Il circuito di Misano è stato impiegato per la prima volta dalle derivate di serie nel 1991 e da allora è sempre stato utilizzato con le eccezioni del 1992, 2013 e 2020.
Per tre lustri il senso di marcia è stato antiorario, dal 2007 si gira in senso orario.
I dati del gp
Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con 12 dei 14 team del Mondiale Superbike, il Misano World Circuit Marco Simoncelli da 4,226 km di lunghezza rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni.
In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3 nonostante abbia 10 frenate al giro, di cui la metà della categoria High, anche se solo 2 di esse richiedono l’uso dei freni per più di 3 secondi e mezzo. In un giro i piloti del Mondiale Superbike usano i freni per 26 secondi e mezzo.
La curva più dura del Misano World Circuit Marco Simoncelli per l’impianto frenante è la Quercia (numero 8) perché le Superbike perdono oltre 200 km/h, passando da 278 km/h a 73 km/h in 4,7 secondi durante i quali percorrono 213 metri.
I piloti esercitano un carico di 5,4 kg sulla leva del freno e subiscono una decelerazione di 1,5 g mentre la pressione del liquido freni raggiunge gli 11,6 bar.
Dodici anni di attesa
L’anno scorso, con la tripletta (Gara1, Superpole Race e Gara2) a Misano, la sua prima con la BMW, Toprak Razgatlioglu passò in testa al Mondiale Superbike con 21 punti di vantaggio su Nicolò Bulega e 24 su Alvaro Bautista che si erano alternati in cima alla graduatoria nei primi 3 round.
Un pilota BMW non era al comando del Mondiale dall’agosto del 2012, quando Marco Melandri vinse Gara2 a Mosca (Russia), scavalcando Max Biaggi, caduto al 10° giro.
La moto di Melandri
Nel 2012 BMW si presentò al via del Mondiale Superbike con una nuova generazione della S 1000 RR, un nuovo pilota (Marco Melandri) che andò ad affiancare Leon Haslam e un nuovo Responsabile delle attività operative in pista, Andrea Dosoli.
Le modifiche al telaio migliorarono la maneggevolezza della moto tedesca, l’aerodinamica fece passi avanti e l’elettronica fu semplificata.
All’anteriore impiegava due pinze 4 pistoni con dischi da 320 mm e al posteriore un unico disco da 220 mm con una pinza a 2 pistoni, tutti prodotti da Brembo.
Le frenate attuali
Quell’anno a Misano Melandri toccò i 280,2 km/h ma i tempi sul giro erano superiori a 1’36’’. L’anno scorso invece a Misano Razgatlioglu arrivò a 277,6 km/h ma in Superpole fermò il cronometro su 1’32’’320.
Il tempo limato è quindi riconducibile al miglioramento della ciclistica, impianto frenante incluso: rispetto al 2012 è cresciuta la potenza frenante, come testimonia il diametro dei dischi anteriori, salito a 338 mm, complice il sistema di amplificazione della pinza che genera una forza aggiuntiva sull’impianto.
Migliorato anche il raffreddamento grazie alle alette di raffreddamento sul corpo esterno della pinza e ai dischi ventilati.