Dai circuiti di Formula 1 alle strade di tutti i giorni, i dischi in carbonio ceramico rappresentano una delle innovazioni più emozionanti nel mondo automobilistico.

I dischi in carbonio ceramico rispondono alle esigenze di quanti ricercano, per la propria vettura, l’eccellenza senza compromessi: eccellenza nelle prestazioni e nel comfort di guida, eccellenza nell’estetica della vettura e nella sicurezza.  

Quando si è al volante di una delle auto più lussuose e potenti del mondo, ogni dettaglio, ogni componente, è stato progettato per offrire un'esperienza di guida senza pari. Ma c'è un elemento che non solo garantisce prestazioni eccezionali, ma rappresenta anche un vero e proprio status symbol: i dischi carboceramici Brembo.

Questi dischi non sono solo un prodotto tecnologico avanzato; sono il risultato di anni di ricerca e innovazione, un connubio perfetto tra l'esperienza nel mondo delle corse e la collaborazione con i più prestigiosi costruttori di auto sportive. I dischi carboceramici Brembo non solo migliorano le prestazioni della tua auto, ma trasformano ogni frenata in un'opera d'arte, un simbolo di eccellenza e prestigio che solo pochi possono permettersi.

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Quella dei dischi carboceramici è la storia di un prodotto che non esisteva, la storia di una tecnologia che consente agli automobilisti di avvicinarsi alle performance della F1, la storia di una soluzione che solo Brembo poteva sviluppare combinando la propria esperienza nel mondo delle corse e la partnership con i più prestigiosi costruttori di auto sportive.

I dischi in carbonio sono da lungo tempo impiegati sulle vetture di Formula 1, per via delle loro eccezionali caratteristiche, tra le quali spiccano l’elevato coefficiente di attrito, che rimane costante anche nelle condizioni di utilizzo più estreme, e la straordinaria leggerezza. Sulle auto di serie, invece, sono inutilizzabili perché non iniziano a svolgere la loro azione frenante fino a che non hanno raggiunto una temperatura elevata. Per funzionare correttamente devono essere molto caldi, il che va bene in pista, ma non nel normale impiego stradale.

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La loro storia parte all’inizio degli anni Duemila, quando i dischi da competizione in carbonio Brembo, unitamente alle pinze leggere in alluminio, dominavano già nel Motorsport. Sono uno degli elementi caratterizzanti i più importanti campionati motorsport come F1, WEC e MotoGP. L’obiettivo per Brembo era portare questa tecnologia racing sulla strada, un'operazione niente affatto semplice. Comportava un imponente sforzo di ricerca e sviluppo per trovare soluzioni ad alcuni punti deboli dei dischi in carbonio se usati fuori dalle competizioni, come il basso coefficiente di attrito a freddo e l’elevata usura, nonché ovviare all’alto costo di produzione delle unità da competizione, pesantemente influenzato dal lunghissimo ciclo di lavorazione.

La soluzione è stata individuata nel Materiale Composito in Ceramica (una matrice di carburo di silicio rinforzata con fasci di fibra di carbonio) che risolve tutti i principali problemi del carbonio e ne conserva i vantaggi di eccezionale leggerezza, ottima efficienza della frenata in tutte le condizioni di utilizzo, costanza nelle prestazioni (no effetto fading), durata quasi illimitata. Brembo ha brevettato così il processo che riduce il tempo di fabbricazione a pochi giorni e ha ottenuto subito un grande risultato.

Dal momento in cui sono stati introdotti sul mercato nel 2002, questi dischi hanno rivoluzionato il settore dei freni a disco, diventando un equipaggiamento d'obbligo per le topcar del segmento "luxury". 

 

Non è solo una questione di performance superiori e leggerezza; è una questione di stile, di status, di appartenenza a un'élite che riconosce e apprezza il meglio del meglio. Non solo rappresentano tecnologie di punta e performance altissime, ma sono anche considerati vere e proprie opere d'arte. Come ha spiegato la motivazione della vittoria del Compasso d'Oro 2004, il principale premio per il design industriale: "Se non fosse un freno, sarebbe una scultura degna di qualunque museo d'arte moderna". Un fuoriclasse industriale e un'opera d'arte.

A partire dalla primissima applicazione, la mitica Ferrari Enzo, i dischi CCM sono montati di serie o offerti come optional da tutti i principali produttori mondiali di luxury car ad alte prestazioni. Quando vengono scelti per le proprie vetture dai clienti, non si sta solo scegliendo un componente per la vettura, ma si decide di far parte di una storia di innovazione, di eccellenza, di passione per la perfezione. 

Vuoi saperne di più?

Dal 2009, Brembo ha dato vita a una joint venture con la società tedesca SGL e si è rapidamente imposta come leader mondiale nel settore dei dischi carboceramici, sia come volume produttivo che come livello tecnologico dei prodotti. Oggi la BSCCB (Brembo SGL Carbon Ceramic Brakes) offre all’industria automobilistica dischi di questo tipo in due versioni contraddistinte dalle sigle CCM e CCB, impiegate da molte delle principali case di vetture di altissime prestazioni.

I dischi carboceramici sono costituiti da un materiale composito la cui matrice ceramica è basata su silicio e carburo di silicio dalla elevatissima durezza, rinforzata dalla presenza di una miriade di fibre di carbonio, dalla lunghezza e dal diametro accuratamente selezionati. Sono tali fibre a impartire al disco la indispensabile robustezza meccanica ed elasticità. In pratica, il disco abbina in larga misura le straordinarie proprietà dei compositi carbonio/carbonio a quelle delle ceramiche.

Il procedimento produttivo, che richiede svariati giorni, non è semplice e necessita di una tecnologia specifica molto avanzata. Le fibre, del corretto diametro, vengono tagliate in modo da impartir loro la lunghezza prevista e successivamente vengono inserite in uno stampo di acciaio, mescolate con una resina fenolica avente la funzione di legante. Si realizza così un “preform” che riproduce la geometria e le dimensioni del disco. Successivamente, esso viene sottoposto a carbonizzazione a 900 °C, processo che determina la polimerizzazione della resina usata come matrice e, nel caso del CCB, la sublimazione dell’anima. Successivamente si passa alla impregnazione con silicio e a una “cottura” in alto vuoto a 1700 °C che dà luogo alla formazione del carburo di silicio (questa fase è nota come siliconizzazione). Il disco così prodotto viene successivamente sottoposto alle necessarie lavorazioni meccaniche che, data l’elevatissima durezza del materiale, vengono effettuate utilizzando utensili al diamante.

Il materiale che si ottiene al termine di questo procedimento produttivo è un composito di elevata durezza (che assicura una straordinaria resistenza all’usura), resistente allo shock termico e avente caratteristiche stabili anche alle alte temperature. Rispetto ai dischi in ghisa, i carboceramici Brembo hanno un peso all’incirca dimezzato, il che costituisce un grande vantaggio, trattandosi di una massa non sospesa e per di più rotante. Nell’impiego stradale, la loro durata è dell’ordine di ben 150.000 km. I freni carboceramici lavorano in maniera impeccabile anche a 600 - 750 °C e sopportano senza problemi anche picchi iniziali prossimi a 1000 °C. Il loro elevato coefficiente d’attrito, che rimane costante in un campo di temperature assai ampio, assicura prestazioni straordinarie.

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