5 curiosità sul GP Gran Bretagna MotoGP

29/07/2024

 Decimo appuntamento stagionale per la MotoGP.

Archiviata la sosta estiva, la MotoGP riparte dalla Gran Bretagna, teatro dei festeggiamenti per i 75 anni del Mondiale. Al Silverstone Circuit tutti i team della classe regina si presenteranno con livree ispirate al passato ma il pubblico potrà anche ammirare un’esposizione dei componenti frenanti che hanno fatto la storia delle competizioni motociclistiche, naturalmente marchiati Brembo, protagonista nella classe 500 dal lontano 1978.


 





I dati del GP 


Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con tutti i piloti della MotoGP, il Silverstone Circuit da 5,9 km di lunghezza rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 6 presenta un indice di difficoltà di 3 avendo 11 frenate, di cui 4 della categoria Hard. I freni sono in funzione per 33 secondi al giro e nell’intero GP ogni pilota esercita un carico complessivo sulla leva del freno di 7,8 quintali.


 

Sempre e solo carbonio 


Il GP Gran Bretagna è spesso condizionato dal maltempo: nel 2018 non si disputò alcuna gara perché le forti precipitazioni resero impraticabile la pista di Silverstone, malgrado molti tifosi rimasero sugli spalti sperando in un miglioramento del meteo. Fino ad un decennio fa, con pioggia intensa i piloti della MotoGP optavano per i dischi freno in acciaio, considerati più affidabili in quelle occasioni rispetto al carbonio.




Dal 2017 invece sempre più piloti impiegano i dischi in carbonio anche in presenza di condizioni proibitive, grazie anche alle coperture in carbonio che consentono di mantenere in temperatura i dischi in caso di pioggia e di raggiungere il range necessario più facilmente. Il carbonio è più leggero dell’acciaio e quindi non peggiora il comportamento dinamico della moto, inoltre assicura una migliore resa sia sulla singola frenata che per l’intera durata della gara.


 

La curva più dura 


La curva più dura del Silverstone Circuit per l’impianto frenante è la 15: le MotoGP passano da 323 km/h a 123 km/h in 4,3 secondi in cui percorrono 249 metri mentre i piloti esercitano un carico sulla leva del freno di 4,8 kg. La decelerazione è di 1,5 g, la pressione del liquido freno Brembo tocca i 10,3 bar e la temperatura dei dischi in carbonio arriva a 680 °C.





 

Il giorno più bello di Simon 


Dal 1995 al 1998 la gara della 500 del GP Gran Bretagna fu conquistata dai piloti dell’Oceania: le prime 3 edizioni andarono all’australiano Mick Doohan. Più sorprendente il successo del neozelandese Simon Crafar nel 1998, anno in cui scattò in pole. Il suo avvio non fu però dei migliori e perse alcune posizioni ma aiutato dalle gomme Dunlop rimontò e andò a vincere con 11 secondi su Doohan. Così come la Honda di Mick, anche la Yamaha di Simon impiegava freni Brembo. Per Crafar quello resterà l’unico GP vinto in carriera. 



Il selfie da record 


A metà giugno i box di Silverstone sono stati teatro di uno dei più incredibili selfie di tutti i tempi. Autore Valentino Rossi che aveva prenotato il tracciato per tornare a girare in moto dopo le fatiche della 24 Ore di Le Mans. Lo scatto del nove volte campione del mondo immortalò alcuni membri della VR46 come Bagnaia, Bezzecchi, Di Giannantonio e Morbidelli, ma anche protagonisti del Mondiale Superbike come Bautista, Bulega, Rea e Locatelli, una vecchia gloria come Mamola, altri piloti come Quartararo e la Carrasco, per finire per Michael Dunlop, Peter Hickman e John McGuinness, reduci dal Tourist Trophy.