Il matrimonio tra Lewis Hamilton e la Scuderia Ferrari HP è la notizia dell’anno. In attesa di rivederlo sul gradino più alto del podio, dove è già salito 105 volte, record di sempre per la Formula 1, diamo un’occhiata a quanto hanno dovuto attendere i 10 più iconici piloti Ferrari degli ultimi 50 anni per festeggiare il primo successo con una Rossa.
In occasione dei 50 anni di Brembo nelle competizioni, che debutto in Formula 1 nel 1975 grazie ad una fornitura di dischi freno proprio per la Scuderia Ferrari, abbiamo limitato la nostra analisi ai piloti che hanno impiegato i sistemi frenanti Brembo, escludendo così leggende come Alberto Ascari, Juan Manuel Fangio, Mike Hawthorn, Phil Hill, John Surtees e Jacky Ickx.
Il sette volte campione del mondo è alla ricerca della prima vittoria di un gran premio con la Scuderia di Maranello ma tra i suoi predecessori c’è chi ha dovuto attendere a lungo e chi invece è riuscito a vincere al debutto.
Queste sono le loro storie
Fin dal suo ingaggio in Ferrari, i tifosi di Lewis Hamilton si sono chiesti quando festeggeranno la prima vittoria al volante di una monoposto della scuderia di Maranello. L’inizio di stagione non è stato dei più fortunati, anche se il sette volte iridato ha vinto la Sprint in Cina, che però non conta come la vittoria di un GP per le statistiche.
In attesa di rivederlo sul gradino più alto del podio, dove è già salito 105 volte, record di sempre per la Formula 1, diamo un’occhiata a quanto hanno dovuto attendere i 10 più iconici piloti Ferrari degli ultimi 50 anni per festeggiare il primo successo con una Rossa.
In occasione dei 50 anni di Brembo nelle competizioni, che debutto in Formula 1 nel 1975 grazie ad una fornitura di dischi freno proprio per la Scuderia Ferrari, abbiamo limitato la nostra analisi ai piloti che hanno impiegato i sistemi frenanti Brembo, escludendo così leggende come Alberto Ascari, Juan Manuel Fangio, Mike Hawthorn, Phil Hill, John Surtees e Jacky Ickx.
10°: 18 GP per la prima vittoria
Gilles Villeneuve sbarcò in Ferrari a fine 1977, nonostante avesse corso in Formula 1 un solo GP perché Enzo Ferrari intravide in lui un gran potenziale. Villeneuve non riuscì a concludere le prime 2 gare ma fu riconfermato perché la sua velocità era indiscussa. Al 6° GP, a Long Beach nel 1978, riuscì a qualificarsi per la prima volta in prima fila, con la 312T3.
Il primo podio arrivò al 14° GP, in Austria, dove fu terzo mentre per il primo successo dovette attendere la gara conclusiva del Mondiale: in patria Villeneuve trionfò con 13 secondi di vantaggio su Jody Scheckter. Quello fu il suo 18° GP con una Ferrari e con i dischi Brembo.
9°: 13 GP per la prima vittoria
Nel 2019 Charles Leclerc divenne il secondo pilota più giovane a guidare una Ferrari in Formula 1. All’esordio, in Australia fu quinto sia in qualifica che in gara. Nel round seguente, in Bahrain, conquistò la pole con 294 millesimi di vantaggio sul compagno di squadra, il più esperto Sebastian Vettel.
La SF90 guidata per tutta l’annata da Leclerc disponeva di pinze in alluminio a 6 pistoni e dischi in carbonio Brembo che nella versione high cooling avevano 1.480 fori di ventilazione. Charles dovette però attendere il 13° GP, in Belgio per battere tutti, dopo aver ottenuto pure la pole.
8°: 7 GP per la prima vittoria
Michael Schumacher sbarcò a Maranello nel 1996 da duplice campione del mondo in carica. Tuttavia la Ferrari dell’epoca non era ancora all’altezza delle rivali. Ciò nonostante, già al 2° GP, in Brasile, Schumacher salì sul podio e al 5°, ad Imola, conquistò la pole che bissò pure nel GP Monaco.
La sua prima vittoria con la Ferrari arrivò al 7° round, in Spagna in una gara condizionata dalle precipitazioni. Il tedesco si confermò un mago della pioggia, gestendo alla perfezione la sua F310 sull’asfalto viscido. Quell’auto utilizzava pinze e dischi Brembo, con una corsa corta del pedale e molto reattiva, come da sue esplicite richieste.
7°: 6 GP per la prima vittoria
Dopo aver sfiorato il titolo con la Tyrrell e la Wolf, nel 1979 Jody Scheckter ebbe l’occasione della vita, grazie alla Ferrari e non se la fece sfuggire. Al 3° GP con la 312T4, approfittando del tracciato di casa, conquistò la seconda posizione.
