Forza g: le 6 staccate più toste del mondiale F1

11/03/2016

 ​I piloti di Formula 1 quando frenano sono sottoposti a forze incredibili: sino a 6 volte il loro peso.

            
Nel Campionato del Mondo 2016 i piloti di Formula 1 sono chiamati ad affrontare una varietà di circa 200 frenate, ciascuna con le proprie caratteristiche: alle 183 staccate dell’intero campionato 2015 si aggiungono, infatti quest’anno le 7 di Hockenheim che torna in calendario dopo un anno di assenza e le circa dieci di Baku, sede del GP Europa,
Stabilire sulla carta la frenata più impegnativa del Mondiale non è un’impresa semplice, nemmeno per Brembo, dal momento che gli indicatori posso essere molteplici.


Uno dei più significativi, secondo i tecnici Brembo, è la decelerazione che la monoposto e il pilota al suo interno subiscono ad ogni staccata, detta in gergo Forza g. Il numero dei g rappresenta l’accelerazione che moltiplicata per la massa del pilota da come risultante la forza a cui esso è sottoposto. Così, per esempio, con una decelerazione di 4g (quattro volte quella di gravità) il pilota prova su se stesso una forza peso quadrupla rispetto a quella che sente da fermo.


 

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​La Forza g a cui è sottoposto il corpo del pilota in frenata è amplificata dal grip e dal carico aerodinamico. A parità di performance di frenata, infatti, maggior carico e condizioni di maggior grip contribuiranno ad accrescere la Forza g a cui è sottoposto il pilota. Per questo motivo le staccate con maggior Forza g sono riscontrabili prevalentemente all'interno di circuiti con carico aerodinamico medio-alto.


D’altra parte anche nei circuiti in cui si raggiungono velocità elevatissime, nonostante un carico aerodinamico minimo, la Forza g Formula 1 presenta valori alti, proprio per la violenza di alcune staccate e la forte riduzione della velocità.
Considerando l’intero campionato 2016 sono una trentina le curve contraddistinte da una decelerazione g negativa non inferiore a 5, a cui se ne aggiungono una cinquantina a partire dai 4 g. Al contrario, sono solo una dozzina le curve in cui i piloti sono sottoposti a meno di 1,5 g.


In assoluto, la più impegnativa dovrebbe essere la Prima Variante di Monza, cioè la prima chicane dopo il traguardo del tracciato italiano, a cui i piloti arriveranno a  circa 350 km/h subendo una decelerazione prossima ai 6 g. In seconda posizione, alla luce dei dati in possesso di Brembo, figurerebbe la curva 12 del Circuito delle Americhe ad Austin. Alle loro spalle, con valori pressoché simili, dovrebbero esserci le curve Louis Chiron (la 13) di Montreal, la chicane Bus Stop di Spa, la curva Elf (la 1) di Barcellona e ancora Monza con la Variante Ascari.