Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con il 100 per cento dei piloti del Mondiale MotoGP, il circuito di Le Mans rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3, il più basso di quest’anno insieme a Misano Adriatico e Cheste.
Le condizioni ambientali di ottobre potrebbero indurre i piloti ad utilizzare i dischi in carbonio con fascia frenante bassa, così da ottenere il corretto range di funzionamento in termini di temperatura. Persino in caso di pioggia buona parte dei piloti dovrebbe in ogni caso preferire il carbonio all’acciaio.
Il carbonio Brembo in MotoGP con ogni condizione
Nell’ultimo triennio Brembo ha sfatato un tabù storico: dall’introduzione del carbonio nella classe regina, questo materiale veniva accantonato con la pioggia e al suo posto usati i dischi in acciaio. Per garantire un buon coefficiente d’attrito infatti il carbonio deve entrare in temperatura raggiungendo almeno i 250°C, cosa piuttosto difficile, sino a poco fa, in condizioni di pioggia e bagnato.
Lo sviluppo portato avanti da Brembo sul carbonio ha però consentito di allargare il range di temperatura di esercizio. Questo, unito all’aumento delle performance di motori e pneumatici, si è tradotto in un aumento delle temperature dei dischi anche con la pioggia che ha portato al quasi abbandono dell’acciaio.