In Malesia Bautista torna in MotoGP e ritrova i freni in carbonio

08/11/2023

 Dopo una settimana di sosta, la MotoGP riparte dalla Malesia per il trittico di gare che chiude la stagione.

Dopo una settimana di sosta, la MotoGP riparte dalla Malesia per il trittico di gare che chiude la stagione. Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con il 100 per cento dei piloti del Mondiale MotoGP, questa pista rientra tra i circuiti impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 6 si è meritata un indice di difficoltà di 5 a causa delle temperature critiche, sia per il clima tropicale che per l’elevato numero di frenate e la loro durata.

Per ovviare a questo problema dal 2022 Brembo ha introdotto un disco ventilato in carbonio da 355 mm che aumenta lo scambio termico e quindi migliora il raffreddamento del disco stesso. Per funzionare perfettamente, il disco in carbonio deve avere una temperatura di esercizio compresa tra 250°e 850°.


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Bautista ritrova il carbonio

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Uno dei motivi d’interesse del GP Malesia è il ritorno di Alvaro Bautista in MotoGP, in veste di wild card con la Ducati. Il due volte campione del mondo Superbike non corre in classe regina dal GP Valencia 2018 e non sale sul podio della MotoGP dal GP Francia 2014 quando fu 3° con la Honda del team Gresini. Qualche mese fa Bautista ha fatto visita a Brembo Racing e in quell’occasione ha spiegato le differenze in frenata tra MotoGP e Superbike.

«È molto grande perché con il carbonio la prima parte della frenata la moto non si ferma, perché il carbonio necessita di una certa temperatura. Poi quando si avvicina la curva, dischi e pastiglie si scaldano e la moto frena sempre di più e devi controllare molto la leva. Devi saper gestire il momento. Invece con la Superbike è più facile da gestire, l’hai in mano fin da subito ed è più facile regolare la staccata perché dall’inizio frenata fino alla fine il feeling è sempre lo stesso».




 


Dalla 4 alla 7 senza risparmiarsi

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Al Sepang International Circuit le MotoGP fanno ricorso ai freni 11 volte al giro per un totale di 38 secondi, equivalenti al 32 per cento dell’intero GP. Si tratta di uno dei valori più alti del Mondiale, a pari merito con i GP Argentina e GP Giappone. Dalla curva 4 alla 7 i piloti devono sempre impiegare i freni mentre nelle altre sezioni del tracciato non li usano per più di 2 curve di fila.

In un giro in Malesia ben 4 volte i freni sono operativi per oltre 4 secondi e mezzo, come solo in India e a Motegi. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi si superano gli 8 quintali e mezzo, un valore nella media del campionato: le 3 curve con almeno 6 kg sono infatti compensate dalle 4 curve che non arrivano nemmeno a 2 kg e mezzo.



 

Una staccata da 6,2 secondi

Delle 11 frenate del circuito 4 sono considerate altamente impegnative per i freni, una è di media difficoltà e 6 sono light.

La curva più impegnativa è la Pangkor Laut (curva 1): le MotoGP vi arrivano a 327 km/h e dopo 6,2 secondi di frenata in cui percorrono 306 metri entrano in curva a 67 km/h.

I piloti sostengono 1,8 g di decelerazione ed esercitano un carico di 6,8 kg sulla leva del freno mentre il liquido freno Brembo HTC 64T raggiunge i 13 bar di pressione.


 

E nei videogiochi?


Affrontare la prima curva del Sepang International Circuit nel videogioco MotoGP è complicato ma basta tenere d’occhio il lato sinistro dello schermo: i freni vanno azionati dopo la comparsa del cordolo ma poco prima dell’area rettangolare bianca che interrompe il prato.

Si scala e si decelera fino a 180 km/h, prima di iniziare la piega. Prendere subito il cordolo interno vuol dire allargare in seguito, lasciando un varco per gli inseguitori.

Meglio restare al centro e puntare il cordolo solo in seguito per poi allargare in uscita di curva.