C’è chi finisce in prigione per un delitto, chi per una rapina e chi per aver commercializzato dei prodotti contraffatti. Questa è la vera storia di 8 persone, di nazionalità giapponese, arrestate per aver venduto delle false coperture Brembo provenienti dalla Cina.
Per chi non lo sapesse, con il termine coperture si intendono quelle coperture in plastica (più raramente in alluminio) che vanno a coprire la pinza freno con l’intento di migliorarne l’estetica. Così facendo, infatti, la pinza freno non risulta più visibile all'esterno.
La Polizia della Prefettura di Aichi, nella regione di Chubu (Giappone), ha tratto in arresto 8 persone per aver venduto 87 cover di plastica provenienti dalla Cina dotate di logo Brembo.
Per una volta il numero 8, che in Cina è simbolo di prosperità e ricchezza, non ha prodotto i suoi effetti. Ma noi di Brembo siamo buoni e vogliamo allietarvi con 8 punti che approfondiscono l’intera vicenda, con l’augurio di essere più fortunati degli 8 truffatori arrestati.
PUNTO 1: BREMBO NON PRODUCE COPERTURE
La parte più incredibile della notizia proveniente dal Giappone è quella in apparenza meno nota. Brembo non c’entra nulla con le coperture freno per il semplice motivo che non produce, e non ha mai prodotto, coperture per le pinze freno.
Brembo è leader mondiale nella progettazione, sviluppo e produzione di sistemi frenanti per i quali riesce a garantire il massimo livello di sicurezza e comfort e a migliorare le performance di prodotto grazie all'integrazione dei processi e all'ottimizzazione dell'intero ciclo produttivo, dal progetto, al getto di ghisa, o alluminio, fino al montaggio, attraverso test e simulazioni su banchi prova, in pista e su strada.
Il Gruppo conta oltre 9.800 collaboratori, di cui circa il 10% è composto da ingegneri e specialisti di prodotto che lavorano nella ricerca e sviluppo. Come facilmente intuibile il livello di tecnologia e ricerca che Brembo quotidianamente sviluppa per i propri sistemi frenanti non ha nulla a che vedere con dei banali pezzi di plastica come le coperture.
PUNTO 2: TUTTE LE COPERTURE BREMBO SONO DEI FALSI
Il secondo punto è un corollario del primo. Siccome Brembo non produce coperture, tutte le coperture in commercio che riportano il logo Brembo sono dei falsi. Non importa se comprate da un ambulante, da Amazon o eBay, o presso qualunque altro store on-line, qualsiasi copertura in plastica riportante il logo Brembo è un falso.
La falsificazione è una delle piaghe del terzo millennio: a livello mondiale costa quasi mille miliardi di euro e causa la perdita di oltre 800 mila posti di lavoro. Di solito i falsari prendono spunto da un prodotto di grande successo e lo imitano nei minimi particolari. Siamo consapevoli che i nostri prodotti sono talmente attraenti da essere copiati e per arginare il fenomeno abbiamo adottato da un paio d’anni una carta anticontraffazione per i componenti delle linee High Performance e Racing.
Nel caso delle coperture Brembo invece l’imitazione non presenta alcun legame con il prodotto che si vorrebbe copiare perché, come abbiamo precisato, non esiste alcuna cover originale Brembo. Insomma, i falsari, consapevoli del prestigio di cui gode Brembo, anziché copiare una delle nostre pinze (impresa ai limiti dell’impossibile) si sono accontentati di produrre un succedaneo, la copertura tarocca.
PUNTO 3: LE COPERTURE BREMBO SONO ILLEGALI
L’introduzione sul mercato di prodotti che utilizzano marchi di proprietà altrui rappresenta una violazione del diritto di uso esclusivo dei titolari, in questo caso Brembo.
Il marchio è infatti il segno distintivo usato da un’azienda per contraddistinguere i propri prodotti da quelli concorrenti. Usare un marchio altrui rappresenta quindi una truffa ai danni del titolare del marchio e anche del compratore.
PUNTO 4: LE COPERTURE BREMBO NON SONO GARANTITE
Quando acquistate un prodotto Brembo avete la certezza di aver comprato un componente progettato e fabbricato nel rispetto della più elevata qualità e privo di difetti nei materiali e nella lavorazione. Dalla progettazione alla fonderia, dalla lavorazione meccanica ai test sui banchi di prova e su strada, la nostra attenzione è sempre massima per soddisfare i più alti requisiti qualitativi al mondo.
