Cemento per le pastiglie e medici per studiare l’idraulica: ecco come saranno i freni del futuro

01/04/2016

 La circolazione sanguigna per capire i flussi d’aria e l’edilizia per sviluppare freni più ecologici. Nel frattempo già pronti i freni digitali!

Se pensate che si tratti del solito pesce d’aprile, vi sbagliate di grosso! Leggete attentamente cosa dicono di noi i giornali e capirete perché  per Brembo l’innovazione non è mai uno scherzo!


 

Lo sapete che per migliorare la qualità di una frenata si può fare ricorso ai segreti della circolazione sanguigna? E avete mai immaginato che un prodotto inimmaginabile, il cemento, è alla base di un progetto che potrebbe rivoluzionare i dispositivi di arresto delle vetture e forse, un giorno, perfino delle macchine da corsa? (Corriere della Sera, 11 Marzo 2015)


«Si chiama «progetto Cobra» ed è frutto dell’alleanza tra Brembo, Italcementi, Istituto Negri e Pno. Nel giro di quattro anni i ricercatori metteranno a punto le nuove pastiglie ecologiche. Un progetto che potrebbe essere di portata mondiale quello messo a punto da Brembo, Italcementi, Istituto Mario Negri e la società CiaoTech-Pno, il cui obiettivo è di arrivare - entro il 2018 - a una nuova tecnologia da applicare alle pastiglie degli impianti frenanti, basate non più sull’attuale resina fenolica ma su un innovativo legante cementizio, migliorando così le performance ambientali degli impianti frenanti (Eco di Bergamo, 20 Gennaio 2015


 

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​L’idea è nata dalla collaborazione di Brembo, leader mondiale nella progettazione, sviluppo e produzione di sistemi frenanti, con il centro tecnico del gruppo Italcementi. A loro si si sono uniti l’istituto di ricerca biomedica Mario Negri, che si occuperà di valutare gli effetti del nuovo materiale sulla salute, e CiaoTech, società del gruppo Pno specializzata nel supporto ai processi di innovazione, di trasferimento tecnologico e di valutazione degli impatti ambientali. Il tentativo di sviluppare una nuova tecnologia produttiva industrializzabile durerà quattro anni e impiegherà 41 ricercatori con un vasto spettro di competenze. (Sole 24 Ore, 1 Febbraio 2015)


 

Il tutto non poteva che verificarsi all’interno di Kilometro Rosso, il Parco scientifico tecnologico il cui compito è incentivare ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica tramite la crescita di reti di relazioni interdisciplinari e multisettoriali. Non a caso Kilometro Rosso ospita tre dei quattro Partner del progetto (Brembo, Italcementi, Istituto Mario Negri). (Kilometro Rosso)

                

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​«Con l’istituto Negri – spiegano i dirigenti della Brembo – stiamo effettuando studi comparati di fluidodinamica. La circolazione corporea, infatti, può fornire spunti interessanti per capire come ottimizzare i flussi d’aria dentro un sistema frenante». Ma se la medicina può aiutare l’automobilismo, ecco che l’edilizia può diventare un partner perfetto. «Sì, stiamo studiando un sistema di frenata caratterizzato da pastiglie con una base di cemento. Solo le pastiglie o anche i dischi? Per ora solo le pastiglie. Il cemento è un sostanza molto dura, non è detto che usarlo anche nei dischi possa davvero servire». Con l’attuale tecnologia, fondata sulla carbo-ceramica, si sono raggiunti livelli alti di resistenza e di efficacia nella frenata. Ma il cemento aggiungerebbe qualcosa in più. «Però non è solo questo il motivo che ci sta spingendo a considerare questo materiale. Le attuali sostanze non sono facili da smaltire; con il cemento compieremmo di sicuro un passo in avanti anche sul piano del rispetto dell’ambiente». Ecologia e prestazioni: l’accoppiata è promettente ed è in linea con un mondo che vuole essere più «verde» pure nel pianeta dell’auto» (Corriere della Sera, 11 Marzo 2015)


 

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​Questa sostituzione avrebbe considerevoli vantaggi dal punto di vista della sostenibilità e della tutela dell’ambiente. Comporterebbe infatti una forte riduzione del consumo di energia e di acqua per la produzione, passando da 80 a 6 MJ/kg di energia e da 150 a 3,5 l/kg di acqua. Il progetto mira inoltre a dimostrare che la natura inorganica del nuovo materiale sia vantaggiosa sia in termini di accresciuta resistenza termica delle pastiglie, sia per la minore diffusione nell’ambiente di particelle dannose per la salute. Si tratta della prima volta in assoluto che un materiale cementizio viene usato a questo scopo. Attualmente ci si trova ancora nella fase della messa a punto e dell’esame tossicologico. Successivamente verrà realizzato un prototipo che permetterà di valutare la scalabilità industriale del metodo produttivo.  (Sole24 Ore, 1 Febbraio 2015)


 

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Nel mondo dell’auto, una cosa è certa: tradizionale, elettrica o a guida autonoma, l’auto avrà sempre bisogno dell’impianto frenante. E per i produttori di freni non sembra esserci crisi.
Freni che evolvono come nel caso del sistema Brake by Wire, progettato e sviluppato completamente in Italia, affida all’elettronica l’azione frenante: il sistema elimina il collegamento idraulico diretto tra il pedale del freno e le ruote, sostituendolo con dei sensori in grado di comunicare a una centralina l’intensità della forza frenante richiesta dal guidatore e di inviare il relativo impulso alle pinze del freno. Freni digitali che crescono. E riducono i tempi di risposta di circa un decimo rispetto a un impianto tradizionale. (Corriere della Sera, 18 gennaio 2016)


Con Brembo la realtà supera la fantasia.


 

Se pensavi anche tu che fosse un pesce d’aprile, condividi la notizia con i tuoi amici e vediamo se ci cascano anche loro.