Risultati del Terzo Trimestre 2019

08/11/2019

 BREMBO, RICAVI AL 30 SETTEMBRE 2019 € 1.971,0 MILIONI: -0,9% A PERIMETRO COSTANTE; EBITDA € 394,0 MILIONI (20,0% DEI RICAVI), EBIT € 249,2 MILIONI (12,6% DEI RICAVI).

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Rispetto ai primi nove mesi del 2018:​

Fatturato​ € 1.971,0 milioni (-0,9% a parità di perimetro)

EBITDA​ € 394,0 milioni (20,0% dei ricavi), ​​

EBIT​ € 249,2 milioni (12,6% dei ricavi)
         
         

Indebitamento finanziario netto​ € 414,5 milioni ​​


Investimenti netti
€ 152,5 milioni

 


 

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Il Presidente Alberto Bombassei​​ ha commentato: “I risultati del terzo trimestre 2019 approvati oggi dal Consiglio di Amministrazione di Brembo SpA dimostrano, a fronte del perdurare di una situazione di grande incertezza del mercato automotive globale, la capacità dell’Azienda di gestire efficacemente le proprie strategie a lungo termine e registrare performance che, seppur in leggero calo, restano superiori alla media del mercato di riferimento. Buoni segnali vengono dai business della Moto, della Performance e dell’Aftermarket, grazie ad un portafoglio prodotti in continua evoluzione per ciascuno di questi settori. E’ importante evidenziare, specialmente in questo contesto, la buona tenuta dei margini”.


 

Effetti dell’applicazione del nuovo IFRS 16​​


Si ricorda che, a partire dal 1° gennaio 2019, il Gruppo ha adottato il nuovo principio IFRS 16 con metodo retrospettico modificato (opzione B, senza restatement dei contratti già in essere al 1° gennaio 2019, non applicando il principio alle attività di “scarso valore” e a breve termine).
​I dati al 30 settembre 2019 includono i seguenti impatti derivanti dall’introduzione del nuovo principio contabile:

• storno costi di noleggio per € 17,3 milioni;
• incremento ammortamenti per € 14,8 milioni;
• incremento oneri finanziari per € 3,8 milioni;
• incremento Capitale netto investito per € 173,9 milioni;
• incremento Posizione finanziaria netta per € 175,2 milioni.

 

I risultati del periodo chiuso al 30 settembre 2019​


 

Il Consiglio di Amministrazione di Brembo, riunitosi oggi sotto la Presidenza di Alberto Bombassei, ha approvato i risultati del Gruppo al 30 settembre 2019.​
I ricavi netti consolidati del Gruppo Brembo nel periodo in esame ammontano a € 1.971,0 milioni, in calo dell’1,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-0,9% a perimetro di consolidamento costante).​

Si segnala che a partire dal 30 giugno 2019, Brembo ha deciso di cessare la propria attività industriale nell’impianto di Buenos Aires, cui seguirà la liquidazione della società Brembo Argentina S.A. La decisione di Brembo è legata all’impossibilità di dare impulso a nuovi progetti a causa del forte calo del mercato automotive argentino e alle sue poco rassicuranti prospettive di ripresa, da cui consegue la decisione da parte dei principali produttori locali di rinunciare a progetti industriali e all’uscita di nuovi modelli.​​

In applicazione del principio contabile internazionale IFRS 5 sono stati pertanto stornati i ricavi e i costi della società argentina dei primi nove mesi del 2019. Il risultato negativo dell’attività operativa ordinaria dell’azienda al 30 settembre 2019, nonché la stima dei costi connessi alla dismissione, sono stati riclassificati nella voce di conto economico “Risultato derivante da attività operative cessate” e ammontano a € 6,6 milioni.​

 

