Suzuki e le prime volte con Brembo: quando vince l’inedito

20/11/2020

 ​Anche le moto del Mondiale Endurance utilizzano le pinze radiali ma le loro specifiche sono differenti. Scopri come sono fatte le Suzuki per le gare di durata.​

​​​​​

Come ha ricordato Davide Brivio, Team Manager di Suzuki Ecstar, il 2020 di Suzuki non sarà ricordato solo per il successo in MotoGP ma anche per un altro trionfo, sempre in pista. A fine settembre, grazie al 4° posto alla 12 Ore Estoril ottenuto dopo il 3° posto alla 24 Ore Le Mans, al 5° posto alla 8 Ore Sepang e al successo al Bol d’Or, Suzuki Endurance Racing Team (il leggendario SERT) ha conquistato il campionato EWC 2019-20. 


Nel Mondiale Endurance Suzuki ha raccolto lo scettro da Kawasaki che a sua volta era succeduta ad Honda. Per il Suzuki Endurance Racing Team (SERT) è il 15° Mondiale che rafforza il suo status di squadra più titolata nel campionato Endurance, introdotto nel 1980. Questa è però la prima volta che la Casa di Hamamatsu conquista l’EWC utilizzando i freni Brembo, preferiti a quelli giapponesi. 


Xavier Simeon, Etienne Masson e Gregg Black, i tre piloti che si sono alternati alla guida della GSX R-1000, si sono serviti della pinza Endurance24 dotata di pastiglie Z03, dei dischi T-Drive da 328 mm di diametro e 7,1 mm di spessore e della pompa radiale GP 19x18. Tutti naturalmente made in Brembo.



 


Creata attraverso il software di ottimizzazione topologica, la pinza Brembo Endurance 24 si distingue dalle pinze usate in Superbike per pistoni di diametro differenziato e ridotto: questa soluzione permette ai tre piloti che si danno il cambio di trovare il feeling in frenata fin dall’uscita dai box, senza bisogno di adattamenti o compromessi. 


Il design della pinza è funzionale al cambio ruota, operazione che nelle gare Endurance viene effettuata all’incirca ogni 50 minuti, in concomitanza con il rifornimento: la pinza monta dei ritegni che trattengono le pastiglie evitando che fuoriescano durante il cambio ruota. 


La prima volta non si scorda mai. Scopri come un team privato ebbe la meglio nel Mondiale della 500.