Il GP Turchia 2020 Formula 1 secondo Brembo

10/11/2020

 La guida ai sistemi frenanti Brembo delle monoposto di Formula 1 e al loro uso all’Intercity Istanbul Park

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Secondo i tecnici Brembo l’Intercity Istanbul Park rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3, lo stesso valore dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari in cui si è corso due settimane fa. 


Queste due piste condividono anche il senso di marcia, antiorario e una lunga assenza dal calendario del Mondiale: la F.1 torna infatti in Turchia dopo 9 anni ma nelle 7 precedenti edizioni si è sempre corso tra maggio e agosto mentre quest’anno le temperature saranno minori. Il circuito di Istanbul presenta numerose ondulazioni, con evidenti rischi di arrivare lunghi nelle staccate in discesa o di frenare troppo in quelle in salita. ​


I pesi di un sistema Brembo di Formula 1​


Così come per tutte le altre componenti delle monoposto, anche per l’impianto frenante le caratteristiche essenziali sono il peso, la resistenza e le performance assicurate. Trattandosi di masse non sospese, quando viene diminuito il loro peso calano i consumi di carburante e migliorano l’aderenza e l’handling dell’auto. 


A differenza di un impianto frenante di un’auto stradale che pesa sui 20 kg a ruota, quello Brembo di Formula 1 incide per circa 5 kg: un quarto (1-1,25 kg) è il peso del disco in carbonio, mentre la pinza in alluminio/litio è più pesante, oscillando tra 1,5 kg e 2 kg. La pastiglia in carbonio di F.1 invece pesa 200 grammi. ​​ ​


 

 



L’impegno dei freni durante
il GP Turchia Formula 1​


Secondo le simulazioni, i piloti di F.1 dovrebbero utilizzare i freni per 14,53 secondi al giro, equivalenti al 17​ per cento della durata complessiva della gara. Dieci anni fa la percentuale era del 13 per cento ma non perché si frenava di meno, bensì perché i tempi sul giro erano più alti e questo aumentava l’incidenza delle frenate.

  

L’Intercity Istanbul Park si contraddistingue per la presenza di 5 frenate superiori ai 4,2 g, in corrispondenza di punti in cui le monoposto rallentano dopo aver abbondantemente superato i 300 km/h. Il circuito presenta però anche 3 frenate in cui il calo di velocità è inferiore a 40 km/h. Dalla partenza alla bandiera a scacchi ogni pilota esercita un carico totale sul pedale del freno di 54 tonnellate. ​​ ​ ​


 

La frenata più impegnativa del Round di Istanbul ​​


Delle 9 frenate del GP Turchia 4 sono considerate altamente impegnative per i freni, una è di media difficoltà e le 4 restanti sono light. 


La più dura per l’impianto frenante è quella alla curva 12 perché le auto attuali ci arrivano in accelerazione fin dalla curva 9: le monoposto si affidano ai freni a 345 km/h e scendono a 97 km/h in soli 138 metri. Per riuscirci i piloti frenano per 2,86 secondi esercitando un carico di 140 kg sul pedale del freno ed affrontando una decelerazione di 4,9 g. ​​  ​​


 

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