A coronamento dei dieci anni di successi, Brembo trionfa in tutte le categorie; l’Azienda italiana ha fornito il 73% dei team partecipanti.
L’81esima edizione della classica 24 Ore di Le Mans 2013, la più famosa gara di endurance al mondo, è stata caratterizzata dal dominio Brembo in tutte le categorie partecipanti. Nella categoria LMP1 trionfo con l’Audi R18 e-tron quattro n. 2 del team Joest (Duval, Kristensen, McNish); nella categoria LMP2 prima posizione per Morgan n. 35 del team Oak Racing (Baguette, Gonzalez, Plowman); nella categoria GTE Pro vittoria per la Porsche n. 92 del team Manthey (Lietz, Dumas, Lieb); nella categoria GTE AM prima posizione per la Porsche n. 76 del team IMSA (Vernay, Narac, Bouret).
Brembo collabora con Audi fin dal debutto della Casa automobilistica tedesca a Le Mans nel 1999 e sempre con Audi nel 2001 i materiali in carbonio Brembo hanno completato per la prima volta la 24 Ore di Le Mans senza effettuare alcun cambio di dischi o pastiglie freno.
In sintesi ricordiamo le dieci vittorie consecutive conquistate dai materiali Brembo alla 24 Ore di Le Mans nella categoria top LMP1:
Con il successo conseguito nell’edizione 2013 sono complessivamente 22 le vittorie assolute non consecutive conseguite da Brembo dal 1989: 12 con Audi, 4 con Porsche, 3 con Peugeot, 1 con McLaren, Mazda e Mercedes.
Per l’edizione 2013 della prestigiosa competizione francese l’Azienda italiana produttrice di impianti frenanti ha fornito il 73% dei team, vale a dire 41 delle 56 vetture iscritte provenienti da tutto il mondo. Anche le vetture della categoria GTE, tra cui tutte le Aston Martin, Ferrari e Porsche, sono state equipaggiate da Brembo.
Per Le Mans, l'attenzione di Brembo si è focalizzata sulla tecnologia legata alla leggerezza degli impianti frenanti, soprattutto per le nuove vetture ibride in cui il peso ridotto è fondamentale per il successo. La maggior parte dei prototipi hanno utilizzato pinze monoblocco leggere in alluminio con dischi in carbonio, 380 mm anteriori e 355, o 337 mm sull'asse posteriore; mentre le vetture GT hanno utilizzato i più pesanti dischi in ghisa.