I Paesi che hanno vinto più Mondiali Formula 1

15/12/2021

 Sedici anni dopo la Spagna un’altra nazione entra nell’Albo d’oro

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Benvenuti Paesi Bassi. Grazie a un finale di stagione pirotecnico, concluso con la vittoria di Max Verstappen grazie al sorpasso all’ultimo giro di Abu Dhabi, anche questa nazione ha iscritto il proprio nome nell’albo d’oro della Formula 1. 


Un successo a cui non poteva mancare il contributo di Brembo visto che In Formula 1 tutti i 22 GP disputati nella stagione attuale sono stati vinti da vetture fornite di componenti del gruppo Brembo. 


Tornando all’impresa di Verstappen, queste sono le nazionalità dei piloti che hanno conquistato il Mondiale in Formula 1, in ordine crescente di titoli conquistati.


 


 8​° posto – Canada, Nuova Zelanda, Paesi Bassi e SudAfrica: un titolo

 

Demmy Hulme regalò il titolo alla Nuova Zelanda nel 1967 superando per soli quattro punti il compagno di squadra Jack Brabham. Dodici anni dopo fu la Ferrari con i freni Brembo con Jody Scheckter che mise la bandiera del SudAfrica sul planisfero. Gilles Villeneuve fu il beffato ma nel 1997 fu vendicato dal figlio Jacques che così iscrisse il Canada nel ristretto cerchio dei vincenti. Nel 2021 è toccato ai Paesi Bassi, grazie a Verstappen, anch’egli figlio d’arte: il papà Jos andò due volte sul podio nel 1994, con la Benetton dotata di motore Cosworth e freni Brembo.​

 


​ 7° posto - Usa e Spagna: due titoli

 

Fatta eccezione per Harry Schell e Masten Gregory, nel primo decennio della F.1 i piloti statunitensi correvano solo la 500 Miglia Indianapolis che ai tempi faceva parte del Mondiale. A loro si unì nel 1958 Phil Hill che nel 1961, anno di fondazione di Brembo, si aggiudicò il Mondiale con la Ferrari. Nel 1978 invece il titolo fu conquistato dal connazionale Mario Andretti. Decisamente più recente il palmares della Spagna, peraltro interamente concentrato nelle mani (e nei piedi) di Fernando Alonso, capace di interrompere la serie Ferrari per vincere il titolo nel 2005 e 2006.


 


​ 6​° posto – Italia: tre titoli 

 

Nei primi anni del Mondiale le auto (Alfa Romeo, Ferrari e Maserati) e i piloti da battere erano italiani: Giuseppe Farina nel 1950 fu il campione del mondo dell’edizione inaugurale. Nel 1952 l’Italia vinse il titolo con Alberto Ascari (6 vittorie in 8 gare per lui) e piazzò in classifica Farina al 2° posto e Piero Taruffi al 3°. Ascari concesse il bis l’anno successivo con Farina 3° e Luigi Villoresi 5°, tutti con le vetture di Maranello. Da allora però i piloti italiani non sono più riusciti a mantenersi ai vertici e così da 68 anni il contatore resta fermo a tre titoli.

 

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5°posto​ – Australia, Austria, Francia e Finlandia: quattro titoli​

 

Delle quattro nazioni con 4 Mondiali vinti l’unica ad ottenerli con un solo pilota è la Francia: merito di Alain Prost, tra le altre cose iridato 1989 con la formidabile McLaren MP4/5 dotata di pinze Brembo. Un altro titolo lo perse per mezzo punto nel 1984 a vantaggio dell’austriaco Niki Lauda che così fece tris, che insieme al titolo del connazionale Jochen Rindt portano a 4 i titoli vinti da austriaci. Tre titoli vinse pure Jack Brabham e il 4° per l’Australia lo ottenne Alan Jones nel 1980. Quattro anche i Mondiali della Finlandia con 3 piloti differenti: doppietta Mika Hakkinen, ma prima Keke Rosberg poi Kimi Raikkonen.



