Attingendo all'esperienza e alle conoscenze dei propri tecnici, Brembo ha realizzato una serie di infografiche allo scopo di illustrare i principali componenti degli impianti frenanti Brembo usati in F1, confrontandoli ai medesimi prodotti da Brembo per le auto stradali.
Il disco freno
Uno degli aspetti più critici per l'impianto frenante di Formula Uno è rappresentato dalla gestione delle temperature d'esercizio soprattutto dei dischi freno. Per questo motivo la ventilazione dei dischi freno in carbonio Brembo ha subito una costante trasformazione ed evoluzione, aumentando considerevolmente le prestazioni assolute dell'impianto frenante.
L'aumento della portata d'aria dei dischi freno Brembo è stato raggiunto anche attraverso il calcolo CFD (Computational Fluid Dynamics, studio della fluidodinamica mediante il computer), uno studio sinergico tra la presa d'aria, sviluppata da ogni team per le proprie vetture, e il disco freno Brembo. Questo ha permesso un'estremizzazione nel disegno dei fori di ventilazione, aumentati nel numero assoluto e ridotti nel diametro, incrementando esponenzialmente la superficie in carbonio esposta al flusso d'aria e quindi lo smaltimento termico. In una stagione completa Brembo fornisce mediamente a ciascun team, composto da 2 vetture, da 140 a 240 dischi.
Le pastiglie
Il materiale d’attrito utilizzato per le pastiglie Brembo è passato attraverso notevoli cambiamenti. L’attuale materiale utilizzato, denominato CER, ha ridotto notevolmente l'usura e garantito una più efficace conducibilità termica. Rispetto al precedente composito il CER garantisce ottimi tempi di warm-up, cioè massima rapidità nel raggiungimento della temperatura di esercizio più efficiente, ampio range di utilizzo, sia in termini di pressione sia di temperatura, e una risposta in attrito molto lineare. Tutte caratteristiche che consentono al pilota la perfetta modulazione dell'impianto frenante.
L'usura incredibilmente bassa ha permesso inoltre di mantenere le prestazioni inalterate e ripetibili da inizio a fine gara. Il materiale del disco è uguale per tutti i team forniti da Brembo, che prosegue nello studio di quest'area, allo scopo di rendere i compositi più gestibili.
In una stagione completa Brembo fornisce mediamente a ciascun team, composto da 2 vetture, da 280 a 480 pastiglie.
La pinza freno
Le pinze monoblocco costituiscono una soluzione ancora una volta introdotta per la prima volta da Brembo grazie alla sua straordinaria capacità d’innovazione; un nuovo concetto di pinza freno capace di rivoluzionare, nel corso degli anni, i sistemi frenanti prima delle auto e poi delle moto. Nella seconda metà degli anni 80, all’interno delle officine Brembo, vede la luce la prima pinza freno monoblocco che di lì a poco, farà il suo esordio assoluto nel campionato mondiale di Formula 1. Da allora le pinze freno da F1 hanno subito numerosissime evoluzioni. Oggi per realizzare una pinza freno da F1 sono necessarie circa 10 ore di lavorazione anche se in realtà il processo è interrotto da altre fasi che includono: trattamenti superficiali, montaggio e successivi collaudi.
Sia i materiali sia le fasi dell’intero processo sono sempre controllati al 100%, nel rispetto del concetto di qualità totale richiesto dall’applicazione. In una stagione completa Brembo fornisce mediamente a ciascun team, composto da 2 vetture, con 10 set di pinze (vale a dire 4 prodotti per 10).
L'evoluzione dei dischi
Negli ultimi anni gli ingegneri Brembo hanno modificato completamente il raffreddamento dei freni, che in Formula Uno possono raggiungere la temperatura massima di 1.000 °C, arrivando a un adattamento del sistema di raffreddamento, che ora può contemplare fino a 1.000 fori di ventilazione. La ventilazione dei dischi freno in carbonio Brembo ha subito una costante trasformazione, aumentando considerevolmente le prestazioni assolute dell'impianto frenante.
La forza G
La forza g a cui è sottoposto il corpo del pilota in frenata è influenzata positivamente dal grip e dal carico aerodinamico.
A parità di performance di frenata, infatti, maggior carico e condizioni di maggior grip contribuiranno ad accrescere la forza g a cui è sottoposto il pilota. Per questo motivo le staccate con maggior forza g sono riscontrabili prevalentemente all'interno di circuiti con carico aerodinamico medio-alto.
Il disco freno in carbonceramica
I dischi freno in carboceramici derivano direttamente da quelli in carbonio impiegati in Formula 1, impiegati esclusivamente su pista a cause delle temperature di esercizio minime piuttosto elevate, ma possono essere utilizzati anche per vetture stradali grazie alla loro efficacia anche "a freddo". Questo materiale permette di mantenere costante la forza frenante anche dopo azionamenti ripetuti, questo grazie al buon comportamento del materiale alle alte temperature. Per questo, il disco in carbonio ceramico risulta eccezionalmente resistente al fading, soprattutto nelle frenate più impegnative, e incredibilmente leggero.