Siamo abituati a celebrare le prestazioni di un’auto guardando esclusivamente quanto impiega ad accelerare da 0 a 100 km/h. Ma la vera domanda è: quanto impiega a fermarsi da 100 km/h a 0?
La frenata è un gesto quotidiano, fondamentale per la sicurezza. Mentre l’accelerazione è un’esperienza occasionale, frenare è una necessità costante e, quando serve, ogni metro può fare la differenza.
Chiunque guidi quotidianamente, infatti, sa bene come l’aspetto cruciale non sia tanto raggiungere velocità elevate nel più breve tempo possibile, quanto rallentare il più rapidamente possibile, anzi nel più breve spazio possibile, soprattutto per evitare un ostacolo improvviso.
Tuttavia, se da una parte esistono numerose classifiche sulle auto che impiegano il minor tempo per passare da 0 a 100 km/h, i dati e le comparazioni tra diverse vetture in termini di spazi di frenata sono molto rare.
Un’eccezione è la speciale classifica stilata da MotorTrend, celebre rivista automobilistica americana, che ha stilato la classifica delle 10 auto che frenano meglio, tra tutte quelle da loro testate.
Prima di presentarvi la classifica, dove tutte le migliori 10 auto sono tutte equipaggiate con freni Brembo una precisazione doverosa: le misurazioni degli spazi di frenata sono state effettuata da MotorTrend, di cui ci siamo limitati a riportare la classifica
che potete consultate direttamente al seguente link, integrandola con le caratteristiche dell’impianto frenante.
La classifica!
Detto ciò, ecco la classifica di MotorTrend in ordine decrescente di spazi di frenata:
La Chevrolet Z06 è un’auto possente, da oltre 1,6 tonnellate di stazza, ed è spinta da un motore V8 sovralimentato da 6,2 litri, nome in codice LT4, che garantisce 650 CV di potenza e una coppia di 850 Nm. A queste prestazioni contribuiscono le valvole di aspirazione in titanio, i pistoni forgiati e il compressore volumetrico che eroga 9,4 PSI di potenza.
La vettura è equipaggiata di pinze Brembo a pistoni contrapposti, 6 pistoni all’anteriore e 4 al posteriore, agendo su dischi in carbonio ceramico, da 394 mm di diametro all’anteriore (spessore 38 mm) e da 390 mm al posteriore (spessore 32 mm).
Il cambio automatico della versione testata assicura la riduzione dello spazio di frenata di un piede (30 cm) rispetto a quella con cambio manuale, permettendo l’arresto in 90 piedi, equivalenti a 27,43 metri.
Sebbene non raggiunga le prestazioni della Chevrolet Corvette Z06, la cugina Grand Sport rappresenta l’apoteosi delle supercar a stelle e strisce, sia esteticamente che come performance offerte: grazie al pacchetto Z51 dispone di una potenza di 460 CV e di una coppia di 660 Nm, valori notevoli trattandosi di un motore V8 aspirato da 6,2 litri.
La dotazione tecnica della versione Z07 della Grand Sport prevede un impianto frenante carboceramico Brembo che presenta le stesse caratteristiche della Corvette Z06 vista in precedenza: all’anteriore pinze a 6 pistoncini e dischi da 394 mm di diametro (38 mm di spessore) e al posteriore pinze a 4 pistoncini e dischi da 390 mm di diametro (32 mm di spessore). Anche lo spazio di frenata è identico a quello della cugina, 90 piedi, cioè 27,43 metri.
Espressione più avanzata della tecnologia sviluppata a Maranello, la Ferrari SF90 Stradale Assetto Fiorano impersona l’applicazione delle conoscenze acquisite dalla Scuderia Ferrari nelle competizioni in pista, in particolare in Formula 1. Il motore endotermico V8 da 4 litri si inserisce in un’architettura ibrida con 3 motori elettrici che assicurano una potenza combinata di 986 CV.
Al piacere di guida di questa Ferrari contribuisce l’impianto frenante Brembo, disponibile con pinze in 7 varianti di colore.
Peraltro, le pinze dispongono di un’appendice aerodinamica integrata in grado di distribuire in modo efficiente su pastiglie e disco il flusso proveniente dalla presa d’aria. All’anteriore svettano i dischi carboceramici da 398 mm di diametro, al posteriore da 360 mm. Nove piedi lo spazio di frenata, ossia 27,43 metri.
La settima generazione della Ford Mustang è ispirata al primo storico modello: lo dimostrano l’assetto muscoloso e la silhouette elegante. Sotto il cofano monta un motore Coyote V8 da 5 litri che eroga 500 CV a 7.250 giri/minuto e assicura una coppia di 570 Nm.
La Dark Horse Premium si distingue inoltre per migliorie in termini aerodinamici e nel raffreddamento.
La Mustang Dark Horse gode di pinze Brembo a 6 pistoncini che nella versione Appearance Pack sono di colore Notorious Blue scuro.
Lavorano in combinazione con dischi anteriori da 391 mm di diametro mentre al posteriore ci sono pinze a 4 pistoni e dischi da 378 mm.