Per quanto riguarda i segmenti di mercato in cui il Gruppo opera, le applicazioni per auto sono in calo del 4,2% in conseguenza dei pesanti cali generalizzati sul mercato dei veicoli a quattro ruote; tutti gli altri settori sono in crescita: +5,9% le applicazioni per motocicli, +9,3% i veicoli commerciali e infine +7,3% il settore delle competizioni.​

 

A livello geografico, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, le vendite dei primi nove mesi calano del 2,5% in Italia e del 14,1% in Germania; mentre crescono in Francia del 5,5% e sono stabili nel Regno Unito.
Per quanto riguarda i paesi asiatici, l’India cresce del 16,7%, la Cina dello 0,6%, mentre il Giappone è in calo del 10,2%.
Le vendite in Nord America (USA, Canada e Messico) sono in aumento del 3,1%, mentre il Sudamerica decresce del 17,8% (+6,9% a parità di perimetro).​

 

Nel periodo chiuso al 30 settembre 2019 il costo del venduto e gli altri costi operativi netti ammontano a € 1.236,7 milioni, in calo del 3,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando ammontavano a € 1.281,6 milioni. In percentuale sulle vendite tale voce è pari al 62,7%, in diminuzione rispetto al 64,1% del corrispondente periodo del 2018.​

I costi per il personale ammontano a € 349,3 milioni, con un’incidenza del 17,7% sui ricavi, in lieve aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I dipendenti in forza al 30 settembre 2019 sono 10.516; erano 10.595 al 30 settembre 2018 e 10.634 al 31 dicembre 2018.​

Il margine operativo lordo (EBITDA) ammonta nel periodo a € 394,0 milioni (20,0% dei ricavi), in incremento del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2018. Al netto dell’effetto del principio contabile IFRS 16, il margine operativo lordo sarebbe pari a € 376,7 milioni (19,1% dei ricavi).

La voce ammortamenti e svalutazioni si attesta a € 144,8 milioni (€ 130,0 milioni al netto dell’effetto del principio contabile IFRS 16).​

Il margine operativo netto (EBIT) è pari a € 249,2 milioni (12,6% dei ricavi), in calo del 6,6% rispetto all’analogo periodo del 2018. Al netto dell’effetto del già citato principio contabile IFRS 16, il margine operativo netto sarebbe pari a € 246,7 milioni (12,5% dei ricavi).

​Gli oneri finanziari netti ammontano nel periodo in esame a € 12,3 milioni (€ 10,6 milioni nel 2018). Tale voce è composta da oneri finanziari per € 11,1 milioni (€ 7,1 milioni nei primi nove mesi del 2018) e da differenze cambio nette negative per € 1,2 milioni (€ 3,5 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente). Al netto dell’effetto del principio contabile IFRS 16, gli oneri finanziari netti ammonterebbero a € 8,5 milioni.​

Il risultato prima delle imposte ammonta a € 237,1 milioni (12,0% dei ricavi) e si confronta con € 256,4 milioni dell’analogo periodo del 2018.

La stima delle imposte, calcolata sulla base delle aliquote previste dalla normativa vigente, è pari a € 53,3 milioni (€ 57,3 milioni nel 2018), con un tax rate del 22,5%, in linea con il 22,3% dell’anno precedente.

Il periodo chiude con un utile netto di € 176,1 milioni, in calo del 10,7% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Al netto dell’effetto del principio contabile IFRS 16, l’utile netto al 30 settembre 2019 ammonterebbe a € 177,4 milioni.

L’indebitamento netto al 30 settembre 2019 si attesta a € 414,5 milioni; a parità di principi contabili applicati sarebbe € 239,3 milioni, in calo di € 1,4 milioni rispetto al 30 settembre 2018 (€ 240,7 milioni).


 

Prevedibile evoluzione della gestione​

Stante il permanere delle incertezze legate al settore automotive, Brembo ritiene di chiudere l’esercizio con volumi in lieve calo rispetto all’anno precedente e di poter mantenere una redditività in linea con il 2018.


 
       
 
 
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