5 curiosità sul GP Singapore Formula 1

16/09/2024

 Diciottesimo appuntamento stagionale per la Formula 1.

​Con il GP Singapore si chiude il terzo quarto del campionato di Formula 1. Il Marina Bay Street Circuit, disegnato dall’architetto Hermann Tilke, ha subito una prima modifica nel 2009, una seconda nel 2013 con l’eliminazione della chicane alla curva 10, una terza nel 2015 con la correzione delle curve 11, 12 e 13 e una quarta nel 2023 con l’eliminazione di quelle che erano le curve 16, 17, 18 e 19. Rispetto a Monaco, il tracciato è più lungo e molto più veloce.



I dati del GP


Secondo i tecnici Brembo il Marina Bay Street Circuit da 4.940 metri di lunghezza rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4 per il ritmo serrato e la mancanza di spazi adeguati per il raffreddamento: i freni sono usati in 12 delle 19 curve e 5 di queste staccate sono della categoria Hard perché richiedono un carico sul pedale di oltre 145 kg e generano una decelerazione di 4,6 g





Il Brake by Wire 


Oltre a pinze, dischi e pompe freno, Brembo fornisce quest’anno le proprie unità by-wire a 4 team di Formula 1. Il Brake by Wire è un sistema idraulico a controllo elettronico che ottimizza la convivenza tra i freni idraulici classici e i sistemi di recupero dell’energia coinvolti nell’azione frenante della monoposto. Il corretto bilanciamento tra queste due componenti va ad aggiungersi all’azione dei freni anteriori. 


Le unità Brembo hanno lo scopo di gestire la frenata al posteriore, variando istantaneamente il contributo della frenata dissipativa in funzione del contributo rigenerativo e garantendo il corretto bilanciamento tra asse anteriore e asse posteriore. Brembo realizza le unità by-wire anche per le auto stradali, con effetti benefici in termini di costanza degli spazi d’arresto, di riduzione delle emissioni e di ottimizzazione del consumo di energia.



La curva più dura 


La curva più dura del Marina Bay Street Circuit per l’impianto frenante è la 14: le monoposto vi arrivano a 288 km/h e scendono a 93 km/h in 2,19 secondi durante i quali percorrono 94 metri. Lo sforzo richiesto ai piloti è di 4,6 g e il carico che esercitano sul pedale del freno è di 150 kg. La potenza frenante è invece di 2.239 kW.






Il crashgate 


La prima edizione del GP Singapore, nel 2008, è ricordata per una serie di circostanze eccezionali. È stato il primo GP corso in notturna ma è stato anche l’unico in cui un pilota è andato deliberatamente contro un muro per rispettare gli ordini di scuderia, producendo l’uscita della safety-car. Nel memoriale presentato da Nelson Piquet jr alla FIA il brasiliano dichiarò: «ho causato l'incidente di proposito continuando ad accelerare, mentre una reazione "normale" sarebbe quella di frenare il prima possibile». 



In cima al mondo 


Singapore ha ottenuto per il 2° anno di fila il primato nella classifica del Chandler Good Government Index che monitora l’efficacia di oltre cento governi di tutto il mondo: alle sue spalle si sono piazzate, nell’ordine, Danimarca, Finlandia, Svizzera e Norvegia. La prima posizione discende dalla superiorità in 3 dei 7 criteri di valutazione: leadership e lungimiranza, istituzioni forti e un mercato attraente. Più duraturo è invece il dominio di Brembo alla voce freni nei sondaggi organizzati dalle principali riviste automobilistiche.