Nei giorni scorsi ha fatto molto discutere l’allarme lanciato dal sito svizzero "Iqair" secondo cui il capoluogo lombardo, domenica 18 febbraio, era sul podio delle città più inquinate al mondo, preceduto solo da Dacca in Bangladesh e Lahore in Pakistan.
Secondo il sito svizzero, nei giorni scorsi la concentrazione delle polveri più sottili sospese (PM2.5) a Milano è stata 29,7 volte superiore al valore guida annuale della qualità dell'aria indicato dall'OMS. Non va meglio se si analizza il sito regionale ARPA, un sito ufficiale dunque, che conferma la situazione. Secondo ARPA, la stazione fissa di Milano Pascal città Studi registrava un valore medio giornaliero di Pm10 oltre il doppio del limite (che è 50 microgrammi al metro cubo): ben 102. Al di là che i dati del sito svizzero siano precise o meno, il tema rimane rilevante e la criticità a livello mondiale pure.
Il dibattito pubblico si è immediatamente acceso intorno ai temi della mobilità sostenibile e alle possibili soluzioni per ridurre l’impatto ambientale, con alcune amministrazioni pubbliche che stanno prendendo in considerazione anche soluzioni molto drastiche come il blocco del traffico o dei veicoli maggiormente inquinanti. Eppure, esiste una soluzione in grado di contribuire efficacemente alla riduzione di PM10 e PM 2,5 senza ricorrere a misure drastiche e con anche un vantaggio economico per gli automobilisti.
Si tratta del Brembo Greenance Kit, composto da dischi e pastiglie opportunamente sviluppati per garantire, oltre ai più elevati standard tecnici e qualitativi, anche un impatto ambientale estremamente ridotto, con una significativa riduzione delle emissioni rispetto a dischi e pastiglie tradizionali aftermarket: - 83% di PM10 e - 80% di PM2,5. Questa soluzione ha già superato i test di omologazione ECE-R90 e i test di riferimento su strada, condotti dai tecnici dell'azienda, secondo i severi requisiti Brembo.