Superbike 2024: Bautista e Razgatlioglu agli antipodi, anche in frenata

28/02/2024

 Brembo in gran forze nel Mondiale Superbike dove ciascun pilota ha esigenze differenti.

Come da tradizione, la Superbike è il primo dei Campionati Mondiali ad accendere i motori ma a differenza delle stagioni passate, quest’anno le aspettative degli appassionati sono altissime. Merito delle modifiche regolamentari, fra cui l’introduzione del peso minimo pilota-moto, la riduzione del serbatoio e la maggiore incidenza del carburante di origine non fossile. 


Ciò che però stuzzica il pubblico è la serie cambi di casacca di molti piloti, con un effetto domino sui team Factory (solo Honda non ha cambiato la propria line-up) ma anche su quelli Indipendenti, e l’approdo in Superbike di piloti di pedigree che essendo stati vincenti in altre classi hanno innalzato il livello della categoria. 


Sono 23 i piloti che disputeranno l’Intero Mondiale: 6 con la Ducati Panigale V4R, altrettanti con la Yamaha YZF R1, 4 con la BMW M 1000 RR, così come con la Honda CBR1000 RR-R e 3 con la Kawasaki ZX-10RR. Quindici i team impegnati, 8 dei quali schierano due moto. Cinque di questi piloti non hanno mai gareggiato nel Mondiale Superbike, incluso Andrea Iannone al rientro dopo 4 anni di squalifica. 


Dodici di questi team per un totale di 18 piloti impiegano nel 2024 componenti frenanti Brembo. Una fedeltà motivata dall’altissimo livello di performance, affidabilità e costanza di prestazioni assicurate da Brembo, i cui freni hanno equipaggiato tutte le moto vincitrici del Mondiale Costruttori fin dalla nascita della categoria, nel 1988, e i Piloti che si sono aggiudicati gli ultimi 17 Campionati del Mondo.




 

Tuttavia ogni pilota ha esigenze legate al proprio modo di guidare che si traducano in differenti scelte dei componenti frenanti Brembo. 


Il bicampione del mondo in carica Alvaro Bautista è l’unico pilota del campionato che talvolta fatica a far raggiungere alle pinze la temperatura minima: per queste ragioni l’anno scorso ad Assen e a Donington è stato costretto a montare sulla ruota anteriore della sua Panigale le cover, grazie alle quali la temperatura è risalita a 120-140 °C, necessari per garantire un’ottima prestazione. 


Al contrario, in alcune occasioni Toprak Razgatlioglu si è trovato a sfiorare i 200 °C, un valore oltre il quale è consigliabile far revisionare la pinza per verificarne la piena funzionalità. Per ovviare al problema, sulla moto del turco è stato montato l’air duct, permettendo così alla temperatura di scendere di 20-30 °C grazie all’indirizzamento dei flussi d’aria su disco e pastiglia.




 

​Peraltro da quando nel 2021 Brembo ha introdotto nel Mondiale Superbike la pinza monoblocco in alluminio interamente ricavata dal pieno a 4 pistoni da 34 mm di diametro con le alette, ispirata al modello in uso in MotoGP, la temperatura massima si è abbassata di una trentina di gradi, specie sulle piste particolarmente ostiche per i freni come Sepang. 


Sempre dalla MotoGP le due Ducati Aruba.it hanno importato una pompa freno con sensore rotativo per verificare la corsa della leva: Bautista si serve della 19x20 con meno corsa perché lo spagnolo non ama la variabilità della leva, mentre il debuttante Nicolò Bulega, iridato 2023 della Supersport, impiega la classica 19x18. 


La propensione di Bulega alla sperimentazione è confermata dalla scelta di usare la pompa ad indice per azionare il freno posteriore. Rispetto alla pompa pollice, quella ad indice appare per molti piloti più intuitiva perché si ha l’esatta percezione di ciò che si sta facendo. Ciò nonostante tra i piloti Ducati l’unico a usarla è Bulega, mentre con le altre marche lo fanno 7 colleghi. 


Tra essi Jonathan Rea che usa la pompa indice da anni, da quando scelse di provarla anni fa in un test invernale. Fino a quel momento il nordirlandese si serviva poco del freno posteriore. Colte le potenzialità dello strumento, Rea iniziò ad usarla per abbassare la moto in uscita di curva e anche ora che è approdato in Yamaha continua ad impiegarla.




 

Invece nel passaggio da Yamaha a BMW, Raztaglioglu ha cambiato le proprie preferenze in termini di dischi Brembo, pur privilegiando sempre la tipologia high mass alettati: da quelli di 338,5 mm di diametro e 6,8 mm di spessore è salito ai 338,5 per 7,4 mm. La scelta dello spessore inferiore quand’era in sella alla R1 era dovuta alla volontà di non appesantire troppo la ruota anteriore. 


Tuttavia non è escluso che nel corso della stagione alcuni piloti cambino le loro scelte, nel tentativo di colmare il gap dai rivali o anche solo di migliorare il feeling con le rispettive moto.