Al GP Spagna si torna al layout amato da Schumacher

31/05/2023

 Nell’arco di sette giorni la Formula 1 passa da una monarchia all’altra, dal Principato di Monaco alla Spagna. Secondo i tecnici Brembo, il Circuit de Barcelona-Catalunya rientra nella categoria dei circuiti scarsamente impegnativi per i freni.

Nell’arco di sette giorni la Formula 1 passa da una monarchia all’altra, dal Principato di Monaco alla Spagna. Secondo i tecnici Brembo, il Circuit de Barcelona-Catalunya rientra nella categoria dei circuiti scarsamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 2, il più basso finora dell’annata, complice il rettilineo di 1.047 metri che agevola lo smaltimento del calore.

Quest’anno i team di F1 non hanno disputato test invernali al Circuit de Barcelona-Catalunya che però due settimane fa ha ospitato la 6 Ore di Barcellona, destinata alle vetture GT, Touring ed ai Prototipi prodotti dal 1947 al 1990. Il deposito di gomma lasciato sull’asfalto da queste vetture durante le competizioni, dovrebbe aver aumentato il già elevato livello di aderenza della pista. ​



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Il ritorno all’era Schumacher ​​

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Il layout Circuit de Barcelona-Catalunya di quest’anno torna alla configurazione in uso dal 1995 al 2003 grazie all’installazione delle nuove barriere Tecpro nelle ultime due curve. Ciò ha restituito agli appassionati uno dei tratti più apprezzati della pista spagnola, fin dai tempi di Michael Schumacher che con questo layout ha trionfato 5 volte, la prima con la Benetton, le altre con la Ferrari.

In quelle 5 occasioni ha impiegato i freni Brembo, suoi fedeli alleati in tutti i 91 GP vinti dal 1992 al 2006. Michael chiedeva ai tecnici un pedale del freno dalla corsa molto corta e reattiva. Ai tempi, gli studi sulla ventilazione dei dischi erano agli albori: i dischi Brembo avevano 100 fori, a fronte degli oltre mille di quest’anno.


 

 


Prima metà da almeno 4 g​​​


Al Circuit de Barcelona-Catalunya i piloti utilizzano i freni in 7 delle 16 curve, per un impiego complessivo sul giro di 9 secondi e mezzo, equivalenti al 12 per cento della durata complessiva della gara. Finora è la percentuale più bassa della stagione insieme al GP Australia.

Le curve 4 e 5 sono le sole consecutive in cui si usano i freni: in entrambi i casi le decelerazioni superano i 4 g e gli spazi di frenata i 70 metri. Curiosamente tutte le staccate nella prima metà della pista richiedono almeno 4 g, valore non raggiunto da nessuna delle frenate della seconda metà del tracciato. Dalla partenza alla bandiera a scacchi ciascun pilota esercita un carico di quasi 53 tonnellate e mezzo sul pedale del freno.  



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2,2 secondi di frenata alla curva 10​ ​​​​


Delle 7 frenate del GP Spagna, 4 sono considerate altamente impegnative per i freni, 2 sono di media difficoltà e la restante è light.

La più dura è quella alla curva 10 in cui i piloti arrivano a 298 km/h e azionano i freni per 2,19 secondi durante i quali le auto percorrono 112 metri, necessari per scendere a 117 km/h.

Il carico sul pedale del freno è di 116 kg e la decelerazione di 3,9 g.


 

E nei videogiochi?​ ​


Per guadagnare preziosi decimi, e magari qualche posizione alla staccata della decima curva del GP Spagna nel videogioco Formula 1, è fondamentale la scelta di tempo: si inizia a frenare in prossimità del cartello dei 100 metri, comunque prima di transitare sotto il ponte pubblicitario.

Per aiutare la dinamica del veicolo in ingresso curva ci si serve del cordolo interno, mentre per ottimizzare la trazione è consigliabile la terza marcia. ​

 

 

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