Collaborazioni per migliorare l’impatto ambientale dei prodotti
Per Brembo l’innovazione è volta a garantire prodotti sempre più all’avanguardia che non solo siano
in grado di anticipare e rispondere alle nuove esigenze che caratterizzano il settore dell’automotive, ma anche che permettano di
migliorare l’impatto ambientale, attraverso:
► la progettazione di prodotti che comprendono l'utilizzo di
materiali e protezioni a basso impatto ambientale;
► la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra grazie all’utilizzo di
leghe leggere che consentono di limitare il peso dei sistemi frenanti;
► la riduzione di polveri sottili in fase di frenata e nocive alla salute dell’uomo grazie all’utilizzo di
materiali e soluzioni tecniche;
► lo sviluppo di prodotti smart come i
componenti meccatronici;
► l’implementazione e il miglioramento di
Life Cycle Assessment strutturati, sia sul processo sia sui materiali.
In un’ottica di
open Innovation, per
migliorare l’efficacia della ricerca in questi ambiti, il Gruppo promuove la
collaborazione, attraverso network e progetti di lavoro condiviso, con
altri protagonisti del settore automotive:
Centri di Ricerca e Università sia in
Italia (tra cui il Politecnico di Milano, l’Università di Padova, l’Università di Trento, l’Istituto di Ricerca Farmacologico Mario Negri) sia a
livello internazionale (dove collabora con la Lund University e continua la partnership con il Royal Institute of Technology di Stoccolma). Inoltre, Brembo aderisce a vari
coordinamenti che promuovono la
ricerca industriale in campo automobilistico, fra cui
AIRI (Associazione Italiana per la Ricerca Industriale),
ATA (Associazione Tecnica dell’Automobile),
Automotive SPIN Italia,
CAAR (Automotive Cluster of Aragon Region),
CLEPA (European Association of Automotive Suppliers) e il Cluster Lombardo Mobilità. Nel 2023, inoltre, Brembo ha portato avanti una serie di
progetti europei, due finanziati dei quali finanziati dal
PNRR:
nPETS (nano Particle Emissions from the Transport Sector): Il progetto, che dovrebbe concludersi a giugno 2024, ha ricevuto un finanziamento da Horizon 2020 dell'Unione Europea per comprendere e mitigare gli effetti delle emissioni emergenti non regolamentate di nanoparticelle generate dai trasporti sulla salute pubblica e sulle nuove politiche pubbliche. L'obiettivo è monitorare e campionare con strumenti all'avanguardia le emissioni di particelle inferiori a 100 nm generate dal trasporto marittimo, stradale, ferroviario e aereo, sia sul campo che in ambienti di laboratorio controllati. Verranno caratterizzate le emissioni collegando le loro dimensioni, composizioni chimiche e morfologie alle specifiche fonti di emissione, come motori, freni, frizioni e pneumatici, per aumentare la comprensione dei meccanismi alla base dei rischi avversi posti dai diversi tipi e fonti delle particelle inferiori a 100 nm identificate. Gli effetti delle nanoparticelle provenienti da varie modalità di trasporto e carburanti, nonché da fonti di emissione specifiche, saranno confrontati con particolare attenzione ai marcatori rilevanti per la cancerogenesi e infiammazione.
Inoltre, l'obiettivo è anche quello di completare un database pubblico complessivo che raccolga tutte le informazioni chimiche e tossicologiche ottenute per fornire suggerimenti su base scientifica per nuove politiche specificamente legate ai nanoparticolati.
Per maggiori informazioni:
nPETS | Just another WordPress site (npets-project.eu)