Dopo il grande successo della prima edizione, con 45.873 spettatori nel week-end, il Mondiale Superbike concede il bis al Cremona Circuit. 

Sarà il primo di due round italiani perché a giugno si correrà a Misano. Prima dell’anno scorso, la Superbike non gareggiava in Lombardia dal 2013, ultimo anno in cui fu impiegata la pista di Monza. L’obiettivo sbandierato dagli organizzatori di Cremona per quest’anno è accogliere 60.000 persone.

I dati del gp

Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con 12 dei 14 team del Mondiale Superbike, il Cremona Circuit da 3,768 km di lunghezza rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3 perché i piloti usano i freni 10 volte per 25,4 secondi al giro, anche se le frenate della categoria High sono solo 3, altrettante le Medium e 4 sono Light.

La curva più dura

La curva più dura del Cremona Circuit per l’impianto frenante è la 11 perché è preceduta da un rettilineo di quasi un chilometro grazie al quale le Superbike raggiungono i 300 km/h: attraverso i freni Brembo le moto scendono a 103 km/h in 4,3 secondi durante i quali percorrono 228 metri. I piloti esercitano un carico sulla leva di 5,6 kg e subiscono una decelerazione di 1,5 g mentre la pressione del liquido freni raggiunge i 12 bar.

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Il tris di Danilo

Lo scorso settembre il Cremona Circuit fu teatro della favola di Danilo Petrucci e del Barni Spark Racing Team: pur reduce dal triplice podio di Magny-Cours il  pilota ternano poteva solo sognare un simile epilogo. Sabato Petrucci si aggiudicò Gara1 interrotta anzitempo per un problema organizzativo della Race Direction. Il giorno dopo Danilo entrò in testa alla prima curva sia della Superpole Race che di Gara2 e non venne più scavalcato. Una tripletta inimmaginabile, poiché nel Mondiale Superbike Petrucci non aveva mai vinto.

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Petrucci l’eclettico

Danilo Petrucci è una sorta di eroe dei quattro mondi perché è riuscito a vincere almeno una gara in MotoGP, nel Mondiale Superbike, nel Motoamerica e persino una tappa del Dakar Rally. 

Competizioni molto differenti tra di loro, sia per le potenze delle moto impiegate, così come per l’elettronica usata e il contesto, ma anche per i freni: l’unico elemento comune è dato dai freni Brembo che lo hanno sempre assistito, dalle Ducati MotoGP alle Panigale V4R del Superbike del Mondiale e del Motoamerica, passando per la KTM con cui ha corso il rally-raid in Arabia Saudita.

Le differenze tra MotoGP e SBK

Limitandoci a considerare i freni in uso in pista, le differenze tra le categorie sono notevoli: in MotoGP si usano dischi in carbonio, in Superbike dischi in acciaio. 
Il carbonio attuale è lineare dall’inizio alla fine, i commenti evidenziati in rosso sono forse veritieri se riferiti alle prime soluzioni provate tre decadi fa. I dischi in carbonio possono arrivare a temperature maggiori mantenendo ottime prestazioni con l’acciaio abbiamo limiti termici che determinano un decadimento della prestazione. Inoltre grazie alla minore inerzia dei dischi in carbonio la moto guadagna in handling.

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