Sesto appuntamento stagionale per la MotoGP che si è lasciata alle spalle i Pirenei per raggiungere Le Mans, sede del GP Francia, per la sessantottesima volta valevole per il Campionato del Mondo: nell’ultimo mezzo secolo non si è disputato solamente nel 1993.
La sede è cambiata innumerevoli volte ma dal 2000 si è sempre corso a Le Mans che era già stata teatro di ulteriori 11 edizioni a partire dal 1969 fino al 1995.
I dati del GP
Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con tutti i piloti della MotoGP, la pista di Le Mans da 4,185 km di lunghezza rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni.
In una scala da 1 a 6 si è meritato un indice di difficoltà di 4 perché ogni giro i piloti della MotoGP utilizzano i freni 10 volte per complessivi 31 secondi, pari al 35 per cento della gara. Le frenate della categoria High sono solo 2 ma sono consecutive, mentre le Medium sono 5 e le restanti 3 sono Light.
La curva più dura
La curva più dura del Circuito Bugatti per l’impianto frenante è la 9, chiamata Chemin aux Boeufs, che tradotto significa Cammino dei buoi: le MotoGP scendono da 300 km/h a 111 km/h in 4,1 secondi in cui percorrono 216 metri mentre i piloti esercitano un carico sulla leva del freno di 5,3 kg. La decelerazione è di 1,5 g mentre la pressione del liquido freno Brembo raggiunge addirittura gli 11,3 bar.
L’ultima giapponese
Le ultime 5 edizioni del GP Francia della MotoGP hanno sempre visto trionfare i piloti Ducati, anche se nessuno è riuscito a ripetersi: nel 2020 vinse Danilo Petrucci, l’anno dopo Jack Miller, nel 2022 Enea Bastianini, quindi Marco Bezzecchi e l’anno scorso Jorge Martin.
Per trovare l’ultimo successo in classe regina di un altro Costruttore bisogna tornare al 2019 quando Marc Marquez trionfò in sella alla Honda con 2 secondi su Andrea Dovizioso mentre Miller, in testa al 5° e 6° giro, concluse in quarta posizione preceduto anche da Petrucci. Quella fu la vittoria numero 300 della Honda in classe regina.
Una pompa rivoluzionaria
Nel 2019 Brembo introdusse una variante della pompa pollice che prese il nome di pompa push & pull: progettata con un design ottimizzato per garantire la massima efficienza, ha un doppio funzionamento perché può essere azionata sia a pollice che ad indice, a seconda della preferenza del pilota. L’utilizzo mediante l’indice prevede che venga montata sulla leva con una rotazione di 180 ° rispetto all’uso a pollice, per incrementare la modulabilità e la presa sulla leva.
Occhio al pollice
Quest’anno due terzi dei piloti della MotoGP utilizzano la pompa pollice Brembo, sia in frenata che in accelerazione. Alcuni la impiegavano già nelle categorie inferiori e persino sulle moto di allenamento e pertanto la usano in MotoGP fin dal loro debutto perché per loro è naturale servirsene. Esistono due tipologie di pompa pollice ed entrambe sono disponibili con due diversi diametri per meglio soddisfare le esigenze dei piloti. L’ultima versione ha la valvola PV che serve a limitare la corsa a vuoto.