Una copertura Brembo fasulla, non essendo stata concepita nei nostri centri di ricerca né realizzata nei nostri impianti produttivi, non dispone quindi di alcuna garanzia.
PUNTO 5: LE COPERTURE BREMBO NON MIGLIORANO LA FRENATA, ANZI…
A differenza delle MotoGP, che utilizzano le coperture per evitare il raffreddamento eccessivo dei dischi in carbonio in presenza di temperature ambientali molto basse o in caso di pioggia battente, le coperture per le pinze freno delle auto stradali non producono, com'è facilmente intuibile, alcun beneficio in termini di prestazioni.
Limitandosi a ricoprire la parte visibile della pinza, le coperture non influenzano in alcun modo la potenza frenante, né il comfort e tanto meno la prestazione in caso di utilizzo ripetuto. Anzi, alcune coperture false prelevate sul mercato illegale hanno dimostrato grossi limiti nello smaltimento del calore, proprio perché realizzate in materiale plastico. Insomma, risulterebbero addirittura controproducenti.
PUNTO 6: LE COPERTURE FANNO SORRIDERE L’OCCHIO ESPERTO
Ammettiamolo, a prima vista, specie da lontano, le coperture delle pinze colpiscono l’occhio dell’osservatore. Merito delle dimensioni abbondanti e dei colori sgargianti con cui vengono realizzate. Insomma, rispetto ad un’anonima pinza in ghisa, conferiscono all'auto un aspetto decisamente più grintoso. È per questo motivo che molti le preferiscono alla riverniciatura delle pinze, operazione che sconsigliamo per tutta una serie di motivi che trovate qui indicati.
Ma proprio perché devono inglobare la parte esterna delle pinze, ad un occhio attento le coperture risultano pacchiane. Chi se ne intende si accorge subito che non hanno la forma e le misure delle pinze freno disponibili: sono decisamente troppo arrotondate e prive degli spigoli e delle nervature tipiche di una vera pinza. In definitiva, appaiono plasticose e risultano improponibili con alcune tipologie di cerchi.
PUNTO 7: LE COPERTURE BREMBO ALIMENTANO LA CRIMINALITÀ
Molti credono che l’acquisto di merce contraffatta sia un peccato veniale, ignorando che la contraffazione è una piaga sociale che attraverso l’introduzione sul mercato di merce illegale arricchisce la criminalità organizzata a danno dell’economia del Paese: la merce falsa infatti comporta la perdita di gettito fiscale per lo Stato in termini di imposte dirette e indirette, necessarie per realizzare strade, ospedali e scuole.
I ricavi incassati dalle organizzazioni criminali attraverso la contraffazione sono a loro volta destinati ad altre attività illegali e quindi rischiano di danneggiare tutte le imprese che rispettano la legge. Si tratta di una vera e propria forma di concorrenza sleale che riduce i fatturati delle aziende ligie alla legge, con evidente ricaduta sul numero di occupati delle stesse.
PUNTO 8: LE COPERTURE COSTANO POCO MENO DI UNA COPPIA DI DISCHI BREMBO FORATI
Chi monta sulla propria auto le coperture freno ignora che non solo non migliora l’efficacia dinamica del veicolo, ma anzi potrebbe peggiorarla. Perché quindi non destinare questa somma a migliorare oltre all'estetica anche le prestazioni dell’impianto frenante?
Aggiungendo una manciata di euro, infatti, potreste acquistare una coppia di dischi Brembo Xtra: i fori sulla fascia frenante rendono più grintosa la vostra auto, ma svolgono anche diverse funzioni pratiche.
In primis assicurano un effetto di ravvivamento della superficie della pastiglia, inoltre aumentano il raffreddamento dell’impianto e in caso di pioggia interrompono il velo d’acqua. Tutto ciò genera un grip più elevato e una risposta pronta in ogni condizione di utilizzo.
CONCLUSIONE
Le autorità non hanno reso note le generalità degli 8 arrestati. Il numero però ci ha strappato in sorriso perché ci ha ricordato 8 detenuti che scappano di prigione tutti insieme. Per chi non l’avesse capito, ci riferiamo alla serie TV "Prison Break" anche se in questo caso sarebbe più opportuno parlare di “Prison Brake”.