Collaborazioni per ridurre l’impatto ambientale dei prodotti
Per Brembo l’innovazione è volta
a garantire non solo prodotti sempre più all’avanguardia che siano in grado di anticipare e rispondere alle nuove esigenze che caratterizzano il settore dell’automotive, ma anche
prodotti dalla sempre migliore performance ambientale, attraverso:
► la progettazione di prodotti che comprendono l'utilizzo di materiali e protezioni a basso impatto ambientale;
► la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra grazie all’utilizzo di leghe leggere che consentono di limitare il peso dei sistemi frenanti;
► la riduzione di polveri sottili in fase di frenata e nocive alla salute dell’uomo grazie all’utilizzo di materiali e soluzioni tecniche;
► lo sviluppo di prodotti smart come i componenti meccatronici;
► l’implementazione e il miglioramento di Life Cycle Assessment strutturati, sia sul processo sia sui materiali.
Per migliorare l’efficacia della ricerca in questi ambiti, in un’ottica di open innovation,
il Gruppo promuove la collaborazione, attraverso network e progetti di lavoro condiviso, con altri protagonisti del settore automotive: Centri di Ricerca e Università sia in Italia (tra cui il Politecnico di Milano, l’Università di Padova, l’Università di Trento, l’Istituto di Ricerca Farmacologico Mario Negri) sia a livello internazionale (dove collabora con la Lund University e continua la partnership con il Royal Institute of Technology di Stoccolma).
Inoltre, Brembo aderisce a vari coordinamenti che promuovono la ricerca industriale in campo automobilistico, fra cui AIRI (Associazione Italiana per la Ricerca Industriale), ATA (Associazione Tecnica dell’Automobile), Automotive SPIN Italia, CAAR (Automotive Cluster of Aragon Region), CLEPA (European Association of Automotive Suppliers) e il Cluster Lombardo Mobilità.
Nel corso del 2022 Brembo ha preso parte a sei progetti europei di cui due rientrano nell’ambito del finanziamento del PNRR:
nPETS (nano Particle Emissions from the Transport Sector): il progetto, che dovrebbe concludersi a giugno 2024, ha ricevuto un finanziamento da Horizon 2020 dell'Unione Europea per comprendere e mitigare gli effetti delle emissioni emergenti non regolamentate di nanoparticelle sulla salute pubblica.
Il progetto nPETS intende studiare il percorso delle particelle sub 100 nm, dalla loro creazione ai potenziali effetti che possono avere su esseri umani e animali. Il consorzio nPETS mira proprio a migliorare la conoscenza delle emissioni di nanoparticelle di scarico e non di scarico generate da tutte le modalità di trasporto, il loro impatto sulla salute e, infine, come le nuove politiche pubbliche possono ridurre le emissioni e i relativi impatti.
Per maggiori informazioni:
https://www.npets-project.eu/