MotoGP in notturna in Qatar: occhio al colore dei dischi

15/11/2023

 Dopo 16 annate di fila in cui ha rappresentato il round inaugurale del Mondiale, il GP Qatar ricopre la veste di penultimo appuntamento della stagione.

Dopo 16 annate di fila in cui ha rappresentato il round inaugurale del Mondiale, il GP Qatar ricopre la veste di penultimo appuntamento della stagione. Si era già disputato in autunno anche nel 2004 e 2005, ma sempre a cavallo tra settembre ed ottobre ed era sempre stato il quart’ultimo GP stagionale.

Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con tutti e 22 i piloti della classe regina, il Losail International Circuit rientra fra i circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3. La gara in notturna permette di ammirare l’incandescenza dei dischi in carbonio nelle frenate più violente, un fenomeno solitamente mascherato con la luce solare.



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Brembo e MotoGP dall’Europa al mondo

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Il GP Qatar costituisce il settimo GP consecutivo fuori dall’Europa, una sequenza inedita nella storia del Mondiale. Dal 1949, anno di nascita del circus iridato, al 1960, tutte le gare si disputarono nel vecchio continente. A cambiare la storia, nel 1961, fu l’introduzione del GP Argentina, anche se i big della 500 evitarono la trasferta, all’epoca dispendiosa in termini di tempo e di risorse.

Nel 1961, a pochi chilometri da Bergamo, venne fondata Brembo che proprio come il Mondiale inizialmente si affermò in Europa, per poi progressivamente allargare il proprio campo d’azione al resto del mondo. Oggi Brembo è una multinazionale che opera in 15 Paesi di tre continenti, con nove laboratori di ricerca e 31 siti produttivi e sedi commerciali.



 


Sette frenate di fila

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In 13 delle 16 curve del Losail International Circuit i piloti devono utilizzare i freni: è un valore record perché in nessun’altra pista si superano le 11 frenate al giro. I 39 secondi di utilizzo dei freni per ciascuna tornata sono però inferiori ai 41 del GP India che pur si snoda su una pista più corta di circa 400 metri.

Dalla curva 12 alla curva 16 del GP Qatar i freni sono sempre necessari e se a ciò aggiungiamo le prime due curve dopo il traguardo significa che i piloti li utilizzano in 7 curve consecutive. Nella gara domenicale, dalla partenza alla bandiera a scacchi ciascun pilota esercita un carico totale sulla leva del freno di quasi 12 quintali e mezzo, altro primato stagionale.



 

Da quasi 350 km/h a 123 km/h in 5,4 secondi

Delle 13 frenate del Losail International Circuit 3 solo una è considerata impegnativa per i freni mentre 5 sono di media difficoltà e 7 sono light.

Complice il rettilineo di 1.068 metri che la precede, la frenata alla prima curva dopo il traguardo è una delle più difficili dell’intero Mondiale: senza scia le MotoGP vi arrivano a 348 km/h e i piloti rallentano fino a 123 km/h esercitando un carico sulla leva del freno di 7 kg.

Per impostare la curva, frenano per 5,4 secondi durante i quali percorrono 321 metri.


 

E nei videogiochi?


Il buio e l’assenza di costruzioni intorno alla pista rendono complessa la prima curva del Losail International Circuit nel videogioco MotoGP.

L’unico riferimento è offerto dal cordolo di sinistra che è anticipato dalla comparsa della zona verde: è il segnale per azionare i freni. Si scalano tre marce e si scende in piega, continuando a frenare e togliendo un’altra marcia.

Prendere subito la corda ha poco senso perché si tratta di un tornante con il rischio di dover allargare in seguito.