All’università di Assen l’ultima di Valentino

20/06/2023

 Ultimo appuntamento primo della pausa estiva, il TT Assen è l’unica delle gare della edizione inaugurale del Mondiale (1949) ancora in calendario, anche se il layout della pista è cambiato più volte.

Ultimo appuntamento primo della pausa estiva, il TT Assen è l’unica delle gare della edizione inaugurale del Mondiale (1949) ancora in calendario, anche se il layout della pista è cambiato più volte. Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con il 100 per cento dei piloti del Mondiale MotoGP, il TT Circuit Assen rientra nella categoria dei circuiti scarsamente impegnativi per i freni.

In una scala da 1 a 6 si è meritato un indice di difficoltà di 2, il più basso delle gare europee. Ad Assen la velocità massima non supera i 320 km/h ma le numerose curve veloci garantiscono un ottimo raffreddamento degli impianti frenanti. E proprio l’esistenza di così tante curve rappresenta il miglior banco di prova dei cerchi Marchesini, uno dei marchi del gruppo Brembo.



​​ ​​

 

Da Valentino ad oggi, Brembo per tutti

​​

Ad Assen, sei anni fa, Valentino Rossi ha conquistato l’ultimo successo della sua carriera a due ruote, battendo per soli 63 millesimi Danilo Petrucci. In tal modo il Dottore ha stabilito l’ennesimo record della carriera: 20 anni e 311 giorni intercorrono infatti tra il suo primo e l’ultimo GP vinto. Tutte e 115 le vittorie Valentino le ha ottenute impiegando i componenti frenanti Brembo.

Il primo GP se lo aggiudicò nel 1996 a Brno con l’Aprilia RS125 dotata di una pinza anteriore in due pezzi ad attacco assiale con 4 pistoncini e un disco da 273 mm di diametro. Anche oggi Brembo presta grande interesse alle categorie minori: lo dimostra fornendo ai team di Moto2 e Moto3 il 100 per cento delle pinze, il 90 per cento delle pompe, l’80 per cento delle pastiglie e il 50 per cento dei dischi in acciaio.



 


Pare la Superbike

​​

Pur avendo 18 curve, il TT Circuit Assen è molto guidato, con parecchi curvoni veloci e 10 frenate al giro, anche se in metà di queste la decelerazione non supera i 80 km/h. Ogni giro i piloti utilizzano i freni per 27 secondi, equivalenti al 30 per cento dell’intera gara, grazie a 9 frenate da almeno 2 secondi l’una.

Su questa pista la Superbike ha gareggiato due mesi fa: anche per le derivate di serie le frenate erano 10 al giro ma il tempo di utilizzo dei freni era di 27 secondi e mezzo. Gli spazi di frenata della MotoGP, grazie alle velocità maggiori, sono leggermente superiori, così come la forza g e il carico richiesto sulla leva. Per la MotoGP dalla partenza al traguardo ciascun pilota esercita un carico sulla leva di 11 quintali.



 

Quasi 7 kg e 240 metri

Delle 10 frenate del TT Circuit Assen solo una è considerata altamente impegnativa per i freni mentre 3 sono di media difficoltà e le restanti 6 sono light.

La frenata in discesa della curva Haarbocht (curva 1) è quella che comporta il maggior sforzo per i piloti e gli impianti frenanti: le moto ci arrivano a 291 km/h e i piloti frenano per 4,5 secondi in cui percorrono 240 metri.

Per raggiungere i 119 km/h necessari per impostare la curva i piloti esercitano un carico di 6,8 kg sulla leva e subiscono una decelerazione di 1,4 g.


 


E nei videogiochi?


Per affrontare nel modo corretto la prima curva del TT Circuit Assen nel videogioco MotoGP è importante uscire nel miglior modo possibile dalla chicane precedente, evitando di perdere velocità.

Per stabilire dove iniziare la staccata bisogna gettare lo sguardo sul lato sinistro: quando il guardail cambia colore, diventando rosso, e inizia il cordolo colorato si scala in seconda marcia. Il passaggio sul cordolo interno è quasi obbligato, anche per non offrire alcun varco ai rivali.