Grazie a Diogo Moreira il Brasile ha vinto il 1° Mondiale nelle moto. Conosci tutti i 20 Paesi che si sono laureati campioni almeno una volta nelle tre categorie del motomondiale?
Al culmine di una memorabile rimonta, in cui ha recuperato 61 punti a Manuel Gonzalez, Diogo Moreira si è aggiudicato il titolo 2025 della Moto2, diventando il primo pilota brasiliano campione del mondo in moto.
Un trionfo meritato che gli è valso l’approdo in MotoGP dove cercherà di emulare le gesta di Alex Barros, vincitore di 4 GP nella classe 500 e di 3 nella MotoGP, che a Valencia, nell’ultimo round stagionale, era sotto il podio ad applaudirlo.
Salgono così a 20 le nazioni che hanno conquistato almeno un Mondiale Piloti nelle tre classi principali del motomondiale attuale ( Moto3, Moto2 e MotoGP) e di quelle ( la 500, la 250 e la 125) di cui hanno raccolto l’eredità negli anni Duemila.
Non abbiamo invece conteggiato classi non più attive come la 50, la 80 e la 350 e le competizioni per le derivate di serie come la Superbike, la Supersport e la Supersport 300.
Sia chiaro, con ciò non vogliamo evidenziare la presunta superiorità dei primi sui secondi, ma solo mettere in luce la separazione tra i due paddock.
Questa la classifica in ordine crescente di titoli conquistati limitatamente alle tre classi dei GP.
Questa la classifica, in ordine crescente, di titoli conquistati limitatamente alle tre classi dei GP.
16° posto Austria, Brasile, Colombia, Finlandia e Ungheria: un titolo a testa
Il Paese da più tempo fermo ad un Mondiale vinto è l’Austria: Rupert Hollaus fu infatti campione del mondo della 125 su NSU nel lontano 1954, titolo che gli fu assegnato postumo perché perse la vita nelle qualifiche del GP Nazioni. Destino tragico anche per il finlandese Jarno Saarinen, campione del mondo della 250 nel 1972 su Yamaha, titolo che probabilmente avrebbe bissato l’anno dopo quando cominciò l’annata vincendo i primi 3 GP.
Del 2007 è invece il titolo Mondiale vinto dall’ungherese Gabor Talmacsi nella 125 con l’Aprilia dotata di freni Brembo grazie a 15 piazzamenti nella Top 5. Decisamente più recenti gli ultimi due Paesi entrati nell’albo d’oro, entrambi sudamericani: nel 2024 la Colombia con David Alonso dominatore della Moto3 con 14 vittorie stagionali in sella alla CFMoto, quest’anno il Brasile con il citato Diogo Moreira in Moto2 con la Kalex, entrambe con pinze Brembo.
12° posto Nuova Zelanda, San Marino, Svezia e Venezuela: 2 titoli a testa
Il neozelandese Hugh Anderson cominciò la sua carriera nel Mondiale gareggiando nella 500 ma poi concentrò il suo impegno sulle cilindrate minori. Uno sforzo premiato con il titolo della 125 con la Suzuki nel 1963 che bissò nel 1965. Dopo essere stato vicecampione del mondo nel 1969 e 1972, finalmente nel 1973 Kent Andersson regalò il primo titolo alla Svezia. Ci riuscì nella 125 con la Yamaha vincendo 5 dei primi 6 round e lo raddoppiò nel 1974.
Dopo il titolo della 350 (che qui non conteggiamo) di Johnny Cecotto, il Venezuela tornò campione con Carlos Lavado nel 1983 con la Yamaha in 250. Riuscì a ripetersi 3 anni dopo grazie a 6 vittorie, malgrado 3 ritiri. Manuel Poggiali portò invece alla ribalta San Marino: nel 2001 fu campione della 125 con la Gilera grazie ad 11 podi e nel 2003 concesse il bis nella 250 con l’Aprilia. Entrambe queste moto disponevano di freni Brembo.
