Vincere con 1 solo giro in testa: Verstappen e gli altri

17/01/2022

 Per conquistare un GP non serve stare in testa a lungo. A volte bastano pochi metri. Tutti i piloti che ci sono riusciti in Formula 1

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Un giro, un giro solo, anzi nemmeno tutto, è bastato a Max Verstappen per aggiudicarsi il GP Abu Dhabi e conquistare il Mondiale 2021 Formula 1. Per vincere ci vuole costanza di rendimento dall’inizio alla fine senza nessuna defaillance. Esattamente come i sistemi frenanti Brembo usati in Formula 1 in grado di assicurare performance e costanza di rendimento dal primo all'ultimo giro.


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Il pilota dei Paesi Bassi scattava dalla pole, con le gomme medie, contro le hard di Lewis Hamilton che però è partito meglio percorrendo la prima staccata davanti. L’inglese è rimasto al comando per 14 giri, poi è rientrato ai box per cambiare le gomme, imitando la mossa di Verstappen che cercava l’undercut. In testa si è così portato Sergio Perez che non era ancora rientrato ai box, per aiutare il compagno. Il messicano ci è rimasto per 6 giri. 


Malgrado una strenua resistenza, al 21° giro Checo è stato infilato da Hamilton che da quell’istante è riuscito a conservare la leadership con un tesoretto di alcuni secondi. Il suo sogno di laurearsi 8 volte campione del mondo si è però infranto con l’ingresso della safety car. Verstappen è rientrato ai box per cambiare le gomme e così, quando alla fine del penultimo giro la safety car si è fatta da parte ha avuto gioco facile nel passare il rivale, penalizzato dalle gomme ormai usurate per i 43 giri accumulati. 


Max non è però il primo pilota ad aver vinto un Gran Premio portandosi al comando solo all’ultimo giro. Nella storia della Formula 1 il suo è infatti il 13° precedente di un pilota mai in testa nel corso della gara, ma diventatolo sotto la bandiera a scacchi.


 

 

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B​ruce McLaren: GP Usa 1959


A Sebring, nel 1959, il neozelandese che poi avrebbe dato nome al celebre team, si qualifica a centro gruppo con il 10° tempo a 8 secondi e 6 decimi da Stirling Moss. In gara però parte forte e dopo 6 giri è già secondo dietro al compagno Jack Brabham. Gli fa da scudiero per l’intero GP ma sul rettilineo dell’aeroporto, a due curve dalla fine Brabham resta senza benzina. Bruce McLaren vince battendo Maurice Trintignant.


 

Jim Clark: GP Belgio 1964 


Ancora più incredibile il finale del 14 giugno 1964 a Spa-Francorchamps. Ad un giro dal termine c’è in testa Graham Hill, con Bruce McLaren 2°, Dan Gurney 3° e Clark 4°. Ma a metà tracciato il padre di Damon è fermato dalla pompa della benzina. Bruce McLaren passa a condurre ma prima di La Source gli si rompe la cinghia dell’alternatore. Essendo in discesa continua per inerzia ma viene battuto per 3 secondi da Clark. ​



 

 



John Surtees: GP Italia 1967 


A Monza nel 1967 sei piloti si alternano al comando. All’inizio Dan Gurney, poi passato da Jim Clark, a sua volta superato da Denny Hulme. Clark e Hulme si scambiano più volte la posizione. Al 16° giro in testa si porta Jack Brabham, poi tocca a Hulme, quindi Graham Hill. Gli avvicendamenti proseguono finché al 61° giro torna davanti Clark. Sembra fatta ma all’ultimo giro resta senza benzina. Vince Surtees. ​

 

 

Bruce McLaren: GP Belgio 1968


Anche a Spa-Francorchamps, nel 1968, l’alternanza al comando è frequente. Al semaforo il più veloce è Chris Amon con la Ferrari ma al 2° giro è passato da Surtees con la Honda. All’11° giro va in testa Hulme con la McLaren, ma in quello seguente è dietro a Jackie Stewart con la Matra che, escluso il 15° giro, conduce fino al 27° e penultimo. Ha mezzo minuto di vantaggio ma resta a secco. Hulme ringrazia. ​



 

 