La prima vittoria con la Ferrari Scheckter l’ottenne a Spa-Francorchamps, malgrado il settimo tempo in qualifica. Una prova di maestria, approfittando degli errori e dei guasti dei rivali, fino al decisivo sorpasso al 54° giro su Jacques Laffite. La superiorità di quella monoposto, dotata di dischi freno Brembo, fu tale che non solo Scheckter fu campione del mondo ma il suo compagno fu vicecampione.
6°: 4 GP per la prima vittoria
A suggerire ad Enzo Ferrari il pilota da ingaggiare per il 1974 fu Clay Regazzoni, insieme al quale aveva corso in BRM. E fu così che Niki Lauda arrivò alla corte di Enzo Ferrari. Una autentica scommessa se non fosse che al debutto con la 312B3-74 l’austriaco conquistò la seconda posizione, in Argentina, precedendo proprio lo svizzero.
Al 3° GP, in SudAfrica Lauda ottenne la pole ma un problema all’iniezione gli impedì di concludere. Niki si rifece con la tripletta (pole, vittoria e giro veloce) di Jarama, al suo 4° GP con la Rossa. Quella monoposto non aveva ancora freni Brembo che sarebbero stati usati solo a partire dal 1975.
5°: 2 GP per la prima vittoria
Dopo la rottura con la McLaren, nel 1990 Alain Prost accettò l’offerta della concorrenza, portando il numero uno sulla Ferrari. Per l’occasione venne realizzata una ottima macchina, la 641, caratterizzata da migliorie al raffreddamento e al cambio, mentre la pinza monoblocco Brembo, in uso già da un biennio, rappresentava il non plus ultra della tecnologia dell’epoca.
Prost se ne servì per il grande smacco all’ex compagno di squadra, superando al 41° giro per andare a vincere il GP Brasile, suo 2° impegno con la Ferrari.
4°: 2 GP per la prima vittoria
Sebastian Vettel e Prost sarebbero pari merito, avendo entrambi vinto al 2° GP con la Ferrari. Per dirimere la questione ci siamo serviti dei giri in testa in occasione del loro successo inaugurale: 31 il francese, 46 il tedesco. Sebastian arrivò alla Ferrari nel 2015 e fu così gentile da far visita anche a Brembo, alla vigilia di Monza.
La sua SF15-T utilizzava dischi Brembo in carbonio realizzato con il materiale CER 300 con 1.200 fori di ventilazione su cui agivano le pastiglie CCR700 , anch’esse ventilate, all’interno di pinze Brembo monoblocco in alluminio-litio. Al debutto Vettel fu 3° in Australia, poi vinse in Malesia con 9 secondi di vantaggio.
3°: vincitore al debutto
Il buongiorno si vede dal mattino. Così quando nel 2010 Fernando Alonso esordì con la Ferrari, in Bahrain, l’entusiasmo del popolo ferrarista raggiunse vette inimmaginabili: Alonso vinse e secondo arrivò Felipe Massa. Il compagno di squadra era partito dalla prima fila, a fianco del poleman Vettel. L’iberico lo scavalcò subito e grazie ad un guasto alla vettura del tedesco passò a condurre al 34° giro, restando davanti a tutti fino all’arrivo.
L’impianto frenante Brembo della sua F10 era stato rimodulato perché furono vietati i rifornimenti e quindi era importante assicurare un elevato standard di efficienza sia a vetture scariche che a pieno carico.
2°: vincitore al debutto
Anche Nigel Mansell fu capace di imporsi al debutto con la Ferrari, nel 1989, in Brasile, per di più con l’iconico numero 27. Sulla sua monoposto, battezzata 640, esordiva proprio in quel week-end GP il cambio semiautomatico, sulla cui affidabilità c’erano grandi timori. Certa era invece l’affidabilità e le performance delle pinze Brembo monoblocco, introdotte appena un anno prima nel 1988.
In un paio di giri Mansell salì dalla sesta alla seconda posizione. Dopo 16 giri era già al comando che cedette solo temporaneamente per i due cambi gomme. Mansell vinse con 8 secondi di vantaggio ma nei 4 GP seguenti fu sempre appiedato proprio dal cambio.
1°: vincitore al debutto + pole position
Non solo Kimi Raikkonen vinse all’esordio con la Ferrari, il GP Australia 2007, ma conquistò pure la pole position, con 4 decimi di vantaggio su Alonso, e pure il giro veloce, addirittura un secondo più veloce di tutti i rivali. Quella fu la sua prima hat-trick in carriera. Nei 58 giri cedette la leadership solo per 4 giri ad Hamilton e 2 ad Alonso in occasione dei rientri ai box.
Un dominio totale, frutto anche della formidabile F2007, più pesante della precedente a seguito di crash test più rigorosi, che disponeva di un sistema frenante Brembo composto da pinze monoblocco in alluminio-litio e dischi in carbonio con 100 fori di ventilazione e pastiglie freno in carbonio. Quell’anno peraltro Raikkonen vinse pure il Mondiale.