Tutto ebbe inizio alla fine degli anni '80, nel reparto corse di Brembo. C'era un dialogo continuo tra i vari progettisti, non mancavano stimoli reciproci e spirito competitivo.

Fu in questo contesto che il capo dell'officina delle lavorazioni meccaniche decise di spingersi oltre i limiti della propria creatività e della capacità di innovazione dell'azienda. Questo è lo stesso uomo che, solo pochi anni prima, nonostante le risorse limitate disponibili in quel momento, era riuscito ad applicare la lavorazione dal pieno per produrre le pinze a 2 pezzi fornite ai team di F1. 

 

Il nostro uomo andò a trovare gli ingegneri e offrì loro una nuova sfida: progettare una pinza monoblocco - una soluzione inconcepibile ai tempi - anche a causa delle enormi difficoltà produttive.

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La nascita

Il team di ingegneria era ben consapevole dei vantaggi di una pinza ottenuta da un singolo blocco di metallo: rispetto a una pinza composta da due pezzi uniti con viti, questo tipo avrebbe garantito maggiore rigidità e peso ridotto. Allo stesso tempo, non avrebbe sofferto dei problemi causati dalla diversa dilatazione termica tra l'alluminio delle pinze due pezzi e dell'acciaio delle viti di fissaggio. Era una soluzione affascinante che poteva produrre prestazioni di frenata eccezionali, ma era considerata irrealizzabile: lavorare l'interno di una pinza con gli strumenti disponibili in quel momento era una sfida al limite dell'impossibile.

 

Con una moltitudine di dubbi e alcune speranze segrete, il team iniziò a lavorare sia sul prodotto che sul processo, accettando la sfida e progettando la prima pinza monoblocco. Il compito era arduo, ma ancora una volta la perseveranza di coloro coinvolti fece sì che la prima pinza monoblocco emergesse finalmente nel 1987. E, già l'anno successivo, fece la sua prima apparizione in Formula 1. Un risultato che diede a Brembo un vantaggio competitivo significativo rispetto ai suoi concorrenti.

 

Dalla Formula 1 alle supersportive di serie il passo è relativamente breve. Passa meno di un decennio è la tecnologia monoblocco debutta sulla Porsche Boxter. Da lì comincia un percorso che porterà le pinze monoblocco Brembo ad equipaggiare la quasi totalità delle sportive stradali degli anni successivi.

 

Ma non solo: una tecnologia che è diventata così sinonimo di Brembo da essere disponibile ai consumatori più appassionati tramite l’offerta Upgrade di Brembo che rappresenta il mondo esclusivo di Brembo e offre agli appassionati prestazioni, stile e passione. I risultati eccezionali che Brembo ha ottenuto sui circuiti più importanti del mondo hanno portato direttamente a un aggiornamento del sistema frenante per gli appassionati, permettendo loro di migliorare lo stile, le prestazioni e l'affidabilità dei loro veicoli, sia che vengano utilizzati su strada o in prove a tempo in pista. 

Dalle auto alle due ruote

Ma la diffusione del concetto di pinza monoblocco non si limita al mondo delle auto e nel giro di pochi anni passa anche al mondo delle due ruote, nonostante ci fosse ancora molta strada da fare prima che questa tecnologia potesse passare dalla Formula 1 al Campionato Mondiale di Motociclismo. Le dimensioni ridotte delle pinze per moto rispetto a quelle utilizzate in Formula 1 rendevano la lavorazione dell'interno della pinza ancora più complicata.

 

Il problema principale risiedeva nella produzione di uno strumento della giusta dimensione per entrare nella "tasca" (la sede delle 2 pastiglie dei freni) della pinza e che potesse lavorare le sedi dei pistoni. Ci vollero vari anni di studi e test per superare questo ostacolo, senza dimenticare l'uso di soluzioni speciali provenienti dal mondo dell'orologeria. 

 

Dopo tanto duro lavoro, Brembo riuscì finalmente a realizzare la prima pinza freno monoblocco per moto verso la fine del 1992, ancora una volta in anticipo rispetto a tutti gli altri. Le prime prove in pista furono effettuate con la Yamaha 500 di Wayne Rainey e Luca Cadalora a Phillip Island durante alcuni test privati nel gennaio 1993. Continuarono durante i test invernali pre-campionato, con vari team. Nella gara di apertura, a Eastern Creek in Australia il 28 marzo 1993, i primi a utilizzare la pinza monoblocco in pista furono le Honda di Mick Doohan e Daryl Beattie, insieme alla Cagiva di Doug Chandler. La Yamaha aspettò fino alla terza gara, a Suzuka, prima di adottarle definitivamente.

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La prima vittoria in pista arrivò tre gare dopo, con il GP di Germania a Hockenheim, dove Daryl Beattie vinse la prima gara motociclistica con una pinza monoblocco. E con la prima vittoria, anche per la moto iniziò il percorso per portare le performance vincenti sulle moto stradali: ci vollero 13 anni ma nel 2006 arrivò la prima applicazione di original equipment.

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Che si tratti di Formula 1, MotoGP o qualsiasi altro ambiente di corse, Brembo, nei suoi lunghi 50 anni di presenza, ha progettato e testato nuovi materiali, tecnologie, prodotti e soluzioni che alla fine fanno la loro comparsa nelle applicazioni stradali.

 

Le pinze monoblocco Brembo sono un esempio del massimo livello di prestazioni che può essere raggiunto da una pinza: un semplice esempio di una saga ventennale che aiuta a raccontare la storia della capacità di innovazione incessante di Brembo. 

La storia dello sviluppo della pinza monoblocco è una testimonianza dello spirito innovativo e della perseveranza dell'azienda. Questo progresso tecnologico non solo ha rivoluzionato le prestazioni di frenata nelle competizioni, ma ha anche aperto la strada a nuove applicazioni stradali, dimostrando come la passione per l'innovazione possa portare a risultati straordinari.

 

Brembo continua a essere un leader nel settore, spingendo costantemente i confini della tecnologia e migliorando la sicurezza e le prestazioni dei veicoli su strada e in pista. La dedizione alla ricerca e allo sviluppo è un esempio di come l’innovazione e la creatività possano trasformare idee audaci in realtà tangibili, beneficiando milioni di persone in tutto il mondo.