10° posto Rhodesia e SudAfrica: 3 titoli
Otto sono i Mondiali conquistati dalla Rhodesia, ma 5 di questi nella 350 e quindi non figurano nel nostro computo. Della 500 Gary Hocking fu campione con la MV Agusta nel 1961, anno di nascita di Brembo. Nel 1962 e 1963 fu la volta di Jim Redman nella 250 con la Honda. Sei sono i Mondiali conquistati dal SudAfrica ma metà nella 350. L’indiscusso numero 1 è Kork Ballington che nel 1978 e 1979 con le Kawasaki si aggiudicò i titoli della 250. È invece del 2016 il titolo della Moto3 conquistato da Brad Binder con la KTM dotata di pinze Brembo.
9° posto Svizzera: 4 titoli
Il più titolato pilota svizzero è Stefan Dorflinger ma avendo come terreno di caccia la 50 e la 80 non figura nei nostri calcoli. Tre i titoli vinti da Luigi Taveri nella 125 con la Honda, dal 1963 al 1966, peraltro dopo essere stato ben 5 volte vicecampione del mondo. In epoca moderna nell’albo d’oro è entrato Thomas Luthi, campione della 125 nel 2005 con la Honda con appena 5 punti di vantaggio.
7° posto Francia e Giappone: 8 titoli a testa
Otto sono i titoli Mondiali della Francia ma soltanto un pilota è riuscito a fare il bis: è Johann Zarco, 2 volte campione della Moto2 nel 2015 e 2016 con la Kalex e i freni Brembo. Il Mondiale più prestigioso l’ha vinto però Fabio Quartararo, in MotoGP nel 2021 con la Yamaha. Quota 8 pure per il Giappone, campione 2024 della Moto2 con Ai Ogura con la Boscoscuro. Nella 250 ha vinto con Hiroshi Aoyama, Daijiro Kato e Tetsuya Harada ma è nella 125 che i piloti nipponici hanno dettato legge: dal 1994 al 1998 hanno vinto 4 titoli con Haruchika Aoki e Kazuto Sakata.
6° posto Australia: 11 titoli
In origine gli australiani erano forti nelle piccole classi: Tom Phillis fu campione nel 1961 in 125, Kel Carruthers nel 1969 in 250. Riprese la serie Wayne Gardner nel 1987 con la Honda in 500. Stesso Costruttore e classe, per Mick Doohan vincitore di 5 titoli di fila dal 1994 al 1998 grazie alla pompa pollice costruitagli da Brembo per ovviare ai suoi problemi al piede destro. Poi 2 titoli della MotoGP con Casey Stoner nel 2007 e 2011, quindi l’11° con Remy Gardner nel 2021 in Moto2.
5° posto Germania: 12 titoli
La Germania è la quinta forza con 12 titoli pur avendo vinto solo 2 Mondiali negli anni Duemila e nessuno nelle ultime 13 edizioni: l’ultimo l’ha conquistato Sandro Cortese nel 2012 in Moto3 con la KTM, il penultimo l’anno prima Stefan Bradl in Moto2. Il pilota più vincente in una classe è Anton Mang, con 3 titoli nella 250, sempre con moto giapponesi, spalmati dal 1980 al 1987. Tre allori pure per Werner Haas negli anni Cinquanta con le moto tedesche NSU ma in 125 e 250. Due Dieter Braun nei Settanta. Uno ciascuno Hermann Paul Muller e Dirk Raudies.
4° posto USA: 17 titoli
I piloti statunitensi sono comparsi nel Mondiale tardi ma già dal 1978 hanno fatto faville, dominando a lungo la 500 fino al 1993: 4 titoli per Eddie Lawson, 3 a testa per Kenny Roberts e Wayne Rainey, 2 Freddie Spencer e 1 Kevin Schwantz. Nel 1985 Spencer riuscì nell’impresa più unica che rara di conquistare i titoli della 250 e della 500. In 500 vinse pure Kenny Roberts Jr nel 2000, con la Suzuki dotata dell’innovativa pinza radiale Brembo. John Kocinski fu invece campione nel 1990 nella 250 mentre Nicky Hayden conquistò l’iride della MotoGP nel 2006, il 17°.
