Da Loeb a Sainz, fino ad Auriol e Waldegård, ma anche nomi meno noti: i 10 vincitori più anziani nel WRC

Per molto tempo, i rally sono stati considerati una disciplina in cui i migliori risultati si ottenevano intorno ai trent’anni. L’esplosione di Kalle Rovanperä, che ha vinto la sua prima gara a 20 anni e 289 giorni (Rally Estonia 2021) e il suo primo Campionato del Mondo a 22 anni e un giorno, ha infranto questa convinzione.

 

Tuttavia, ci sono 12 piloti che sono riusciti a vincere una tappa del Campionato del Mondo Rally dopo aver compiuto 40 anni. L’ultimo ad aggiungersi a questa lista è stato Sébastien Ogier, grazie alla sua vittoria di quest’anno in Croazia.

Il francese compirà 41 anni la settimana prima di Natale, quando il campionato sarà già concluso: questo significa che dovrà aspettare fino al 2025 per entrare nella Top 10 dei piloti più anziani ad aver vinto una gara del WRC.

Ecco la Top 10 dei piloti più esperti che hanno vinto una gara

10° posto Kenneth Eriksson: 41 anni e 83 giorni

 

Lo svedese ha vinto 6 rally nel Campionato del Mondo: il primo nel 1987, l'ultimo dieci anni dopo in Nuova Zelanda con la Subaru Impreza WRC97. Nella gara del 1997 prese il comando nell’undicesima prova speciale e mantenne la leadership fino al traguardo. Sul podio con lui c’erano le Ford Escort WRC di Carlos Sainz e Juha Kankkunen, rispettivamente a 13 e 19 secondi di distacco, entrambe dotate di freni Brembo.

 

9° posto Carlos Sainz: 42 anni e 98 giorni

 

Soprannominato il Matador, lo spagnolo ha vinto 2 Campionati del Mondo prima di dedicarsi ai rally raid (4 vittorie e 47 tappe vinte alla Dakar) dove, come nel Campionato del Mondo Rally, si è spesso affidato ai sistemi frenanti Brembo. La sua ultima vittoria in un rally risale al 2004 con la Citroën Xsara WRC in Argentina, dove batté la vettura gemella guidata da Sébastien Loeb di un minuto, 32 secondi e 4 decimi. Con quella vittoria migliorò l’allora record di 25 vittorie detenuto da Colin McRae.

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8° posto Ingvar Carlsson: 42 anni e 107 giorni

 

Nonostante abbia partecipato a 42 rally del Campionato del Mondo, lo svedese è stato a lungo penalizzato dall’utilizzo di vetture private. La sua sorte cambiò quando Mazda credette in lui nel 1984. Li ripagò vincendo due rally nel 1989, in Svezia e in Nuova Zelanda. Quest’ultima vittoria arrivò dopo quasi 7 ore di gara e con un vantaggio di 2 minuti e 42 secondi su Rod Millen, anch’egli al volante di una 323 4WD.


7° posto Didier Auriol: 42 anni e 219 giorni

 

Campione del Mondo 1994 con Toyota, Didier Auriol ottenne la sua ultima soddisfazione nel Campionato del Mondo vincendo il Rally di Catalunya 2001 con la Peugeot 206 WRC: 23 secondi e 2 decimi il margine sul compagno di squadra Gilles Panizzi, sufficienti per garantirgli la ventesima vittoria in carriera. Per ottenerla gli bastarono solo 4 vittorie di prove speciali, la metà rispetto a Philippe Bugalski che, tuttavia, perse diversi minuti a causa di una serie di guasti.

6° posto Kenjiro Shinozuka: 44 anni e 13 giorni

 

Come Sainz, anche il giapponese ha gareggiato per anni nei Rally e alla Dakar, ma a differenza del collega, lo ha fatto contemporaneamente e sempre con Mitsubishi. Con la Galant VR-4 ha vinto due edizioni del Rally Costa d’Avorio, le ultime incluse nel calendario del Campionato del Mondo: nel 1991 con oltre 2 ore di vantaggio sul secondo classificato, mentre l’anno successivo si accontentò di precedere Bruno Thiry di un’ora, 23 minuti e 18 secondi.


5° posto Joginder Singh: 44 anni e 70 giorni

 

Il keniota ha limitato le sue partecipazioni al Campionato del Mondo al Safari Rally, disputato ininterrottamente dal 1973 al 1980. Lo vinse nel 1974 e nel 1976 con la Mitsubishi Lancer, dotata in entrambe le occasioni di freni Brembo, su distanze che variavano dai 5.200 ai 4.950 km per edizione. Nel 1976 superò il connazionale Robin Ulyate di 24 minuti, mentre Andrew Cowan arrivò terzo, assicurando a Mitsubishi una memorabile tripletta.

4° posto Pentti Airikkala: 44 anni e 80 giorni

 

L’ultima prova del Campionato del Mondo 1989 è il Rally RAC, ma Miki Biasion e la Lancia (che in quegli anni costruirono la loro leggenda anche grazie ai freni Brembo) saltarono la trasferta poiché già matematicamente campioni. Delle 55 prove speciali del RAC, 22 furono vinte dal finlandese con la Mitsubishi Galant VR-4, che balzò in testa alla classifica nella terzultima prova dopo aver inseguito Carlos Sainz. I problemi dello spagnolo permisero ad Airikkala di vincere con un vantaggio di un minuto e 28 secondi.

 

3° posto Hannu Mikkola: 44 anni e 331 giorni

 

Il finlandese vinse 18 rally del Campionato del Mondo in un arco di 13 anni, dal 1974 al 1987. Tutti gli ultimi 10 successi furono ottenuti con Audi, con cui diventò Campione del Mondo nel 1983. Apparentemente, la vittoria più semplice con i Quattro Anelli, almeno per il vantaggio finale, fu il Safari Rally al volante della 200 Quattro: Mikkola precedette Walter Röhrl di 17 minuti e 15 secondi e il terzo classificato di oltre 51 minuti.

 

2° posto Bjorn Waldegard: 46 anni e 155 giorni

 

Per 31 anni, lo svedese è stato il vincitore più anziano di un rally del Campionato del Mondo. La sua carriera è stata interminabile, come dimostra la sua prima vittoria nel Campionato del Mondo nel 1975 con la Lancia Stratos in Svezia. L’ultima è stata nel 1990, al Safari con la Toyota Celica GT-Four. In quella gara partirono in 59 ma solo 10 arrivarono al traguardo, con Waldegard che dominò tutti così tanto da rifilare 38 minuti al secondo, 2 ore e 47 minuti al terzo e 4 ore e 20 minuti al quarto.

 

1° posto Sébastien Loeb: 47 anni e 331 giorni

 

Il Monte Carlo 2022 segna il debutto della nuova Rally1. Ogier vince le prime 2 prove speciali, Loeb le successive 4 e prende il comando. Con il successo nell’undicesima e buoni piazzamenti nelle successive, Ogier va a dormire in testa. Loeb vince la quartultima prova ma perde tempo in quella successiva. Sembra fatta per Ogier, che però fora l’anteriore sinistra nella penultima prova speciale, perdendo 34 secondi in un colpo solo. Per Loeb è l’80ª vittoria in un Campionato del Mondo, l’ottava a Monte Carlo, ma la prima con la Ford Puma dotata di freni Brembo.