Tutte le nazioni che hanno vinto il mondiale con la coppia moto-pilota

08/11/2022

 È la prima volta che in MotoGP un pilota vince il mondiale in sella a una moto della sua stessa nazione. Campioni del mondo: tutti i precedenti sia nella classe regina che nelle altre classi del Motomondiale.

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Pecco Bagnaia e la Ducati ce l’hanno fatta: il titolo MotoGP è tornato in Italia, grazie ad una rimonta memorabile. Dopo il GP Germania, che sanciva il giro di boa del campionato, il numero 63 accusava un ritardo di 91 punti da Fabio Quartararo.


 



Troppi da recuperare in soli 10 GP, secondo gli esperti. Non avevano fatto i conti con la voglia di riscatto e la classe di Bagnaia che da allora servendosi della formidabile Desmosedici GP 22 ha conquistato 5 successi, un secondo posto e 2 terzi, scavalcando il francese in Thailandia per poi allungare in Malesia. 


L’ultimo pilota italiano a conquistare l’iride della MotoGP era stato Valentino Rossi nel 2009, al termine di una strenua battaglia con il compagno di marca Jorge Lorenzo. Per il Dottore si trattò del 9° Mondiale vinto, il 7° in classe regina, tutti peraltro con freni Brembo.

 

 





Invece l’unico trionfo Ducati in MotoGP portava la firma di Casey Stoner, autore nel 2007 di una stagione fenomenale in sella alla Desmosedici GP 7 dotata di motore da 800 cmc, pneumatici Bridgestone e le immancabili pinze Brembo: 10 vittorie, 14 podi e 367 punti in 18 GP e la certezza aritmetica del titolo ottenuta a Motegi, al quart’ultimo GP della stagione.​


 

​Per ritrovare invece l’ultima doppietta italiana in classe regina bisogna tornare indietro addirittura di 50 anni, come vedremo in seguito: nel 1972 Giacomo Agostini, in sella alla Mv Agusta quattro ​tempi, si prese la corona della classe 500 lasciando alla concorrenza le briciole. 


Salgono così a 13 le accoppiate pilota-moto della medesima nazione capaci di conquistare il titolo della classe regina: questa definizione è usata per definire la classe 500 che è scesa in pista dal 1949 al 2001 e per la MotoGP che l’ha sostituita dal 2002.



 

 

I precedenti nella 500 cc 


I primi a realizzarla furono i britannici Leslie Graham e la AJS nella prima edizione del Mondiale, nel 1949: in realtà quell’anno Nello Pagani con la Gilera totalizzò 9 punti in più, ma ai tempi erano applicati gli scarti. Delle 6 gare disputate vennero conteggiate solo le migliori 3 e così Graham e la AJS ebbero la meglio. 


Ai tempi, anche per le difficoltà di reperimento di veicoli oltre frontiera e per gli ancora forti orgogli nazionalistici (la Seconda Guerra Mondiale si era conclusa solo nel 1945) difficilmente un pilota impiegava una moto di un Paese differente. 


Non a caso, tutte le prime quattro edizioni del Mondiale della 500 furono vinte da piloti che guidavano moto loro connazionali: nel 1950 e nel 1952 si impose Umberto Masetti con la Gilera e nel 1951 Geoff Duke con la Norton, oltre al 1949 di cui abbiamo già scritto. ​

 

La superiorità dei marchi italiani divenne però sempre più evidente e così anche i piloti d’oltre Manica cominciarono a servirsi di Mv Agusta e Gilera, impedendo ulteriori doppiette. Unica eccezione nel 1957 Libero Liberati, campione con la Gilera con 4 vittorie, di cui 3 consecutive. 


Nel 1966 entrò in scena Agostini che in sella alla Mv Agusta vinse addirittura 7 Mondiali di fila della 500: inizialmente gli italiani dovettero sudare sette camicie per avere la meglio su Mike Hailwood e la Honda ma in seguito Ago e il Reparto Corse di Cascina Costa fecero sembrare tutto molto facile. 


