GP Stiria: 7 frenate per 10 secondi ma che forza ragazzi!

22/06/2021

 L’inganno delle frenate al Red Bull Ring e i segreti delle pinze Brembo della serie B-M per le auto stradali

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Secondo i tecnici Brembo il Red Bull Ring rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3, identico a quello ottenuto da altre piste come Budapest e Zandvoort. 


Il tracciato austriaco è l’unico del Mondiale in cui un giro è completato in meno di 64 secondi, anche se l’anno scorso, complice la pioggia, la pole del GP Stiria fu ottenuta superando i 79 secondi, un crono che non si vedeva dal 1998. Solo 3 frenate infatti prevedono un ricorso ai freni superiore al secondo. ​



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​Pinze monoblocco, un’invenzione firmata Brembo​

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Brembo realizza pinze freno in alluminio-litio a 6 pistoni (valore massimo stabilito dal regolamento) per 8 dei team del Mondiale 2021. Le pinze monoblocco sono state introdotte nelle competizioni proprio da Brembo, nella seconda metà degli anni Ottanta, sulle Ferrari F187/88C di Michele Alboreto e Gerhard Berger. 


Per la stagione 2021, ciascun team, in funzione delle esigenze specifiche della vettura, definisce insieme agli ingegneri Brembo il rapporto ottimale tra peso e rigidezza che dovranno avere le pinze freno. Per ciascuna scuderia lo sviluppo dell’impianto frenante avviene in maniera totalmente autonoma e separata, così da preservare i segreti industriali. ​



 

 


Pinze con canalizzazioni interne anche per le auto stradali​


Dopo aver accertato in pista la bontà delle pinze monoblocco, Brembo le ha trasferite sulla produzione di serie che oggi caratterizzano le più prestigiose e diffuse vetture sportive. Una sfida ulteriore per i grandi quantitativi da realizzare e per la durata, pari all’intera vita della vettura richiesta alle pinze stradali. Una qualità che contraddistingue le pinze Brembo della famiglia B-M, progettate per chi desidera il massimo dalla propria automobile. 


Lavorate da un grezzo di alluminio fuso con un processo di fusione con tecnologia 4D e con le canalizzazioni del fluido interne, anziché le convenzionali connessioni a tubo rigido esterno, queste pinze garantiscono una eccezionale rigidità e deformazione. Grazie a questa tecnologia le caratteristiche tecniche delle B-M4, B-M6 e B-M8 sono simili a quelle delle pinze racing ricavate dal pieno o forgiate. ​


Dai un’occhiata a tutti i vantaggi dei sistemi frenanti B-M​.​​​



 

 

 




Due frenate 5 secondi, le altre cinque 5 secondi​


Solo alle curve 2, 5 e 8 della pista austriaca i piloti di F.1 non hanno la necessità di utilizzare i freni. In media in un intero giro l’impianto frenante è attivo per 10 secondi e spiccioli. Solo Imola ha fatto registrare un valore più basso, nonostante abbia 8 frenate contro le 7 del Red Bull Ring. 


La differenza tra le due piste è dovuta alle frenate delle curve 3 e 4 che richiedono un impegno superiore ai 2 secondi e mezzo mentre sulla pista italiana anche la frenata più dura non supera il secondo e 9 decimi. Dalla partenza alla bandiera a scacchi i freni in Austria sono in funzione per 11 minuti e una cinquantina di secondi, pari al 16 per cento della gara. ​


 





Per i piloti un carico sul pedale di oltre 100 kg il loro peso ​​


Delle 7 frenate del GP Stiria 3 sono considerate altamente impegnative per i freni e le restanti 4 sono light. 


La più temuta è la curva 3 perché i piloti affrontano un rallentamento di poco meno di 250 km/h, passando da 331 km/h a 84 km/h. Per riuscirci hanno bisogno di 2 secondi e 67 centesimi di secondo durante i quali esercitano un carico di 176 kg e subiscono una decelerazione di 5,3 g mentre le monoposto percorrono 130 metri.

 

 


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