Come dosare freno e accelerazione nel GP Giappone

04/10/2022

 Guida bonsai alle frenate di Suzuka e alle pastiglie Brembo per la Formula 1 e le auto stradali

Due settimane dopo la MotoGP, anche la Formula 1 torna in Giappone dove mancava dal 2019, a causa della chiusura del Paese del sol levante per la pandemia di Covid-19. Il Suzuka International Racing Course rientra nella categoria dei circuiti scarsamente impegnativi per i freni: in una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 2.​


La Formula 1 ha esordito su questa pista nel 1987 ma il circuito di proprietà della Honda festeggia quest’anno 60 anni. Ad agosto è stato impiegato per la 8 Ore Suzuka, vinta proprio dai padroni di casa. Nelle prime edizioni diverse monoposto furono costrette a fermarsi per guasti ai freni, un problema che sembra ormai superato anche se nel 2019 due monoposto furono squalificate per aver impostato elettronicamente il bilanciamento della frenata. ​



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Tre etti di pastiglie ​​​​​ ​​

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Oltre alle pinze in lega d’alluminio e ai dischi in carbonio, Brembo fornisce ai team anche le pastiglie, anch’esse in carbonio: ogni team ne consuma complessivamente fino a 600 a stagione. Esistono almeno 2 varianti di materiale e altrettante per geometria per un totale di 4 combinazioni possibili, sia per i freni anteriori che posteriori. Ogni team adotta poi una pastiglia dal design dedicato che si sposa perfettamente con la geometria della pinza Brembo utilizzata. 


La lunghezza di ciascuna pastiglia è compresa tra i 160 e i 190 mm e l’area è tra i 50 e i 90 cm2, mentre il peso varia dai 150 ai 300 grammi. Il coefficiente d’attrito è intorno a 0,5 e la temperatura d’esercizio è la stessa dei dischi, ma a differenza di questi la conducibilità termica è ridotta per non trasferire il calore generato dall’attrito alla pinza che le contiene. ​​


 

 


Pastiglie Sport per vetture stradali​


Grazie all’esperienza maturata in 47 anni di Formula 1 e alla collaborazione con le Case automobilistiche, Brembo realizza una gamma di pastiglie per le auto stradali che assicurano la massima sicurezza in frenata. Tra queste figurano le pastiglie Sport/HP2000, progettate e testate per un uso prevalentemente stradale sportivo. 


Si tratta di un prodotto destinato ad automobilisti con ambizioni sportive o che desiderano valorizzare la loro vettura. Le pastiglie Sport/HP2000 offrono ottime prestazioni anche senza preriscaldamento e a basse velocità, grazie ad uno specifico materiale che assicura un attrito costante in tutto l’intervallo di temperatura. ​


Scopri di più su queste pastiglie Brembo.


 

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Nove frenate ma molto brevi​​​​​ ​​​​


Al Suzuka International Racing Course, come in tutti i tracciati molto “guidati”, i curvoni veloci richiedono un uso quasi insignificante dei freni: in metà delle 18 curve non sono minimamente usati e in altre 3 lo spazio di frenata non arriva nemmeno a 50 metri, tanto che l’impiego dei freni è inferiore ai 12 secondi al giro, equivalenti al 13 per cento dell’intero GP. 


Le frenate in cui si perdono oltre 170 km/h di velocità sono appena un paio ed entrambe hanno bisogno di 2,3 secondi per essere portate a termine. Un filo minori sono i valori della curva 9, intitolata a Ernst Degner, che però si mette in luce per 4,3 g di decelerazione e 133 kg di carico sul pedale del freno. Dalla partenza alla bandiera a scacchi ciascun pilota esercita un carico totale sul pedale del freno di 38 tonnellate. ​


 


I centro metri più veloci​ ​


Delle 9 frenate del Suzuka International Racing Course solo 2 sono classificate dai tecnici Brembo come impegnative per i freni, una è di media difficoltà e le restanti 6 sono light. 


La più impegnativa in assoluto è la curva 16, teatro di una perdita di velocità da 273 km/h a 85 km/h in soli 100 metri. Durante i 2,33 secondi di funzionamento dei freni i piloti esercitano un carico sul pedale di 139 kg e sono soggetti ad una decelerazione massima di 

4,7 g. ​​ ​​

 

 

E nei videogiochi?​​

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Per effettuare perfettamente la frenata alla curva 16, nel videogioco Formula 1 serve tanto sangue freddo. Poco dopo aver superato il cartello dei 150 metri si spinge a fondo sul pedale del freno, scalando fino alla seconda marcia. Attenzione a non farsi trarre in inganno dal cordolo, girando a destra in quello che non è nastro d’asfalto ma non è usato dalle monoposto. Bisogna svoltare solo in prossimità del cordolo al cui interno, sull’erba, c’è un paletto di plastica. Occhio a dosare il gas all’interno della chicane per evitare testacoda.​



 

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