Rifiuti

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La riduzione dei rifiuti​ 


Lo sviluppo economico e il progresso tecnologico hanno nel tempo portato alla produzione e all’accumulo di grandissime quantità di rifiuti. Dai beni di consumo, agli scarti alimentari, ai rifiuti di costruzioni e demolizioni, ai rifiuti delle miniere e dei rifiuti e scarti industriali, la quantità di rifiuti generati è strettamente legata ai modelli di consumo e di produzione. Una quantità crescente di questi rifiuti viene riciclata o compostata, ma non sempre i percorsi di trattamento e smaltimento sono facilmente percorribili. Questi sono spesso molto articolati e vi è il rischio che, a causa di una cattiva gestione, questi si trasformino in sedimenti inquinanti per l’ambiente e nocivi per la salute umana.  


Infatti, la generazione di rifiuti pericolosi e non pericolosi da processi industriali può indurre inquinamento del suolo, dell'acqua o dell'aria e può generare conseguenze negative in termini di alterazioni dell'ecosistema, come ad esempio la contaminazione del suolo o delle acque dovuta al possibile dilavamento o a perdite accidentali, piuttosto che l’affidamento dei rifiuti a soggetti terzi privi delle dovute autorizzazioni. Per ridurre e mitigare tali impatti, Brembo ha predisposto nell’ambito del Sistema di Gestione Ambiente ed Energia, una procedura Waste Management nella quale ha definito i requisiti operativi, ispirati alle migliori pratiche disponibili, per assicurare una gestione responsabile e omogenea di questi aspetti su tutti i plant del Gruppo. Ad esempio, sono previsti specifici accorgimenti per le aree di stoccaggio temporaneo dei rifiuti negli stabilimenti che devono essere progettati con sistemi che prevengano gli effetti degli agenti atmosferici sui rifiuti. ​


Un focus importante previsto nella procedura riguarda inoltre i criteri dieconomia circolare, spingendo tutti i plant ad individuare ogni possibile opportunità per applicarli. Questo è un aspetto su cui Brembo ha convogliato molte energie. Il modello economico lineare “take-make-dispose” basato sull’accessibilità a grandi quantità di risorse, solo apparentemente illimitate, è sempre meno adatto alla realtà in cui Brembo opera, avendo necessità di accedere a materie prime di elevata qualità, dai costi sostenibili e rispettose dell'ambiente. Alcuni dei processi produttivi, quali ad esempio le fonderie di ghisa, si prestano, per loro stessa natura, a essere modello di applicazione del concetto "take-make-reuse" su cui si basa l'economia circolare.

Le materie prime di cui si approvvigiona una fonderia sono, per la maggior parte, di provenienza secondaria, essendo queste derivanti dagli scarti dei processi di lavorazione meccanica piuttosto che dal prodotto della filiera del recupero dei rottami ferrosi. La progressiva estensione della circolarità a tutti i processi produttivi è un’opportunità che Brembo intende cogliere per assicurare il continuo sviluppo del suo business in equilibrio con l'ambiente.


Nel corso del 2022, Brembo ha generato complessivamente circa 461.000 tonnellate di rifiuti, valore cresciuto del 16% rispetto a quanto generato nel 2021 a causa dell’aumento dei volumi produttivi e all’inclusione degli stabilimenti spagnoli e cinesi. La distribuzione dei rifiuti pericolosi è, invece, rimasta pari al 5% del totale dei rifiuti prodotti, in linea con gli anni precedenti, così come la percentuale di rifiuti destinati a smaltimento in discarica che resta pari al 15% del totale.


 

 

Dall’alluminio primario a quello secondario​ 


Realizzare una pinza utilizzando alluminio secondario in sostituzione, parziale e/o totale, di quello primario e assicurando pari prestazioni, qualità ed estetica è uno dei principali obiettivi di sostenibilità. 

Lo sviluppo delle pinze del futuro, interamente realizzate con alluminio riciclato, consentirà nei prossimi dieci anni di ridurre le emissioni di CO2e di circa l’80% rispetto a quanto attualmente emesso. Il risultato atteso sarà raggiunto attraverso fasi successive che includono: 

• il progressivo aumento di alluminio prodotto con l’utilizzo di energia rinnovabile

• l’acquisto di leghe “ibride” costituite con una quota crescente di alluminio rinnovabile; 

• la produzione di pinze interamente realizzate con alluminio riciclato.


 
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