​Jochen Rindt: GP Monaco 1970 


Sulle stradine del Principato i sorpassi sono sempre ostici. Nel 1970 Jochen Rindt scatta dalla quarta fila e solo dal 12° giro inizia la sua rimonta, aiutato anche dai guai di chi lo precede. Dal 61°giro è alle spalle del solo Jack Brabham che raggiunge ad un giro dalla fine. Nel tentativo di difendersi, all’ultima curva l’australiano va all’interno ma è lungo e finisce contro il guard-rail. Incredulo, l’austriaco passa e vince. ​



 

 

 




Mario Andretti: GP Francia 1977 


A Digione, nel 1977, lo statunitense di origini italiane parte dalla pole ma viene subito infilato da James Hunt, John Watson e Jacques Laffite. Andretti supera il pilota di casa al 2° giro e l’iridato 1976 al 17° giro. Meno agevole il sorpasso sul britannico che però a 800 metri dal traguardo vede il motore Alfa Romeo della sua Brabham spegnersi. È senza benzina, ma conclude in folle, dietro però ad Andretti. ​


 

Ronnie Peterson: GP SudAfrica 1978 


Così come Clark, Rindt e Andretti, anche lo svedese vince in extremis al volante di una Lotus. Il giorno prima – il 4 marzo 1978 – Niki Lauda ha ottenuto quella che sarà la sua ultima pole, mentre Peterson è solo 11°, anche se poi parte 12° per un pasticcio in griglia. Incredibilmente però nessuno dei primi 9 piloti delle qualifiche va a punti. All’ultimo giro Peterson approfitta del serbatoio vuoto di Patrick Depailler per vincere a sorpresa. ​



 

 


 

Nelson Piquet: GP Canada 1991 


Il 1991 è la stagione d’addio di Nelson Piquet alla Formula 1 e la Benetton gli regala il 23° ed ultimo successo. A Montreal scatta dall’ottava casella ma dopo 26 giri è virtualmente sul podio. Lo precedono solo le due Williams ma Riccardo Patrese accusa problemi al cambio. Resta Nigel Mansell, in testa fin dal via, ma all’ultimo giro fa scendere troppo di giri il motore Ford e la sua monoposto si spegne. ​



 

 



Jacques Villeneuve: GP Ungheria 1997 


Dopo aver vinto il titolo con la Williams, nel 1997 Damon Hill passa alla Arrows con cui ottiene il 3° posto in prova all’Hungaroring. Passa in testa dopo 14 giri e torna primo al 30° giro. Supera indenne il pitstop e al 73° giro ha 34 secondi su Villeneuve, suo ex compagno di squadra, ma acceleratore e cambio iniziano a dare problemi: in un giro perde 9 secondi, in quello seguente 21 e all’ultimo viene passato da Villeneuve. ​

 

 

Mika Hakkinen: GP Europa 1997 


L’ultima gara del 1997 si disputa a Jerez ed è decisiva per l’assegnazione della corona iridata: in lizza Michael Schumacher e Jacques Villeneuve. Esaurite le due soste il tedesco è in testa ma il pilota della Williams accorcia il distacco e al 47° giro porta l’attacco alla Dry Sac. Schumi colpisce il rivale ma la sua Ferrari si ferma. Il canadese prosegue con l’auto danneggiata e all’ultimo giro è passato da Hakkinen. ​



 

 

​Giancarlo Fisichella: GP Brasile 2003 


Una delle gare più incredibili di tutti i tempi va in scena nel 2003 a Interlagos. Il diluvio porta alla partenza in regime di safety car. Questa si fa da parte al 9° giro e David Coulthard va in testa, salvo essere passato dall’altra McLaren. Raikkonen e lo scozzese si alternano al comando ma poi rientrano ai box. Al 54° giro va in testa Fisichella e poco dopo Mark Webber si schianta. Bandiera rossa e vittoria al romano. ​



 

 

Jenson Button: GP Canada 2011 


Quattro ore e quattro minuti di gara, complice l’ingresso della safety car in 6 diverse occasioni, entrambi record nella storia della Formula 1, e l’interruzione dopo 24 giri per la pioggia intensa che rende impossibile guidare. Sebastian Vettel resta in testa per 68 dei primi 69 giri (l’altro giro davanti c’è Felipe Massa), ma all’ultimo giro, alla curva 6, finisce largo, sul bagnato e la sbandata permette a Button di scavalcarlo. ​​