Da 305 km/h a 74 km/h all’Estoril. I dati Brembo Superbike

25/05/2021

 I 3 benefit della pinza Brembo per la Superbike, il suo uso in Portogallo e le pinze alettate per le moto stradali

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Una settimana dopo il MotorLand, il Mondiale Superbike resta nella penisola iberica per la tappa al Circuito Estoril, in Portogallo, tornato in calendario l’anno scorso dopo 27 anni di assenza. Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con 17 piloti del Mondiale Superbike, è un tracciato impegnativo per i freni. 


In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4 perché è una combinazione di lunghi rettilinei, curve veloci e tornanti da affrontare a bassa velocità. Il grip potrebbe essere scarso perché, essendo vicino all’oceano, c’è spesso il vento che porta la sabbia e la polvere sull’asfalto e che crea problemi alla guida.


 
 




I tripli benefici della nuova pinza ​


Una delle grandi novità Brembo di quest’anno è la pinza monoblocco in alluminio interamente ricavata dal pieno contraddistinta dalle alette sul corpo esterno e da altre due migliorie meno visibili. Ispirate all’analoga soluzione impiegata in MotoGP, sulla pinza GP4, le alette migliorano lo scambio termico dell’impianto frenante, contribuendo al suo raffreddamento. 


La pinza per la Superbike ha attacco radiale a 4 pistoni da 34 mm di diametro e dispone di un sistema che amplifica la coppia frenante: a parità di forza esercitata sulla leva la coppia frenante è superiore. Inoltre dispone del sistema anti-drag che riduce il fenomeno di coppia residua, impedendo tramite un device a molla il comparire di forze che rallentano la moto in assenza di uso del freno. ​


 

Alette anche per le moto stradali​​


Chi crede che le alette siano prerogativa delle moto da competizione si sbaglia di grosso. La pinza Brembo GP4-RS dispone infatti di alette intorno ai pistoni che aumentano del 30 per cento la superficie esposta all’aria rispetto ad una pinza tradizionale. Un guadagno non di poco conto in un’area soggetta ad un elevato stress termico. A questo vantaggio, la Brembo GP4-RS ne unisce altri, a partire dal 10 per cento di leggerezza in più rispetto alla rinomata Monoblocco M4 grazie ad una tecnica fusoria molto complessa. Non meno importante è il guadagno in rigidezza grazie alle nervature ricavate nella sezione frontale dei pistoni che contrastano la deformazione nelle frenate più critiche. ​​


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Una tonnellata di sforzo in gara​


In 10 delle 13 curve della pista portoghese i piloti Superbike utilizzano i freni per un totale di quasi 26 secondi al giro, pari al 27 per cento della durata della gara, valore identico al round al MotorLand. Molto più elevato è però il carico sulla leva del freno: 985 kg dalla partenza alla bandiera a scacchi, contro i 725 kg di Aragon. 


In 6 delle 10 frenate del Circuito Estoril il calo di velocità in frenata non supera gli 80 km/h e lo spazio di frenata i 75 metri. In altri 3 punti invece la decelerazione supera i 140 km/h, i piloti sono soggetti ad almeno 1,4 g e l’impianto frenante è in funzione per oltre 3 secondi e mezzo. ​


 

 






Da 305 km/h a 74 km/h in 5 secondi​


Delle 10 frenate del Circuito do Estoril 3 sono considerate altamente impegnative per i freni, 4 sono di media difficoltà e le restanti 3 sono light. 


La più impegnativa in assoluto è la prima curva, complice il rettilineo di 986 metri che la precede: le Superbike vi arrivano a 305 km/h e grazie ai freni perdono 231 km/h, scendendo così a 74 km/h dopo 235 metri di frenata. Per raggiungere questo risultato il pilota usa i freni per 4,9 secondi e subisce una decelerazione di 1,5 g. ​


 


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