MotoGP 2002-2022: chi ha vinto di più?

08/04/2022

 Mini guida ai piloti, costruttori e nazioni più vincenti di 20 anni di MotoGP

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​Sette aprile 2002, una data storica per il Motomondiale: la pista di Suzuka ospita la prima gara della MotoGP, chiamata a prendere il posto della classe 500. Vince Valentino Rossi con un secondo e mezzo di vantaggio su Akira Ryo e 8 secondi su Carlos Checa che conquista il terzo gradino del podio, tutti dotati di freni Brembo. 


Una rivoluzione per il mondo delle due ruote perché fin dalla nascita del Mondiale, nel 1949, la classe regina è sempre stata la 500. A partire dal 2002 però per cercare di venire incontro all’opinione pubblica che chiede mezzi meno inquinanti, viene cambiato il regolamento favorendo l’ingresso dei quattro tempi.


 

 

Risulta infatti consentito l’impiego delle moto a quattro tempi da 990 cm3, espressamente chiamate prototipi al fine di dipanare i dubbi sulla somiglianza con le moto impegnate nel Mondiale Superbike. Inizialmente le 500 cm3 a due tempi sono ancora consentite e così in pista si trovano in contemporanea le due tipologie. 


Ma malgrado alle due tempi siano concessi pesi minimi inferiori (110 kg per le bicilindriche, 130 kg per le quattro cilindri rispetto ai 145 kg per le quattro cilindri da 990 cm3) e serbatoi maggiorati (32 litri a fronte dei 24 litri della MotoGP) le prestazioni pure mostrano fin da subito la superiorità delle nuove nate. 


La potenza che per le mote della classe 500 più evolute è intorno ai 185 Cv risulta già di 220 Cv per le i primi esemplari della MotoGP e il gap cresce con il passare dei mesi. Ne traggono giovamento soprattutto i tempi sul giro che a parità di condizioni meteo vengono tutti regolarmente abbassati.


 

 

Ciò che invece non cambia sulle moto da Gran Premio della classe regina è l’impianto frenante, se non per particolari insignificanti. Brembo regna infatti sovrana dal 1995, ultimo anno in cui una moto priva dei suoi componenti frenanti, era il GP Francia, ha conquistato un GP della classe 500. Tale supremazia non conosce sosta malgrado il passaggio dalla 500 alla MotoGP grazie anche ai continui investimenti per migliorare le pinze, i dischi in carbonio (ora utili anche con la pioggia), le pastiglie e le pompe freno, tanto che tutte le 347 gare della classe regina disputate nei primi 20 anni di vita della MotoGP (2002-2021) sono state appannaggio di moto dotate di freni Brembo. 


Un en plein incredibile perché in quest’arco di tempo hanno vinto diversi produttori di pneumatici e sospensioni, così come 5 Case motociclistiche differenti: 163 vittorie la Honda, 115 la Yamaha, 58 la Ducati, 6 la Suzuki e 5 la KTM. All’appello mancava solo, tra i Costruttori in attività, l’Aprilia ma quest’anno è riuscita a cancellare quel fastidioso zero, anche se questo successo, come così tutti gli altri di quest’anno non sono inclusi nei nostri calcoli, riferiti alle prime 20 stagioni della MotoGP.


 

 












Sono addirittura 31 i piloti che hanno conquistato almeno un successo nelle prime 20 edizioni della MotoGP e come potete facilmente immaginare davanti a tutti c’è Valentino Rossi con 76 successi. Il Dottore, fedele ai freni Brembo fin dal suo esordio nel Mondiale, nel 1996 con l’Aprilia 125, è balzato subito al comando il primo anno della MotoGP, e non ha più ceduto la testa.

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Secondo è Marc Marquez, in MotoGP dal 2013, con 59 vittorie, dopo essere rimasto fermo a quota 56 per oltre un anno a causa dell’infortunio all’omero destro. Terzo è il suo ex compagno di squadra in HRC Jorge Lorenzo con 47, quota che gli è valsa a lungo la seconda posizione prima di essere superato nel 2019 proprio dal connazionale.

Notevole anche il bottino di Casey Stoner (38 vittorie) e Dani Pedrosa (31) anche se a differenza dei rivali quest’ultimo non è mai riuscito a conquistare un titolo iridato della MotoGP. In doppia cifra c’è pure Andrea Dovizioso con 15 successi, mentre nessuno degli altri, inclusi i piloti ritirati, arriva a quota 10, anche se Maverick Viñales con 9 è a un passo.


 

Tra le nazioni invece comanda la Spagna, il cui inno nazionale è suonato 160 volte in questi 20 anni grazie a 9 piloti differenti. L’ultimo spagnolo in ordine di tempo ad aggiungersi alla compagnia è stato Jorge Martin, con il trionfo al GP Stiria 2021 con la Ducati del team Pramac. Come precisato sopra, non consideriamo il trionfo di Aleix Espargaro con l’Aprilia perché stiamo parlando delle stagioni 2002-2021.​


 

Oltre che per il pilota è stato anche il primo successo del team italiano in MotoGP e naturalmente si è manifestato con i freni Brembo. Una volta impiegati esclusivamente dai team ufficiali, i freni Brembo sono infatti scelti anche dai team satellite e da quelli privati grazie alle loro doti di performance e affidabilità. 


L’Italia è seconda con 118 vittorie prodotte da 9 piloti differenti mentre l’Australia è terza con 43 GP vinti grazie a 4 piloti. Quarta è la Francia con 8 vittorie, tutte che portano la firma di Fabio Quartararo, campione del mondo 2021. Quattro le vittorie degli Usa, 3 a testa per Brasile, Giappone, Gran Bretagna e Portogallo, 2 per il SudAfrica.