Che sfortuna
Il GP Ungheria 1997 è passato alla storia per l’impresa di Damon Hill al volante della Arrows spinta da un motore Yamaha. Il britannico, iridato uscente, faticava a mostrare il suo valore perché la A18 era una macchina fragile e con un propulsore poco potente: alla vigilia del GP Ungheria, Hill aveva infatti un solo punto. Ma già in qualifica si trasformò, facendo segnare il 3° tempo. Passò in testa all’11° giro e lo era ancora all’ultimo giro, quando il cambio restò bloccato in terza marcia, togliendogli una meritata vittoria. Concluse 2°: resterà l’ultimo podio in F.1 della Arrows e dei motori Yamaha, uno dei tanti per Brembo.
Il cubo magico
Nel maggio di cinquant’anni fa l’architetto ungherese Erno Rubik realizzò il prototipo di un gioco in legno che battezzò Cubo Magico e con cui si dilettarono i matematici locali, prima che venisse brevettato e commercializzato. Il rompicapo è un poliedro magico 3d costituito da 6 facce, ciascuna costituita da adesivi di 6 colori e ruotabile in maniera indipendente dalle altre. Da allora gli imitatori sono stati innumerevoli, proprio come accade ai freni Brembo, anche se nessun loro manufatto è così amato come gli originali.