La riduzione dei rifiuti
La generazione di rifiuti pericolosi e non pericolosi da processi industriali può indurre inquinamento del suolo, dell'acqua o dell'aria e può dare origine a conseguenze negative in termini di alterazioni dell'ecosistema, come ad esempio la contaminazione del suolo o delle acque dovuta al possibile dilavamento o a perdite accidentali, oppure l’affidamento dei rifiuti a soggetti terzi privi delle dovute autorizzazioni. Per ridurre e mitigare tali impatti, Brembo ha predisposto una
procedura di Waste Management nell’ambito del
Sistema di Gestione Ambiente ed Energia, nella quale ha definito i
requisiti operativi, ispirati alle migliori pratiche disponibili, per assicurare una
gestione responsabile e omogenea di questi aspetti su tutti i plant del Gruppo. Ad esempio, sono previsti specifici accorgimenti per le aree di stoccaggio temporaneo dei rifiuti negli stabilimenti, che devono essere progettati con sistemi che prevengano gli effetti degli agenti atmosferici sui rifiuti.
Inoltre, tale procedura pone delle richieste anche rispetto alla gestione della propria catena del valore, prevedendo delle
verifiche sui fornitori che si occupano del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti per assicurare che siano rispettati i
criteri minimi di cautela definiti anche per le aree geografiche dove la legislazione consente una gestione più blanda.
Un focus importante previsto nella procedura riguarda i
criteri di economia circolare, spingendo tutti i plant a individuare ogni possibile opportunità per applicarli. Questo è un aspetto su cui Brembo ha convogliato molte energie. Il modello economico lineare “take-make-dispose” basato sull’accessibilità a grandi quantità di risorse, solo apparentemente illimitate, è sempre meno adatto alla realtà in cui Brembo opera, avendo necessità di accedere a materie prime di elevata qualità, dai costi sostenibili e rispettose dell'ambiente. Alcuni dei processi produttivi, quali ad esempio le fonderie di ghisa, si prestano, per loro stessa natura, a essere
modello di applicazione del concetto "take-make-reuse" su cui si basa l'economia circolare. Le materie prime di cui si approvvigiona una fonderia sono, per la maggior parte, di
provenienza secondaria, essendo queste derivanti dagli scarti dei processi di lavorazione meccanica oppure dal prodotto della filiera del recupero dei rottami ferrosi. La progressiva estensione della circolarità a tutti i processi produttivi è un’opportunità che Brembo intende cogliere per assicurare il
continuo sviluppo del suo business in equilibrio con l'ambiente.
La procedura sopracitata incentiva l‘individuazione di ogni possibile opportunità di
valorizzazione dei materiali di scarto che, in diversi casi, possono essere ceduti a terzi o riutilizzati internamente come materie prime secondarie, invece che essere smaltiti come rifiuti. Questo porta a
diminuire la necessità di estrarre materie prime dal pianeta, riducendo significativamente l'impatto ambientale complessivo. Brembo è attiva sul tema con diversi progetti che interessano sia il
processo produttivo sia il prodotto. Relativamente al processo produttivo, le aree di intervento mirano a ridurre la quantità di rifiuto generato e a riutilizzare nel processo materiali di scarto. Per quanto riguarda il prodotto, un esempio virtuoso è il progetto sui cui Brembo sta lavorando per testare le prime fusioni sperimentali di lega di alluminio con crescente contenuto di materia secondaria proveniente sia dal mercato sia dal recupero interno degli scarti di lavorazione.
Anche nel 2023, le
azioni intraprese per mitigare gli impatti ambientali generati nell’ambito dei processi di gestione e riduzione dei rifiuti sono state diverse. Tra queste, l’utilizzo come sottoprodotto dei materiali di scarto proveniente dal processo di produzione dei dischi carboceramici, il
recupero delle sabbie esauste di fonderia di ghisa per la produzione di sabbia utilizzabile nel processo di realizzazione delle anime in sostituzione di quella vergine per le fonderie di ghisa, o il
riutilizzo di materiali di imballaggio in ingresso per la realizzazione dei riempitivi degli imballi in uscita nello stabilimento di San Cugat (J.Juan) in Spagna.