Anch’essa si arresta in 90 piedi (27,43 metri).
Impossibile non partire dal motore V10 da 8,4 litri per raccontare la Dodge Viper ACR (track setup) dove l’acronimo ACR sta per American Club Racer: un bestione che seppur aspirato sprigiona 645 CV di potenza e una coppia di 813 Nm.
A tenerla incollata all’asfalto contribuisce l’alettone posteriore da 1,87 metri di larghezza.
L’impianto frenante realizzato da Brembo non poteva essere da meno in termini di performance assolute: all’anteriore si trovano pinze a 6 pistoni in abbinamento a dischi in carbonio ceramico da 391 mm di diametro, al posteriore pinze a 4 pistoni con dischi, anch’essi in carbonio ceramico, da 360 mm.
Grazie ad essi la Viper ACR è riuscita a fermarsi in soli 89 piedi, cioè 27,13 metri.
Quando nel 2019 è stata presentata la nuova Chevrolet Corvette ZR1 ha surclassato tutte le Corvette fino ad allora prodotte.
Decisivo il motore LT5 da 6,2 litri forte di un sistema di sovralimentazione con intercooler più efficiente dei predecessori e il primo sistema a doppia iniezione di General Motors che ha incrementato la potenza a 755 CV e la coppia massima a 969 Nm.
Per rimettere in riga la Corvette più estrema di sempre non si poteva che optare per l’impianto frenante Brembo: all’anteriore presenta delle pinze monoblocco in alluminio a 6 pistoni con dischi in carbonio ceramico da 394 mm di diametro e 38 mm di spessore, a fronte di pinze monoblocco a 4 pistoni al posteriore con dischi da 390 mm di diametro e 32 mm di spessore.
Le pastiglie freno sono realizzate con nuove formulazioni per assicurare una maggiore potenza frenante e una superiore durata.
Lo conferma lo spazio di frenata di appena 88 piedi, ovvero 26,82 metri.
Evoluzione del concetto di berlinetta sportiva a due posti con motore centrale, la Ferrari 296 GTB Assetto Fiorano ha introdotto la motorizzazione 6 cilindri con l’inedita configurazione a V da 120° accoppiata ad un motore elettrico plug-in in grado di erogare 830 CV.
Questa scelta ha ridotto i volumi e il percorso dell’aria, massimizzando l’efficienza delle linee di aspirazione e scarico.
L’allestimento Assetto Fiorano assicura un risparmio di peso di 12 kg e presenta ali ad alto carico in fibra di carbonio.
Per divertirsi serve un impianto frenante Brembo: all’anteriore i dischi in carbonio ceramico sono da 398 mm di diametro e 38 mm di spessore, al posteriore da 360 mm di diametro e 32 mm di spessore.
Le pinze Dyadema a 6 pistoni sono disponibili nelle varianti nero lucido, giallo Modena, alluminio, rosso corsa, rosso Scuderia, grigio scuro, blu e oro.
Al posteriore ci sono le pinze a 4 pistoni con stazionamento elettrico integrato. Lo spazio di arresto fatto registrare da Motortrend e di soli 88 piedi (26,82 metri).
Il terzo posto della Dodge Viper ACR (street setup) è una delle sorprese della classifica. Contrariamente a quello che ci si sarebbe aspettato nei testi di MotorTrend questo modello riesci a frenare in meno spazio (appena 61 centimetri) rispetto all’ analogo Dodge Viper ACR ma in versione (Track Setup).
Al netto di un'impostazione delle sospensioni più morbida, progettata per offrire un'esperienza di guida più confortevole, e di alcuni componenti aerodinamici meno aggressivi l’impianto frenante realizzato da Brembo è il medesimo della Viper ACR (Track Setup): all’anteriore ci sono le pinze a 6 pistoni in abbinamento a dischi in carbonio ceramico da 391 mm di diametro dotati di fori di ventilazione, al posteriore le pinze a 4 pistoni con dischi, anch’essi in carbonio ceramico, da 360 mm.
Il setup stradale ha permesso, almeno nei testi di MotorTrend, alla Viper ACR di migliorarsi, fermandosi dopo 87 piedi, cioè a 26,52 metri, valore che le vale il podio.
A differenza dei modelli Turbo e Turbo S, pensati per massimizzare la sola accelerazione, la Porsche 911 GT2 RS è nata per offrire la migliore combinazione di potenza, aderenza, aerodinamica e persino frenata. La equipaggia il motore boxer biturbo a 6 cilindri da 3,8 litri da cui discendono 690 CV di potenza e una coppia di 750 Nm.
Dal momento che questa vettura è pensata anche per un utilizzo stradale, viene dotata di dischi in carbonio ceramico, da 410 mm di diametro all’anteriore e da 390 mm al posteriore.
Brembo fornisce invece le pinze monoblocco in alluminio, a 6 pistoni per l’anteriore e a 4 pistoni per il posteriore. Una garanzia di grandi frenate, tanto che per fermarsi impiega solo 87 piedi (26,52 metri), ma pure di costanza di rendimento anche in presenza di forti sollecitazioni.
