In Giappone alle MotoGP servono dischi enormi

27/09/2023

 Dopo l’India, la MotoGP si sposta ancora più ad Oriente per gareggiare in Giappone.

Dopo l’India, la MotoGP si sposta ancora più ad Oriente per gareggiare in Giappone. Il Mobility Resort Motegi, un tempo noto come Twin Ring Motegi, ospita il Mondiale dal 1999 ma complice la pandemia di Covid-19 che ha impedito la disputa dell’evento nel 2020 e 2021, quest’anno sarà sede del GP per la ventitreesima volta.

Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con tutti e 22 i piloti della classe regina, il tracciato giapponese rientra fra i circuiti altamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 6 si è meritato un indice di difficoltà di 6, complice l’abbondanza di curve da seconda marcia che ostacola il raffreddamento dei dischi tra una staccata e l’altra.



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Il gigante Brembo per Motegi

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Per affrontare al meglio i circuiti più severi per l’impianto frenante delle MotoGP, dall’anno scorso Brembo ha introdotto i dischi ventilati in carbonio da 355 mm di diametro in affiancamento agli esemplari da 340 mm. La soddisfazione espressa dai piloti ha confermato i risultati dei test effettuati al banco e in pista dai collaudatori.

Un’innovazione che conferma la vocazione di Brembo per la sicurezza, da sempre coniugata con performance e affidabilità, al fine di offrire ai piloti le migliori soluzioni tecniche. Brembo peraltro consente a ciascun pilota di personalizzare l’impianto frenante della propria moto in funzione del proprio stile di guida, delle caratteristiche del tracciato e della strategia di gara.



 


Una tonnellata e lascio

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Dieci delle 14 curve di Motegi richiedono l’impiego dei freni per complessivi 38 secondi al giro, equivalenti al 37 per cento dell’intero GP: solo in Argentina si registra una percentuale più elevata, nonostante i due tracciati abbiano lunghezza pressoché identica, con appena 5 metri a separarli.

In Giappone le MotoGP utilizzano il circuito stradale contraddistinto da poche curve veloci e addirittura 7 da affrontare a meno di 100 km/h. Sono invece 4 le curve in cui richiedono almeno 235 metri di spazio di frenata, di cui 3 concentrate nelle prime 5 curve. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva Brembo del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore supera la tonnellata.



 

6 kg e 6 secondi per il top

Delle 10 frenate del circuito 4 sono considerate altamente impegnative per i freni, una è di media difficoltà e le restanti 5 sono light.

La più stressante per l’impianto frenante è la curva 11 a 90 gradi: le MotoGP vi arrivano a 309 km/h e frenano per 6,2 secondi necessari a scendere a 74 km/h.

In questo intervallo di tempo i piloti esercitano un carico sulla leva di 6,2 kg mentre le moto percorrono 295 metri e la pressione del liquido freno si impenna a 12 bar.


 

E nei videogiochi?


Affrontare la curva 11 del GP Giappone nel videogioco MotoGP non è facilissimo perché il contorno non offre particolari punti di riferimento.

La frenata va iniziata poco prima di incontrare il cordolo biancoazzurro che si trova sul lato sinistro. Si scala fino in seconda marcia e una volta passato l’ultimo cartello pubblicitario posto in terra di una si scende in piega.

C’è anche chi preferisce inserire la prima marcia, l’importante è non arrivare lunghi perché questo porterebbe a salire sul “verde” rischiando una penalità.