Ferrari challenge: 5 cose da sapere sui freni

08/06/2018

 Tutto quello che c’è da sapere sui freni davvero speciali del campionato monomarca più prestigioso al mondo.

​Oltre 40 anni di partnership. La collaborazione tra Brembo e la Scuderia Ferrari è iniziata nel lontano 1975, con una fornitura di dischi in ghisa per i GP di Formula 1 .

Impiegano freni Brembo non solo le monoposto di Formula 1 della Casa di Maranello ma anche le vetture che gareggiano nei campionati GT così come quelle impegnate nelle tre serie del Ferrari Challenge: Europa, Nord America e Asia-Pacifico.

Nel corso degli anni il legame si è intensificato al punto che oggi tutte le auto stradali Ferrari utilizzano impianti frenanti Brembo.


 
 

Spostiamo l’attenzione dalle monoposto di Formula 1 ai sistemi frenanti delle auto del Ferrari Challenge, il campionato monomarca più ambito e invidiato al mondo e al quale, dal 1993 ad oggi, hanno partecipato oltre mille piloti.

Il campionato, dallo scorso anno, è stato disputato dalle 488 Challenge. Ecco 5 cose da sapere sui freni


 
 

1) TRADIZIONE: fin dalla nascita del Ferrari Challenge, nel 1993, i freni delle auto che vi hanno corso sono sempre stati prodotti da Brembo.

Li avevano le 348 che hanno disputato le prime edizioni così come le F355 introdotte nel 1995 e le Ferrari 360 ammesse dal 2000.

Disponevano di freni Brembo pure le F430 entrate in pista nel 2006 e le 458 ammesse dal regolamento a partire dal 2011.

L’impiego degli impianti frenanti Brembo permette di garantire i migliori standard di sicurezza da sempre perseguiti dagli organizzatori.


 

2) ESCLUSIVITA’: il Ferrari Challenge è l’unico monomarca al mondo a cui partecipano vetture che utilizzano dischi in carbonio ceramico Brembo.

Rispetto al carbonio, questo materiale è molto reattivo e non ha bisogno di raggiungere una temperatura ottimale per garantire una buona frenata.

Infatti, già all’uscita dai box, i piloti sono in grado di frenare senza prima aver riscaldato l’impianto.

La fascia frenante delle 488 Challenge EVO è la stessa delle controparti stradali ma è combinata con pastiglie dedicate, necessarie per sopportare le sollecitazioni dovute all’uso in pista .

 

 
 

3) CONTROLLO: non è possibile verificare l’usura dei dischi semplicemente osservandoli o toccandoli essendo essi realizzati in carbonio ceramico.

Lo spessore di questi dischi resta sempre invariato e anche l’analisi della superficie non permette di trarre conclusioni.

Per questa ragione il chilometraggio è controllato tramite un software di gestione della Ferrari che determina, attraverso un algoritmo, il consumo indicando quando è necessaria la sostituzione.

Allo stesso modo le pastiglie Brembo sono dotate di un sensore di usura.


 

4) PRESTAZIONI: le 488 Challenge esibiscono performance eccezionali sia dal punto di vista delle velocità raggiunte che delle frenate a cui sono sottoposte.

Il motore V8 da 3,9 litri garantisce 670 cavalli che permettono di superare i 290 km/h. Altrettanto impressionante è la decelerazione: per scendere da 270 km/h a 60 km/h, ad esempio, queste vetture impiegano solo 5 secondi durante i quali percorrono appena 250 metri.

Merito anche delle pinze Brembo a 6 pistoni all’anteriore e a 4 pistoni al posteriore, diverse rispetto a quelle di serie perché permettono l’impiego delle prese d’aria. Notevole anche lo sforzo richiesto ai piloti, sottoposti a decelerazioni sino a 1,8 g.

 

 
 

5) STRESS TERMICO: così come per le controparti stradali, anche le 488 Challenge dispongono di ABS. Su queste ultime però è stato mappato in maniera differente perché in pista deve risultare più reattivo.

Durante le frenate più violente l’ABS incrementa notevolmente le temperature dei dischi (398x38 all’anteriore, 380x34 al posteriore) portandoli, in alcuni casi, anche oltre i mille gradi.

Valori termici decisamente notevoli che spiegano anche l’adozione di pinze Brembo con finitura superficiale ossidata, tipica delle applicazioni racing, anziché verniciata come sulle analoghe 488 stradali.