5 curiosità sul GP Gran Bretagna Formula 1

02/07/2024

 Dodicesimo appuntamento stagionale per la Formula 1.

Con il GP Gran Bretagna la Formula 1 arriva al giro di boa della stagione. Con 58 GP ospitati, il Silverstone Circuit è uno dei tre più longevi del campionato del mondo, insieme all’Autodromo Nazionale di Monza e al Circuit de Monaco. La prima edizione risale al 1950 ma in seguito il GP Gran Bretagna fu ospitato anche ad Aintree e Brands Hatch. Invece nel 2020 il Silverstone Circuit fu teatro di 2 eventi perché vi corse pure il GP 70° Anniversario con cui si celebravano i 70 anni del primo round del Mondiale.


 






I dati del GP


Secondo i tecnici Brembo il Silverstone Circuit da 5.891 metri di lunghezza rientra nella categoria dei circuiti scarsamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 1 anche se ciò non significa che i freni siano poco importanti. Le 7 frenate comportano un uso dei freni di quasi 10 secondi e mezzo al giro e in due di queste staccate gli spazi di frenata superano i 100 metri.


 

C’era una volta 


La Formula 1 è un campionato in continua evoluzione e i componenti frenanti non fanno eccezione. Vent’anni fa, per esempio, le monoposto erano meno sofisticate delle attuali e pertanto anche gli impianti frenanti erano meno complessi, tanto che Brembo si limitava a realizzava tre diversi modelli di pinze, uguali per tutti i team che forniva, il cui uso era legato al circuito che si affrontava. Brembo produceva una pinza ultraleggera per i GP che avevano luogo a Silverstone e Suzuka e che non comportavano un grande sforzo per i freni. Una seconda opzione era la pinza di medie dimensioni che andava bene per gran parte delle piste. Completava il tutto una pinza pesante, necessaria nei tracciati che mettono a dura prova i freni, come Montreal, Spa-Francorchamps e Monza. Da diversi anni invece ogni team dispone di una pinza ad hoc, progettata e disegnata in co-design con Brembo.




 

La curva più dura 


La curva più dura del Silverstone Circuit per l’impianto frenante è la 3 in cui le monoposto passano da 279 km/h a 120 km/h in 2,03 secondi durante i quali percorrono 102 metri. Lo sforzo richiesto ai piloti in quegli istanti non è da sottovalutare: 4,4 g è la decelerazione massima a cui sono sottoposti e 136 kg il carico che devono esercitare sul pedale del freno. La potenza frenante è invece di 2.201 kW.





 

L’inutile frenata 


Il GP Gran Bretagna 1998 è passato alla storia per l’incredibile epilogo. Al 43° giro Michael Schumacher superò un doppiato malgrado le bandiere gialle. In quel momento era attardato di 40 secondi da Mika Hakkinen. Poco dopo entrò in pista la safety car, cancellando il distacco e al 51° giro il ferrarista passò a condurre, incrementando il suo vantaggio fino a 22 secondi. Al penultimo giro però gli fu comunicata la sanzione di uno stop-and-go. All’ultimo giro, Schumi prese la corsia dei box e da lì passò il traguardo, salvo fermarsi pochi metri dopo per i 10 secondi affibbiatogli. Una mossa inutile perché la penalità era arrivata fuori tempo massimo. Chissà che il tedesco non volesse godersi un’ultima volta i freni Brembo. 



A caccia di record 


L’anno scorso, nei 4 giorni del GP Gran Bretagna, un totale di 480 mila persone superarono i cancelli di ingresso. Soltanto il GP Australia del 1995 ad Adelaide con 520 mila spettatori fece segnare un’affluenza superiore. Per cercare di mantenersi su quei livelli o fare persino meglio, quest’anno il giovedì sera a Silverstone si esibiranno i Kings of Leon, il venerdì Stormzy, il sabato Pete Tong e la domenica i Rudimental. Un vero e proprio festival musicale, anche se agli appassionati preferiscono il sound dei motori.