In realtà il rapporto del Dovi con i freni Brembo è iniziato molto prima perché nel 2001 ha conquistato il Campionato Europeo della 125 l’Aprilia del team RCGM servendosi dell’impianto frenante Brembo. Con la stessa moto ha esordito quell’anno nel Mondiale al Mugello, ma senza tagliare il traguardo.
Dal 2002 Dovizioso è diventato un membro permanente del Mondiale, tanto da disputare la bellezza di 326 GP consecutivi, dal GP Giappone 2002 al GP Portogallo 2020: un record probabilmente ineguagliabile e in quest’arco di tempo ha cambiato cilindrata, team, moto (Honda, Yamaha, Ducati, di nuovo Yamaha) e pneumatici.
L’unico marchio che ha utilizzato sempre (tranne nel Mondiale 125 con Honda) è Brembo e anche per questa ragione la sua visita a Brembo Racing, dove vengono progettate, prodotte e testate le componenti frenanti utilizzate in MotoGP, Formula 1 e nelle altre competizioni motoristiche internazionali, avvenuta nel dicembre del 2018, scatenò grande entusiasmo tra i dipendenti.
In quell’occasione gli avevamo chiesto di fare un confronto tra le diverse categorie: «In 125 e 250 i margini di personalizzazione dei freni sono molto limitati. Devi solo trovare il tuo set-up e il resto arriva di conseguenza. Invece in MotoGP è tutto molto estremo e nell’ultimo decennio i freni sono cambiati veramente tanto».
Dovizioso ha continuato a spiegarsi: «È aumentato sia il diametro dei dischi sia l’altezza della fascia frenante con diverse combinazioni disponibili. Anche le pinze freno hanno seguito un’evoluzione tecnologica notevole combinata ad un aumento delle opzioni di scelta a disposizione di ciascun pilota. Adesso stiamo andando in un contesto dove non ci sono più limiti».