Pur a parità di motore (il V8 da 5 litri) la versione con cambio automatico (10° Premium) della Ford Mustang Dark Horse è meno scattante di quella con il cambio manuale: per raggiungere i 160 km/h impiega oltre un secondo e mezzo in più. D’altra parte, rispetto al cambio manuale pesa 47 kg in più, arrivando così a 1.827 kg complessivi. Un valore che lascerebbe immaginare spazi di arresto maggiori.
Invece nei test di frenata di MotorTrend la Mustang Dark Horse con cambio automatico ha fatto segnare i seguenti valori: 92 piedi per iniziare, quindi 91, 90, 88, 87, 90, 86 (cioè 26,21 metri), 89, 88, 90, 91 e 90.
Nonostante l’impianto frenante Brembo sia il medesimo dell’altra Ford Mustang Dark Horse in classifica, con pinze anteriori Brembo a 6 pistoncini e posteriori a 4 pistoncini, la versione con cambio automatico riesce a spuntare ben 4 piedi (1,22 metri) in meno rispetto alla versione con cambio manuale guadagnandosi il primo posto in questa speciale calssifica.
Considerazioni finali:
Non bisogna inoltre dimenticare le performance di frenata sono influenzate, forse ancora più che dall’impianto frenante dagli pneumatici. L’importanza della misura, dell’usura e della mescola dei pneumatici impiegati di serie dalle supercar testate è centrale perché rappresentano lo strumento attraverso cui viene scaricata a terra la potenza frenante.
Se la classifica stilata da MotorTrend ci insegna qualcosa, è che non è un caso che tutte e dieci le auto nella top 10 siano equipaggiate con freni Brembo. Questo non è un semplice dettaglio statistico, ma la prova concreta che Brembo non è solo un fornitore soluzioni frenanti, ma un partner tecnologico essenziale per i costruttori di auto più performanti al mondo.
Al di là della potenza dei motori e dell'aerodinamica, il denominatore comune di queste supercar, è la scelta di un impianto frenante capace di tradurre l'energia cinetica in uno spazio di frenata record, in modo ripetibile e sicuro. La presenza di Brembo in ogni posizione di questa classifica evidenzia un'eccellenza che trascende i singoli modelli e i diversi approcci ingegneristici.
In un'industria dove ogni dettaglio è maniacalmente curato, la fiducia riposta in Brembo per il componente più critico è il risultato di una ricerca continua, di una passione per l'innovazione e di una collaborazione costante che permette a queste auto da sogno di spingersi al limite, con la certezza di potersi fermare in sicurezza in ogni situazione.
Come vengono effettuati i test:
Prima di scendere in pista per i test di MotorTrend, tutti i veicoli sono stati sottoposti alla medesima procedura di controllo per massimizzare la sicurezza e garantire che ogni test venisse effettuato con le stesse condizioni. Il serbatoio viene riempito con la quantità di carburante raccomandato dal produttore e gli pneumatici messi in pressione, rispettando quanto indicato nel manuale d’uso.
Per quanto riguarda il test di frenata, il tester aziona l’acceleratore fino a raggiungere 101 km/h (63 miglia orarie), per poi premere il pedale del freno.
Quando il veicolo raggiunge i 96 km/h (60 miglia orarie) scatta la rilevazione della distanza percorsa fino all’arresto completo. In tal modo si registra solo la capacità di frenata dell’auto, escludendo il tempo di reazione, ossia la variabile umana.
Vengono effettuati diversi tentativi, in rapida successione, dal momento che alcuni impianti frenanti funzionano meglio a caldo. Il valore definitivo viene stimato come il migliore risultato di 5 frenate a 60 miglia orarie. In caso di parità viene preso in considerazione il secondo miglior risultato e via dicendo per ulteriori ex-aequo.
A differenza di MotorTrend, altre metodologie prendono invece in considerazione la media di diverse frenate. Altre ancora, invece, eseguono un certo quantitativo di frenate in rapida successione, dalle 5 alle 10, per poi utilizzare solo l’ultima frenata registrate al fine di parametrare correttamente la performance.
Non esiste a priori un criterio migliore degli altri, ma è evidente come la metodologia influenzi tanto le misurazioni quanto i risultati ottenuti.
Ad esempio, prendere in considerazione solo l’ultima frenata di un set di frenate eseguite in rapida successione, e non la migliore, è una metodologia che implicitamente tiene conto anche della capacità del sistema frenante di resistere alla fatica delle frenate precedenti.
Precisiamo che, trattandosi di una classifica statunitense, buona parte delle vetture testate sono state prodotte in Nord America, a scapito dei modelli europei che figurano invece in forze ridotte, mentre le auto asiatiche sono addirittura assenti dalla Top 10.
Ciò nonostante, il minimo comune denominatore è la presenza su queste auto di sistemi frenanti Brembo.
Come è evidente, sui dati di frenata non incide solo l’impianto frenante, ma hanno un ruolo attivo le misure e le caratteristiche degli pneumatici, così come la massa della vettura, la distribuzione dei pesi e le condizioni meteo in fase di test.