Dall’8 al 10 luglio il circuito di Silverstone ospita il 10° appuntamento del Mondiale 2016 di Formula 1. Teatro della gara inaugurale del Mondiale di Formula 1 nel 1950, la pista britannica ha subito nel corso degli anni diverse modifiche: la lunghezza del tracciato è passata dagli originari 4,649 km agli attuali 5,891 km. La velocità media, pur diminuita, figura ancora tra le 3 più alte del campionato: l’anno scorso l’autore della pole sfiorò i 230 km/h di media sul giro. Si tratta infatti, di un circuito molto guidato con curvoni veloci, che determinano frenate poco impegnative.
Secondo i tecnici Brembo, che hanno classificato le 21 piste del Mondiale usando una scala da 1 a 10, il circuito di Silverstone è, insieme a quello di Interlagos, uno dei circuiti meno impegnativi per i freni. La pista britannica si è meritata un indice di difficoltà pari a 3: ciò non significa che i piloti non usino i freni, ma solo che lo stress a cui sono sottoposti, pur superiore a quello delle monoposto dello scorso decennio, è inferiore agli altri tracciati.
Nel caso di condizioni climatiche avverse, però, viste le basse energie in gioco, si possono verificare problemi legati all'eccessivo raffreddamento e alla cosiddetta "vetrificazione" (glazing) del materiale d'attrito. Il carbonio con cui sono realizzati dischi e pastiglie, infatti, a temperature di esercizio troppo basse, non garantisce la corretta generazione dell'attrito, pregiudicando le performance in frenata.