 

​4° posto - Argentina: 5 titoli


Il cannibale dell’epoca eroica della Formula 1 è stato Juan Manuel Fangio, come dimostrano i suoi straordinari numeri: nei 51 GP in cui prese il via ottenne 29 pole position, 24 vittorie, 23 giri veloci e 35 podi. In tal modo riuscì a conquistare il Mondiale nel 1951 con l’Alfa Romeo, nel 1954 guidando prima le Maserati poi le Mercedes, nel 1955 ancora con la Casa tedesca, nel 1956 con la Ferrari e nel 1957 con la Maserati. Grazie a lui l’Argentina è a quota 5, ma potrebbe essere ancora più su perché nel 1950 e nel 1953 fu vicecampione del mondo.


 


3° posto – Brasile: otto titoli​​ 

 

Trent’anni sono passati dall’ultimo titolo di un pilota brasiliano: un intervallo pazzesco per un Paese che iniziò a vincere nel 1972 con Emerson Fittipaldi e fece il bis due anni dopo. Negli anni Ottanta salì in cattedra Nelson Piquet con 3 titoli Mondiali, tutti in anni dispari. Anche Ayrton Senna fece tris, conquistando gli ultimi due con i freni Brembo che aveva preteso con insistenza dopo il suo passaggio in McLaren. Il mago della pioggia li aveva conosciuti alla Lotus, con cui vinse 6 GP e li avrebbe dovuti provare sulla Williams pochi giorni dopo il tragico incidente di Imola.



2° posto – Germania: dodici titoli​ 

 

Se Wolfgang von Trips non avesse perso la vita al GP Italia 1961, quell’anno la Germania avrebbe potuto conquistare il suo primo titolo. Invece dovette attendere l’ascesa negli anni Novanta di Michael Schumacher, capace di conquistare 2 titoli con la Benetton e 5 con la Ferrari, tutti con Brembo, così come le sue 91 vittorie, 68 pole e 155 podi: Schumi prediligeva un freno corto e molto reattivo. Ottimo anche il bottino di Sebastian Vettel, tetra campione del mondo mentre il 12° l’ha conquistato nel 2016 Nico Rosberg, figlio del finlandese Keke ma con passaporto tedesco. ​




1° posto – Regno Unito: venti titoli​ 

 

Da solo il Regno Unito vanta lo stesso numero di titoli sommati dalla seconda e dalla terza nazione in classifica. A questo risultato hanno contribuito 10 piloti differenti, 6 dei quali non sono riusciti a fare il bis: Mike Hawthorn, John Surtees, James Hunt, Nigel Mansell, Damon Hill e Jenson Button, quest’ultimo con la Brawn GP, team che corse un’unica stagione e che impiegò i freni Brembo. Due i Mondiali vinti dal papà di Damon, Graham, e da Jim Clark. Tre quelli portati a casa da Jackie Stewart mentre dopo aver perso la battaglia con Verstappen, Lewis Hamilton resta a 7 titoli.


 

Bonus track: e se Brembo fosse un Paese? 


Nonostante Brembo sia entrata in F1 solo nel 1975, i successi conseguiti in F1 negli ultimi 47 anni sarebbero tali da collocarla al vertice di questa speciale classifica. Ma stiamo scherzando e questo è solo un gioco. 


​Ancora oggi, sebbene siano trascorsi 47 anni, in Brembo sono ricordati con emozione i primi passi in F1 che coronarono nel titolo Mondiale conquistato da Niki Lauda con la Scuderia Ferrari, che nel 1975 riuscì a tornare in cima al mondo dopo 11 anni di delusioni. Nella prima metà degli anni 70,​ grazie all’interessamento di Piero Ferrari, il padre Enzo commissionò ad Alberto Bombassei una piccola fornitura di dischi freno in ghisa. La 312T guidata dall’austriaco divenne così la prima monoposto iridata con componenti Brembo. 


Da allora la presenza di Brembo in Formula 1 si è moltiplicata, come dimostrano i 27 titoli Mondiali Piloti e i 31 titoli Mondiali Costruttori conquistati da piloti e monoposto equipaggiate con sistemi frenanti Brembo. ​