3° posto Regno Unito: 31 titoli
Sono 11 i britannici campioni del mondo (più altri 5 tra 350 e 50) ma quasi la metà non sono riusciti a ripetersi. Dagli albori agli anni Sessanta il loro dominio fu impressionante mentre negli ultimi 48 anni sono fermi ad un solo titolo, con Danny Kent nel 2015 in Moto3. Il più grande di sempre è Mike Hailwood, 9 volte iridato (7 per i nostri conti, togliendo i 2 nella 350), di cui 4 consecutive in 500, negli anni Sessanta con Honda e MV Agusta. Notevoli anche i 6 allori di Phil Read (più uno in 350) e i 4 ciascuno di John Surtees (più 3 in 350) e Geoff Duke (più 2 in 350). Ben 17 quelli vinti nella 500, il primo con Leslie Graham, gli ultimi 2 con Barry Sheene. Nove i titoli nella 250.
2° posto Spagna: 50 titoli
Il dominio dei piloti spagnoli è complementare a quello dei britannici perché fino al 1968 non conquistarono alcun titolo. A dare la sveglia fu l’indimenticato Angel Nieto, 13 volte campione: 7 nella 125, più 6 nella 50 che qui citiamo solo senza conteggiarla. Invece il primo campione in classe regina è stato Alex Criville, nel 1999. L’hanno imitato 3 volte Jorge Lorenzo (5 in tutto), ben 7 Marc Marquez (9 complessivi) e una ciascun Joan Mir e Jorge Martin, tutti sempre con impianto Brembo. La Spagna ha però dominato anche le categorie inferiori, grazie allo stesso Nieto e ai suoi eredi: da Pedro Acosta (2) a Dani Pedrosa (3), passando per Sito Pons (2) e Alex Marquez (2).
1° posto Italia: 71 titoli
Addirittura 30 i piloti italiani campioni del mondo per un totale di 71 titoli, pur escludendo la MotoE. la 350 e la 50. Li capeggia il più vincente di tutti i tempi, Giacomo Agostini con 15 titoli, 13 con la MV Agusta e gli ultimi 2 con la Yamaha, 8 in 500 e 7 che non conteggiamo in 350. Da sogno pure il palmares di Carlo Ubbiali e Valentino Rossi, fermatisi a 9 Mondiali vinti: il bergamasco dominò negli anni Cinquanta in 125 e 250, il pesarese in 4 classi differenti (125, 250, 500 e MotoGP) ma servendosi in ogni occasione dei freni Brembo. Più staccato Max Biaggi con 4, quindi Walter Villa, Francesco Bagnaia, Bruno Ruffo, Luca Cadalora, Loris Capirossi.
Fuori classifica Brembo
Al di là di ogni bandiera e di ogni classifica nazionale, la vera costante di ogni vittoria in pista, l'unica che non ha rivali né confini, è l'eccellenza tecnologica.
Dalle potenti regine della MotoGP, dove l'energia cinetica raggiunge picchi impressionanti, alle più leggere Moto3, dove la maneggevolezza è tutto, c'è un solo leader che può vantare un numero di titoli mondiali in tripla cifra ed è Brembo in grado di collezionare oltre 100 titoli nel motomondiale.
Basti pensare che sono ben 37 i titoli della 500-MotoGP, inclusi gli ultimi 32 consecutivi, conquistati dai piloti con freni Brembo a cui si aggiungono numerosissimi titoli nelle categorie inferiori: prima 125 cc e 250cc e poi Moto3 e Moto2 per un totale di oltre 100 titoli mondiali vinti nelle 3 categorie.
Quale Paese entrerà in classifica nei prossimi anni? Potrebbe essere la volta della Turchia grazie a Toprak Razgatlioglu, già tricampione del mondo Superbike, o ai fratelli Oncu, o ancora il Belgio con Barry Baltus. O ancora l’Argentina, la Malesia, la Repubblica Ceca, l’Irlanda o l’Indonesia, guardando i nomi degli iscritti alla stagione 2026. Quel che pare assodato è che utilizzeranno componenti frenanti Brembo.