Nel 1972 con la Mv Agusta tre cilindri quattro ​tempi, il più vincente di tutti i tempi (15 titoli Mondiali e 122 GP vinti) si rimise in testa la corona della classe 500 vincendo 11 dei primi 12 GP, ottenendo anche 12 giri veloci in gara. Sazio del traguardo raggiunto, rinunciò alla trasferta in Spagna, ultimo round di quel campionato. ​ 


Da allora, prima del binomio Bagnaia-Ducati, nessun’altra nazione è riuscita a infilare l’accoppiata in classe regina. Ai piloti statunitensi, dominatori degli anni Ottanta e dei primi Novanta, così come agli australiani in seguito e agli spagnoli in epoca più recente è sempre mancata una moto del loro Paese in 500-MotoGP. 


Dal 1975 infatti sono saliti in cima al mondo i Costruttori giapponesi (prima Yamaha, poi Suzuki, quindi Honda), con l’unica eccezione del successo Ducati della 2007. Alla superiorità tecnica delle moto nipponiche non è però corrisposto un nucleo di piloti del Paese del Sol Levante che riuscisse a fare la differenza.


 

Gli ultimi precedenti nelle altre classi ​


Molto più frequenti sono invece le doppiette nelle altre classi, come è evidente da questa classifica che procedendo a ritroso rievoca per ciascuna categoria l’ultima volta che un pilota e una moto di una stessa nazione hanno conquistato il Mondiale. 


Moto3: Izan Guevara e GasGas (Spagna, 2022) 

Al secondo anno nel Mondiale, lo spagnolo ha meritato il titolo della classe minore conquistando 7 vittorie e 12 podi con la GasGas del team Aspar. Eppure dopo le prime 4 gare era soltanto 4° in classifica con la metà dei punti di Dennis Foggia, ma poi ha cambiato marcia diventando campione a 18 anni e 110 giorni. 


Moto2: Stefan Bradl e Kalex (Germania, 2011) 

Nel 2010 la Moto2 prese il posto della 250: vinse Toni Elias con la Moriwaki. Ma già dalla stagione seguente le Kalex dimostrarono di avere una marcia in più. Il primo a vincere il Mondiale con la Casa tedesca è stato Stefan Bradl nel 2011, grazie anche ai problemi fisici che impedirono a Marc Marquez di disputare gli ultimi due GP. 


125: Marc Marquez e Derbi (Spagna, 2010) 

Dodici anni fa Marc Marquez iniziò a edificare la sua leggenda, in sella alla Derbi RSA 125 preparata dal team Ajo Motorsport. A partire dal Mugello vinse 5 GP di fila, poi ne conquistò altrettanti e così riuscì a superare Nicolas Terol, aggiudicandosi il primo dei suoi 8 Mondiali. 


250: Hiroshi Aoyama e Honda (Giappone, 2009) 

Il Giappone non conquista un titolo Mondiale dal 2009 quando Hiroshi Aoyama ebbe la meglio su una sfilza di Aprilia e Gilera grazie ad una costanza di rendimento impressionante: concluse tutti e 16 i GP nelle prime 8 posizioni, coadiuvato dalla Honda del team Scot. 


80: Manuel Herreros e Derbi (Spagna, 1989) 

Per 6 stagioni, dal 1984 al 1989, il Mondiale ha avuto una quarta classe, la 80. L’ultimo campione del mondo di questa categoria è stato Manuel Herreros, pur senza vittorie: con la Derbi ottenne 4 secondi posti, un quarto e un quinto su 6 gare, prevalendo sulle Krauser che vinsero 5 GP. 


50: Ricardo Tormo e Bultaco (Spagna, 1981) 

Ricardo Tormo è il nome con cui è conosciuto l’impianto di Valencia: un omaggio al pilota locale che nel 1998 perse la battaglia con la leucemia. Tormo è stato due volte iridato, sempre nella classe 50 con la Bultaco. L’ultima volta nel 1981 con 6 successi in 8 gare. 

 

350: Takazumi Katayama e Yamaha (Giappone, 1977) 

Quando il Mondiale nacque esistevano 4 classi: 125, 250, 500 e 350. Quest’ultima è rimasta in vita fino al 1982 ma bisogna tornare al 1977 per trovare l’ultima accoppiata: la realizzò Takazumi Katayama con la Yamaha che peraltro conquistò le prime 16 posizioni della classifica. Il nipponico vinse 5 GP senza mai partire in pole.