Dopo un mese di stop, il Mondiale Superbike si sposta in Europa, sede di tutti i restanti appuntamenti in calendario. 

Il secondo round stagionale è in programma in Portogallo che ospita la Superbike dal lontano 1988, quando si corse all’Estoril. In totale sono 22 i round andati in scena in Portogallo, di cui 6 all’Estoril e 16 a Portimão. Questo week-end si gareggia a Portimão, circuito inaugurato nell’ottobre del 2008 e costato poco meno di 200 milioni di euro.

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I dati del gp

Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con 12 dei 14 team del Mondiale Superbike, l’Autodromo Internacional do Algarve da 4,592 km di lunghezza rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3, nonostante la presenza di 11 frenate al giro perché una sola è della categoria High. Per tutte le altre frenate invece la decelerazione non supera gli 1,3 g.

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La curva più dura

La curva più dura dell’Autodromo Internacional do Algarve per l’impianto frenante è la prima con una perdita di velocità di poco inferiore a 200 km/h. Attraverso il ricorso ai freni per 4,3 secondi le Superbike passano da 311 km/h a 121 km/h percorrendo nel frattempo 250 metri. I piloti esercitano un carico sulla leva Brembo di 5,4 kg e subiscono una decelerazione di 1,5 g mentre la pressione del liquido freni raggiunge gli 11,6 bar.

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L’ultima di due miti

La Superbike ha debuttato all’Autodromo Internacional do Algarve il 2 novembre 2008: entrambe le manche furono conquistate da Troy Bayliss. che in quell’occasione realizzò pure la pole position e conquistò i giri veloci delle due gare. Grazie a quella doppietta Bayliss arrivò a 52 successi in Superbike, poi appese il casco al chiodo. Da allora sono trascorsi oltre 16 anni e nessun pilota australiano è più riuscito a conquistare anche solo una manche del Mondiale Superbike. Un’astinenza che rattrista tutti gli appassionati.

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L’impianto dell’epoca

Nel 2008 Troy Bayliss conquistò il suo 3° Mondiale Superbike in sella alla nuovissima Ducati 1098 del team Factory Ducati. Quella moto presentava un impianto frenante composto da pinze Brembo ad attacco radiale monoblocco ricavate dal pieno con 4 pistoncini da 34mm e 4 pastiglie sinterizzate Brembo Z04 che ai tempi muovevano i primi passi. I dischi erano invece in acciaio da 320 mm di diametro e 6 mm di spessore, preferiti ai dischi ventilati che tendevano a scaldarsi troppo velocemente.

Le scelte attuali

Grazie alla tripletta di Nicolò Bulega nel primo round stagionale di quest’anno, a Phillip Island, i piloti italiani hanno staccato i piloti australiani nella classifica per nazioni: 121 vittorie per gli italiani nel Mondiale Superbike, 118 per gli australiani. Sulla Ducati Panigale V4R Bulega impiega la pompa Brembo ad indice di cui si serve per azionare il freno posteriore in staccata ma anche in fase di accelerazione. Inoltre il vicecampione del mondo 2024 impiega una pompa freno con sensore rotativo 19x18 per verificare la corsa della leva.