni raggiunge gli 11,5 bar e la temperatura dei dischi i 660°C.


 

E nei videogiochi?

La prima curva del GP Italia nel videogioco MotoGP è una delle più ostiche perché passato il traguardo la pista svolta leggermente prima a destra, poi sinistra, aumentando la complessità della scelta.

Si prende a riferimento il gazebo giallo dei commissari, sotto le tribune, per capire dove frenare. Essendo la curva particolarmente lunga non bisogna avere fretta di riaprire il gas per rilanciarsi.