Penultimo appuntamento della stagione per la MotoGP, di scena per la quarta volta quest’anno nella penisola iberica. 

Dopo i 3 round in Spagna è la volta del GP Portogallo, giunto alla ventesima edizione: quello del 1987 però si disputò sulla pista di Jarama, in Spagna. 

Tuttavia, il Portogallo ospitò anche il GP Algarve nel 2021, annata in cui furono due i round in terra lusitana.

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I dati del GP

Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con tutti i piloti della MotoGP, l’Autodromo Internacional do Algarve da 4,592 km di lunghezza rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. 

In una scala da 1 a 6 presenta un indice di difficoltà di 3 perché pur avendo 10 frenate al giro per complessivi 30 secondi e mezzo di utilizzo, solo 2 sono della categoria High, altrettante Medium e 6 Low.

La curva più dura

La curva più dura dell’Autodromo Internacional do Algarve per l’impianto frenante è la prima: il rettilineo di 970 metri che la precede permette alle MotoGP di raggiungere i 334 km/h che diventano 124 km/h in 4,4 secondi in cui percorrono 268 metri grazie al carico di 6,7 kg sulla leva del freno. 

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La decelerazione è di 1,5 g e la pressione del liquido freno Brembo tocca i 14,4 bar.

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Due zeri da cancellare

Il pilota più vincente su questo tracciato è Pedro Acosta con 3 successi, i primi 2 nel 2021 in MotoGP, il terzo nel GP inaugurale della stagione 2023 in Moto2. 

Per quanto concerne la MotoGP comandano Francesco Bagnaia e Fabio Quartararo con 2 vittorie a testa, con Jorge Martin e Miguel Oliveira vincitori una volta, tutti con impianto frenante Brembo. 

Per l’Aprilia il miglior risultato è un 2° posto, mentre la Honda non è mai salita sul podio nelle gare tradizionali: ce l’ha fatta solo grazie a Marc Marquez, 3° nella Sprint del 2023.

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Il passaggio di Miguel

Il GP Portogallo di quest’anno dovrebbe essere l’ultimo per Miguel Oliveira, in procinto di approdare nel Mondiale Superbike nel team che si è aggiudicato gli ultimi 2 titoli Piloti: il portoghese dovrà riadattarsi ai dischi in acciaio che non utilizza dal 2018, ultima sua stagione in Moto2. 

Le pinze Brembo della Superbike sono invece molto simili a quelle della MotoGP, a partire dal materiale, l’alluminio, passando per la lavorazione, monoblocco, fino alle alette di raffreddamento, il sistema di amplificazione e il sistema anti-drag.

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Radiale alla prima

La prima edizione del GP Portogallo, nel 1987, vide in pista la 80, la 125, la 250 e la 500. Nella classe regina i piloti disputarono la bellezza di 37 giri, per oltre 55 minuti di gara. 

Ad imporsi su Eddie Lawson con la Yamaha del team Agostini che dall’anno prima utilizzava l’innovativa pompa radiale brevettata da Brembo: con essa la forza delle dita sulla leva e quella della leva sul pistoncino agiscono nello stesso senso, senza generare attriti. L’ingombro è minore e l’azione sulla leva è più efficace, tanto che ora equipaggia molte supersportive stradali. 

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