La Formula 1 torna a Las Vegas e Brembo non vede l’ora

15/11/2023

 Terzo appuntamento stagionale negli Usa per la Formula 1 dopo Miami ed Austin: nell’intero week-end in Florida gli spettatori sono stati 270 mila mentre in Texas hanno raggiunto quota 432 mila, il terzo valore più alto dell’annata.

Terzo appuntamento stagionale negli Usa per la Formula 1 dopo Miami ed Austin: nell’intero week-end in Florida gli spettatori sono stati 270 mila mentre in Texas hanno raggiunto quota 432 mila, il terzo valore più alto dell’annata. Un trend destinato a continuare con Las Vegas perché tutti i biglietti d’ingresso sono già esauriti, con l’eccezione dei costosi tagliandi per le tribune Vip.

Secondo i tecnici Brembo il circuito di Las Vegas rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3. Realizzato nel cuore di Las Vegas, si snoda tra punti iconici come il Caesars Palace, il Bellagio e il Venetian e pur avendo 17 curve dovrebbe garantire picchi di velocità non troppo lontani dalla pista di Monza.
 ​

​​ ​​


 

Brembo e la vittoria sfuggente ​​

​​

Negli anni Ottanta il Mondiale di Formula 1 fece tappa due volte a Las Vegas: nel 1981 vinse Alan Jones con la Williams e l’anno dopo Michele Alboreto con la Tyrrell. Entrambe le monoposto erano spinte da motori Ford Cosworth ma erano sprovviste di componenti frenanti Brembo. Quest’anno quindi il leader globale nella progettazione e produzione di sistemi e componenti frenanti ad alte prestazioni per i principali produttori di auto e moto insegue il primo successo a Las Vegas.

Il GP del 1982 fu anche il 128° ed ultimo di Mario Andretti che ai tempi aveva già 42 anni. Due settimane prima, al ritorno al volante di una Ferrari di Formula 1 dopo 10 anni, Andretti aveva realizzato la pole a Monza ed era giunto 3° al traguardo. Guidava la 126C2 dotata di pinze in alluminio e dischi Brembo in carbonio che ai tempi avevano meno di 50 fori di ventilazione. A Las Vegas invece Andretti era 5° quando fu appiedato da un problema ad una sospensione.


 

 


Quattordici secondi


In soltanto 7 delle 17 curve del tracciato di Las Vegas i piloti di Formula 1 utilizzano i freni, per un totale di 14 secondi al giro, equivalenti al 16 per cento della gara, pit stop e neutralizzazioni esclusi. A Miami il dato sul giro fu inferiore di quasi un secondo ma la pista è più corta di 800 metri mentre ad Austin i freni sono stati impiegati per quasi 17 secondi al giro.

I curvoni veloci che contraddistinguono il layout di Las Vegas richiedono l’uso dei freni per 2 curve consecutivesolo alla 7, 8 e 9, anche se solo la prima di queste 3 curve comporta una decelerazione di almeno un secondo e mezzo. Notevoli sono invece gli spazi di frenata, con 5 curve per cui servono un centinaio di metri. Dalla partenza alla bandiera a scacchi ciascun pilota esercita un carico totale sul pedale del freno di 37 tonnellate e mezzo, un valore inferiore ai GP Miami e GP Austin.  



​​​ ​


 




Meno 206 km/h in 120 metri  
 ​​​​


Delle 7 frenate del Las Vegas Strip Circuit 3 sono classificate dai tecnici Brembo come impegnative per i freni, 2 sono di media difficoltà e le restanti sono light.

Dalle simulazioni eseguite, risulta che la frenata più impegnativa in assoluto è quella alla curva 14 perché le monoposto arrivano a 334 km/h e i piloti frenano per 2,19 secondi durante i quali percorrono 120 metri.

Per raggiungere i 128 km/h necessari per impostare la curva i piloti sono chiamati ad un carico sul pedale del freno di 143 kg e subiscono una decelerazione di 4,5 g.


 

E nei videogiochi?​ ​


Il buio del deserto e le molteplici luci che caratterizzano gli edifici di Las Vegas non aiutano ad affrontare la curva 14 nel videogioco Formula 1.

Quando sui new jersey iniziano a comparire le scritte pubblicitarie è il segnale che bisogna prepararsi a frenare. Poco dopo inizierà il cordolo di destra, in corrispondenza al cartello dei 100 metri.

È il segnale che aspettavate: staccate forte ma attenzione a non farvi trarre d’inganno dalla fine del muretto interno. Evitate infatti di tagliare la curva per non rovinare l’assetto.

 

 

​​​​​

​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​