Quinto round stagionale per il Mondiale Superbike che si cimenta per il quinto anno di fila a Most, in Repubblica Ceca. 

In precedenza questo Paese è stato teatro di altre 11 edizioni, dal 1993 al 2018, disputate a Brno. L’Autodrom Most è stato costruito sulla ex discarica della miniera di Vrbensky e inaugurato ufficialmente nel 1983, anche se in seguito è stato oggetto di due ristrutturazioni, fino al definitivo layout in uso dal 2005.

I dati del gp

Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con 12 dei 14 team del Mondiale Superbike, l’Autodrom Most da 4,212 km di lunghezza rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4 a causa delle 10 frenate al giro per complessivi 23 secondi. Solo 2 sono della categoria High, 6 Medium e 2 Light, ma 4 curve richiedono spazi di frenata di almeno 100 metri.

La curva più dura

La curva più dura dell’Autodrom Most per l’impianto frenante è la prima perché il rettilineo di quasi 800 metri che la precede permette alle Superbike di sfiorare i 300 km/h: in quel punto le moto scendono da 292 km/h a 68 km/h in 5,1 secondi durante i quali percorrono 234 metri. I piloti esercitano un carico di 6,1 kg sulla leva del freno e subiscono una decelerazione di 1,5 g mentre la pressione del liquido freni raggiunge i 13,1 bar, il valore più alto dell’intero campionato.

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La carica dei mille

Nel 2022 a Most Jonathan Rea ottenne il miglior tempo in Superpole con 330 millesimi di vantaggio su Toprak Razgatlioglu, 559 millesimi su Michael Rinaldi e 620 millesimi su Alvaro Bautista. Gara1 ebbe però un esito differente perché lo spagnolo si piazzò alle spalle due rivali, per poi portarsi al comando all’avvio del 10° giro. Guadagnando un decimo al giro, Bautista seminò gli avversari, andando a vincere con 2 secondi di vantaggio. Una gioia doppia per la Ducati, che festeggiò in tal modo il millesimo podio nel Mondiale Superbike.

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Mille per uno

Il successo in Gara1 a Brno nel 2022 in sella alla Panigale V4 R fu il settimo stagionale di Bautista nonché il trionfo numero 383 della Ducati nel Mondiale Superbike. Ma come già anticipato fu anche il millesimo podio Ducati nella categoria: un traguardo reso possibile da 52 piloti differenti, capeggiati (all’epoca) da Carl Fogarty con 100 podi. 

Tutti e mille i podi Ducati avevano un unico comune denominatore, l’impianto frenante Brembo, dagli anni Ottanta impiegato su tutte le moto da competizione della Casa di Borgo Panigale.

La costanza di Alvaro

Da allora il contatore dei podi della Ducati nel Mondiale Superbike è continuato a salire, raggiungendo quota 1.100 grazie ancora a Bautista, 2° nella Superpole Race di Magny-Cours nel 2024. L’iberico, oltre 110 podi con la Ducati, nel 2023 in visita a Brembo Racing ha spiegato che: «Le prestazioni sono fondamentali per fermare la moto ma ciò che cerco sempre è la costanza. Mi piace avere la stessa corsa della leva del freno. Mi fido dei freni, so che funzionano perfettamente e sempre allo stesso modo, così posso concentrarmi sulla gara».

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