Galvanizzata dagli oltre 187 mila spettatori del GP Catalogna, la MotoGP torna in Italia per la seconda volta nel 2025, anche se il 16° round è intitolato GP San Marino e della Riviera di Rimini.
L’anno scorso il Misano World Circuit Marco Simoncelli ha ospitato due GP a settembre, il secondo in sostituzione del GP Kazakistan.
In totale sono 31 i GP disputati su questo tracciato: 3 GP Emilia Romagna, 7 GP Italia e 21 GP San Marino.
I dati del GP
Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con tutti i piloti della MotoGP, il Misano World Circuit Marco Simoncelli da 4,226 km di lunghezza rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni.
In una scala da 1 a 6 vanta un indice di difficoltà di 4 complici 11 frenate al giro, 3 della categoria High, 6 Medium e 2 Light, per complessivi 28 secondi e mezzo.
In gara ciascun pilota eserciterà un carico complessivo sulla leva del freno di oltre 1,1 tonnellate, il 2° valore più alto dell’annata dopo il GP Austria.
La curva più dura
La curva più dura del Misano World Circuit Marco Simoncelli per l’impianto frenante è la 8: le MotoGP passano da 296 km/h a 80 km/h in 4,5 secondi in cui percorrono 212 metri mentre i piloti esercitano un carico sulla leva del freno di 5,3 kg.
La decelerazione è di 1,5 g, la pressione del liquido freno Brembo raggiunge gli 11,4 bar e la temperatura dei dischi in carbonio arriva a 710 °C.
Marc frenato da Alex
Complice il 2° posto nel GP Catalunya di domenica scorsa dietro al fratello Alex, Marc Marquez non potrà conquistare il Mondiale al Misano World Circuit Marco Simoncelli. Per riuscirci avrebbe avuto bisogno di almeno 185 punti di vantaggio sul primo inseguitore mentre il margine è di “soli” 182 punti.
Perché Marc possa giocarsi il match-point a Motegi, domenica sera dovrà avere almeno 148 punti di vantaggio su Alex, quindi potrà perderne 34: pertanto gli basterà il 13° posto nella gara lunga. Altro che freno a mano tirato.
Il settebello Ducati
Sabato scorso al Circuit de Barcelona-Catalunya la Ducati ha conquistato il suo 7° titolo Costruttori in MotoGP, il 6° consecutivo. L’ultima Casa ad aggiudicarsi 6 titoli di fila in classe regina era stata la Honda dal 1994 al 1999, anch’essa coi freni Brembo.
Nel 2026 la Ducati cercherà di eguagliare la Suzuki, vincitrice di 7 campionati di fila della 500 dal 1976 al 1982. A quel punto resterebbe davanti solo la MV Agusta, imbattuta per 8 anni, dal 1958 al 1965. In tutti i trionfi Ducati c’è lo zampino di Brembo, a fianco della Casa di Borgo Panigale fin dal suo debutto nel 2003.
Il coraggio del signor Smith
Dieci anni fa, il GP San Marino, fu testimone della quasi definitiva cancellazione del ritardo fino ad allora accusato con il bagnato dai dischi in carbonio rispetto ai dischi in acciaio.
Quando iniziò a piovere i piloti rientrarono ai box per il cambio moto, optando per quella da bagnato con i dischi in acciaio. Unico a non fermarsi Bradley Smith che nonostante il crollo delle temperature tagliò il traguardo in seconda posizione, grazie al corretto funzionamento dei suoi dischi Brembo in carbonio.
Sempre a Misano, due anni dopo, la prima vittoria di un pilota MotoGP con dischi in carbonio e pista bagnata. Marc Marquez, infatti, conquista il GP di S.Marino e Riviera di Rimini 2017 con i dischi freno Brembo in carbonio nonostante la pioggia caduta durante la gara.
Al secondo e terzo posto Petrucci e Dovizioso che invece avevano optato per i dischi freno Brembo in acciaio.
Una vittoria inimmaginabile solo qualche anno fa e che smonta la dicotomia fra carbonio e asciutto da una parte, acciaio e bagnato dall’altra. A renderla possibile è stato il sensazionale miglioramento registrato negli ultimi anni dai dischi in carbonio realizzati da Brembo.
Merito dei processi produttivi sempre più precisi e del materiale impiegato, decisamente evoluto rispetto ai primi dischi in carbonio utilizzati. Un risultato che conferma l’imprinting di Brembo per l’innovazione tecnica.
Oggi invece, anche con la pioggia, il carbonio è diventato lo standard, grazie al miglioramento dei materiali e alle cover.